Protocollo SAML¶
Lo scopo del presente documento è quello di definire le specifiche tecniche inerenti all'uso del protocollo di comunicazione SAML per l'integrazione di Entra con CIE come schema di autenticazione per l'accesso ai servizi in rete erogati da PP.AA. e privati. (Soluzione eID basata sulla CIE)
Federazione¶
L’accesso al servizio di autenticazione “Entra con CIE” offerto dal Ministero dell’Interno in qualitá di IdP, é consentito tramite un meccanismo preliminare di federazione che consiste nello scambio di metadata che descrivono in un modo standardizzato gli attori coinvolti, le risorse, il supporto e gli endpoint che espletano effettivamente i servizi federati.
Metadata IdP¶
CieID server è fruibile sia in ambiente di produzione che in ambiente di test/preproduzione. I metadati XML relativi ai due ambienti sono raggiungibili ai seguenti indirizzi:
Metadata SP¶
Il Service Provider (SP) deve predisporre un file di metadata conforme allo standard SAML v2. Seguendo la procedura di onboarding implementata dal portale di federazione erogatori di sevizi, deve effettuare il caricamento di tale metadata sugli ambienti di pre-produzione e produzione messi a disposizione dal Ministero dell'Interno (cfr. il Manuale operativo per i fornitori di servizi pubblici e privati per ulteriori dettagli sul processo di onboarding).
Tramite il medesimo portale, è possibile, inoltre, aggiornare un metadata già caricato. É consentito, nell’ambito di una richiesta di federazione, il caricamento di un solo file di metadata per ambiente, e ogni caricamento successivo andrà a sostituire il precedente file di metadata.
Nota
Dal punto di vista tecnico i metadata SAML, oltre a ereditare le specifiche dallo standard SAML v2, condividono gran parte della struttura con quella attualmente prevista dalle Regole Tecniche SPID. Le differenze principali riguardano sostanzialmente le informazioni aggiuntive e di censimento del Service Provider e dell’eventuale partner tecnologico che cura gli aspetti tecnici di onboarding. Per maggiori dettagli consultare il capitolo Interoperabilità con SPID
Struttura del metadata¶
Un file metadata é strutturato gerarchicamente in un elemento radice<md:EntityDescriptor>(un server SAML che esegue determinati compiti per conto ad esempio di un SP) e uno o piú elementi ad esso associato. Diversamente da quanto prescritto dallo standard SAML v.2, che consente, tramite l'elemento radicemd:EntitiesDescriptor>, di inserire in un unico metadata più<md:EntityDescriptor>, lo schema "Entra con CIE" prevede obbligatoriamente un solo elemento<md:EntityDescriptor>come radice del metadata.
1 2 3 | <md:EntityDescriptor xmlns:md="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:metadata" entityID="https://service-provider.it/sp">
[...]
</md:EntityDescriptor>
|
Nota
Ogni entità (Service Provider, Identity Provider, o altra), in una federazione SAML, è tecnicamente identificata e distinta dalle altre entità mediante il suo EntityID: una stringa che valorizza l'attributo entityID obbligatorio dell'elemento radice di ogni metadata SAML.
Il Service Provider è responsabile della scelta di un EntityID unico per ciascun metadata. Metadata multipli afferenti al medesimo EntityID sono rifiutati.
Si consiglia di utilizzare, come EntityID un URL in https, non eccedente 1024 caratteri, afferente al dominio del soggetto.
L'elemento <EntityDescriptor> costituisce il contenitore al cui interno si trovano le regole e le direttive valide solo ed esclusivamente per quel singolo soggetto. É strutturato internamente come una sequenza di elementi tra i quali il Service Provider deve necessariamente inserire i seguenti, tutti obbligatori (e presenti una e una sola sola volta, salvo ove espressamente indicato):
<Signature>riportante il sigillo elettronico apposto sul metadadata stesso. Per ulteriori informazioni si faccia riferimento al capitolo sull'infrastruttura a chiave pubblica.<SPSSODescriptor>contenente le principali informazioni su chiavi crittografiche, URL e binding. Tale elemento descrive il ruolo del Service Provider e gli endpoint tecnici che espone verso gli altri soggetti della federazione.<Organization>in cui sono indicati le stringhe identificative dell'organizzazione a cui afferisce il soggetto del metadata.- Una o due istanze
<ContactPerson>in cui sono indicati ulteriori dati identificativi del soggetto cui il metadata SAML si riferisce e di un eventuale soggetto che, in veste di partner tecnologico, ne cura gli aspetti tecnici di federazione, sviluppo e messa in esercizio. I dati contenuti nelle istanze<ContactPerson>sono regolamentati più avanti.
Si consiglia di indicare i namespace XML rilevanti per il metadata SAML (sopratutto quelli utilizzati in più punti del metadata) una tantum nell'elemento radice dello stesso.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 | <md:EntityDescriptor
xmlns:md="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:metadata"
xmlns:ds="http://www.w3.org/2000/09/xmldsig#"
entityID="https://service-provider.it/sp">
<ds:Signature> [...] </ds:Signature>
<md:SPSSODescriptor protocolSupportEnumeration="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:protocol">
[...]
</md:SPSSODescriptor>
<md:Organization> [...] </md:Organization>
<md:ContactPerson> [...] </md:ContactPerson>
[...]
</md:EntityDescriptor>
|
Sigillo sui metadata¶
Per ulteriori informazioni si faccia riferimento al capitolo sull'infrastruttura a chiave pubblica.
Descrittori di ruolo per il Service Provider¶
Le informazioni tecnicamente più rilevanti sono contenute nell'elemento <md:SPSSODescriptor>:
- la chiave o le chiavi pubbliche utilizzate dal SP per l'autenticazione durante la fase di scambio dei messaggi previsti dal protocollo SAML (per ulteriori informazioni si faccia riferimento al capitolo sull'infrastruttura a chiave pubblica);
- gli URL degli endpoint dei servizi tecnicamente esposti dal SP verso gli altri soggetti della federazione;
- elenco delle "categorie di attributi" (attribute set) SAML che il SP può richiedere all'Identity Provider (IdP).
Nota
In merito a gli attributi richiesti dal SP si precisa che la versione attuale del IdP può accogliere solo richieste relative alla categoria di attributi Minimum eIDAS Dataset (nome, cognome, data di nascita e codice fiscale).
Gli attributi dell'elemento <SPSSODescriptor> che devono essere presenti sono:
protocolSupportEnumeration: indica il protocollo SAML supportato che nel caso di Entra con CIE é SAML v2.0 e che deve quindi necessariamente essere valorizzato con la stringaurn:oasis:names:tc:SAML:2.0:protocol;AuthnRequestsSigned: booleano che indica se le richieste di autenticazione sono sigillate elettronicamente o meno; deve essere valorizzato contrue;WantAssertionsSigned: booleano che indica se il SP si aspetta che le asserzioni SAML contenute nella risposta di autenticazione siano sigillate elettronicamente o meno; deve essere valorizzato contrue.
Gli elementi che sono contenuti all'interno dell'<SPSSODescriptor> [e la loro cardinalità] sono riportati di seguito:
<KeyDescriptor>[uno o più];<SingleLogoutService>[uno o più];<NameIDFormat>[facoltativo, al massimo uno];<AssertionConsumerService>[uno o più];<AttributeConsumingService>[uno o più];<Extensions>[al massimo uno]: Elemento facoltativo, riservato ad estensioni SAML relative a funzionalità aggiuntive del SP.
KeyDescriptor¶
Ciascun elemento <KeyDescriptor> contiene una chiave crittografica pubblica utilizzata per le seguenti azioni sui messaggi inviati dal SP:
- apposizione di sigilli elettronici (attributo
usevalorizzato consigning),- cifratura (attributo
usevalorizzato conencryption).
Lo schema Entra con CIE prevede che ogni SP dichiari almeno una chiave pubblica "signing", cioè da utilizzare per apporre sigilli elettronici sulle proprie richieste di autenticazione SAML (request).
All'interno di ciascun <KeyDescriptor> è presente un elemento <KeyInfo>, conforme con lo standard XML Signature Syntax and Processing del W3C. Gli algoritmi crittografici da utilizzare sono descritti nel capitolo relativo all'infrastruttura a chiave pubblica.
SingleLogoutService¶
Per facilitare la compatibilità con i successivi metodi di log-out, deve essere presente almeno un elemento <SingleLogoutService>. Ciascun elmento deve contenere i seguenti attributi:
Location: riporta la URL (in https) all'endpoint del servizio per la ricezione delle richieste di single logout;
Binding: descrive il tipo di binding e può assumere uno dei seguenti valori:
urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:HTTP-Redirect, (almeno un'istanza deve avere questo metodo per lo schema Entra con CIE);urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:HTTP-POST;urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:SOAP.
Come specificato nella sezione Logout, l'IdP server non prevede, attualmente, un meccanismo di single logout SAML.
NameIDFormat¶
L'elemento <NameIDFormat> specifica il formato con cui vengono gestiti i <NameID> nell'ambito del protocollo SAML per identificare il soggetto a cui si riferisce un'asserzione. In particolare, nel caso specifico di Entra con CIE, se presente tale elemento deve essere valorizzato come urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:nameid-format:transient, per indicare che le informazioni hanno una validitá transitoria e riferita solo alla specifica sessione di autenticazione.
Assertion Consumer Service¶
Deve essere presente almeno una istanza Assertion Consumer Service (AsCS - elemento <AssertionConsumerService>) dove verrà mappata la URL per l'invio delle risposte SAML, occorre riportare i seguenti attributi (tutti obbligatori salvo ove espressamente indicato):
Binding: valorizzato alternativamente con:
urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:HTTP-POST;urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:HTTP-Redirect;
Location: URL in https dell'endpoint del servizio per la ricezione delle risposte di autenticazione;
index: valorizzato con un numero intero non-negativo che identifica univocamente il AsCS in fase di richiesta di autenticazione;
isDefault: facoltativo, è valorizzato con un booleano che indica quale sia il AsCS di default;
Nota
un solo AsCS (solitamente quello con index pari a 0) può avere l'attributo isDefault valorizzato con true (tutti gli altri AsCS possono omettere questo attributo, oppure valorizzarlo con false);
Attribute Consuming Service¶
Deve essere presente almeno una istanza di Attribute Consuming Service (AtCS - <AttributeConsumingService>) che descrive la categoria di attributi (attribute set) richiesti dal SP. L'elemento contiene un unico attributo:
index: valorizzato con un numero intero non-negativo che identifica univocamente l'attribute set;
All'interno di ciascun AtCS sono presenti i seguenti elementi [indicati con la loro cardinalità]:
<ServiceName>[uno], contenente un identificativo della classe di servizi relativo all'attribute set o, in alternativa un UUID v.4 dell'attribute set richiedibile dal SP, comprensivo dell'attributoxmlns:lang, valorizzato con una stringa vuota.
<ServiceDescription>[zero o più], ciascuno contenente una descrizione testuale dell'attribute set.
- Ciascun istanza di questo elemento presenta l'attributo
xmlns:lang, valorizzato con il codice ISO 639 della lingua in cui è scritta tale descrizione.
<RequestedAttribute>[uno o più], ciascuno contenente i seguenti attributi
Name(obbligatorio) -- il nome tecnico dell'attributo da richiedere (senza spazi);
NameFormat(facoltativo) -- il formato con cui ci si aspetta venga restituito l'attributo; se presente, è valorizzato con la seguente alternativa:
urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-format:basic,urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-format:uri,
I soli attribute set utilizzabili come AtCS per lo schema Entra con CIE sono quelli che comprendono gli attributi previsti nel Minimum Dataset eIDAS:
name(tipoxsd:string) nome della persona fisica;familyName(tipoxsd:string) cognome della persona fisica;dateOfBirth(tipoxsd:string) data di nascita della persona fisica;fiscalNumber(tipoxsd:string) codice fiscale della persona fisica.
1 2 3 4 5 6 7 | <md:AttributeConsumingService index='0'>
<md:ServiceName xml:lang=''>urn:uuid:bc212b14-d920-4052-900d-86cc5ab48a3a</md:ServiceName>
<md:RequestedAttribute Name='name' NameFormat="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-format:basic"/>
<md:RequestedAttribute Name='familyName' NameFormat="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-format:basic"/>
<md:RequestedAttribute Name='dateOfBirth' NameFormat="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-format:basic"/>
<md:RequestedAttribute Name='fiscalNumber' NameFormat="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-format:basic"/>
</md:AttributeConsumingService>
|
Informazioni aggiuntive del Service Provider¶
L'elemento <md:Organization> indica alcune informazioni prioritarie circa la persona giuridica Service Provider.
La lingua utilizzata per valorizzare queste informazioni (obbligatoria almeno la lingua italiana) è indicata in ciascuno degli elementi figli mediante la valorizzazione del codice ISO 639 della lingua nell'attributo xmlns:lang.
Ciascuna lingua è indicata con un'istanza della terna completa dei seguenti elementi:
<OrganizationName>: Nome completo del SP, così come compare nei pubblici registri, con il corretto uso di maiuscole, minuscole, accenti e altri segni diacritici (p.es.Istituto Nazionale Previdenza Sociale - INPS);<OrganizationDisplayName>: Denominazione del SP - eventualmente senza l'esplicitazione di acronimi (p.es.INPS). Il valore di questo elemento è utilizzato dall'Identity Provider per mostrare all'utente (nella schermata di autenticazione) il SP a cui stanno per essere inviati gli attributi richiesti.<OrganizationURL>: La URL di una pagina web del sito istituzionale dell'organizzazione (con la lingua dei testi della pagina corrispondente a quanto ripotato nel corrispondente attributoxmlns:lang).
1 2 3 4 5 6 7 8 | <md:Organization>
<md:OrganizationName xml:lang="it">Istituto Service Provider</md:OrganizationName>
<md:OrganizationName xml:lang="en">Service Provider Institute</md:OrganizationName>
<md:OrganizationDisplayName xml:lang="it">ISP</md:OrganizationDisplayName>
<md:OrganizationDisplayName xml:lang="en">SPI</md:OrganizationDisplayName>
<md:OrganizationURL xml:lang="it">https://www.isp.it</md:OrganizationURL>
<md:OrganizationURL xml:lang="en">https://www.isp.it</md:OrganizationURL>
</md:Organization>
|
Informazioni di censimento e contatto¶
Il metadata contiene una o due istanze di elementi <ContactPerson>, entrambe dotate di attributo contactType:
nel caso di Service Provider autonomi (il cui referente tecnico è cioè "interno" al SP), vi è una sola istanza con
contactTypepari aadministrative;nel caso di soggetti che si affidano ad un partner tecnologico "esterno" come referente tecnico, vi sono due simili istanze:
- la prima ha il
contactTypevalorizzato comeadministrative(con le informazioni identificative del SP, cui afferisce il proprio referente amministrativo);- l'altra con il
contactTypevalorizzato cometechnical(e contenente le informazioni identificative del partner tecnologico, cui afferisce il referente tecnico del SP).
I sopraelencati elementi <ContactPerson> sono così valorizzati:
<Extensions>obbligatoria, contenente i seguenti elementi, tutti che utilizzano il namespace XML di CIE ( https://www.cartaidentita.interno.gov.it/saml-extensions ):
Un'alternativa obbligatoria tra i seguenti due elementi "vuoti":
<Public/>per le PP.AA.,<Private/>per i soggetti privati;
<IPACode>obbligatorio per le Pubbliche Amministrazioni (PP.AA.) e i Gestori di Pubblici Servizi, è valorizzato con il codice IPA così come risultante dall'Indice PA (IPA); ad esempio,ipzsspa(Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.);
<IPACategory>valorizzato facoltativamente per le PP.AA. e gli altri soggetti iscritti ad IPA, è valorizzato con la sua Categoria IPA; ad esempio,L6(Comuni italiani) ovveroL37(Gestori di Pubblici Servizi).
<VATNumber>obbligatorio per soggetti privati dotati di partita IVA (e facoltativo altrimenti), è valorizzato con il numero di partita IVA (o VAT Number internazionale), comprensivo del codice ISO 3166-1 alpha-2 del Paese di appartenenza, senza spazi; ad esempio,IT12345678901.
<FiscalCode>obbligatorio per i soggetti privati (e facoltativo altrimenti), è valorizzato con il codice fiscale della persona giuridica; ad esempio:12345678901.
<NACE2Code>(uno o più) obbligatorio per i soggetti privati (e facoltativo per tutti gli altri, se ne sono dotati), è valorizzato con il codice ATECO del soggetto; in caso di soggetti esteri (pubblici e privati), è sempre facoltativo e valorizzato con il codice NACE (rev. 2) (dal quale sono declinati i codici ATECO per l'Italia); ad esempio12.34.56. In caso si possieda più codici ATECO o NACE, questi possono essere inseriti mediante istanze mutliple delle'elemento (ciascuna contenente un unico codice)
<Municipality>obbligatorio, è valorizzato con il codice ISTAT del Comune (anche detto "codice Belfiore" - tutto in maiuscolo) ove ha la sede legale il soggetto; nel caso di soggetti esteri, se presente, è valorizzato con lo Zip code della sede legale; ad esempioH501(Roma),W1F 9AS(Quartiere Soho di Londra).
<Province>facoltativo, è valorizzato con la sigla automobilistica della Provincia (tutta in maiuscole) dove si trova la sede legale del soggetto; ad esempioMI; in caso di soggetti esteri, se presente, è valorizzato conEE.
<Country>obbligatorio per soggetti esteri (e facoltativo altrimenti), è valorizzato con il codice ISO 3166-1 alpha-2 del Paese ove è situata la sede legale del soggetto; ad esempioIT(Italia).Ulteriori estensioni previste dal Sistema Pubblico delle Identità Digitali (SPID), anche se ignorate dallo schema Entra con CIE.
<Company>obbligatorio e valorizzato con il nome completo del soggetto. Nel caso delle istanze relative al Service Provider (cioè nel caso di istanza con attributocontactTypevalorizzato comeadministrative) tale elemento deve essere valorizzato esattamente come l'elemento<OrganizationName>(nell'istanza della lingua del Paese dell'organizzazione) presente nell'antenato indiretto<Organization>;
<EmailAddress>obbligatorio e valorizzato con l'indirizzo di una casella e-mail istituzionale (preferibilmente non PEC) per comunicare istituzionalmente con il Service Provider. L'indirizzo e-mail deve coincidere con quello indicato in fase di richiesta di adesione riferito, a seconda della tipologia del soggetto cui si riferisce l'elemento<ContactPerson>, al referente amministrativo o tecnico.
<TelephoneNumber>facoltativo e valorizzato con il numero di telefono (dotato di prefisso internazionale, senza spazi - ad esempio+39061234567) per comunicare con il soggetto cui si riferisce l'elemento<ContactPerson>. Non deve essere un numero telefonico personale.
Nota
Nella compilazione degli elementi sopraelencati è necessario assicurarsi che le informazioni riportate siano le medesime inserite in fase di richiesta di adesione. Nel caso di esito negativo a fronte di una verifica, il metadata non sarà considerato valido ai fini della federazione. È importante sottolineare che la modalità di compilazione delle informazioni di censimento appena descritte può essere differente rispetto a quanto previsto per lo schema di identificazione SPID in quanto essa riflette le differenti procedure amministrative previste dagli schemi "Entra con CIE" e SPID in relazione alle rispettive fasi di onboarding.
Estensioni SAML¶
Gli elementi <Extensions> opzionalmente presenti nei metadata SAML servono a contenere estensioni proprietarie -- dello schema Entra con CIE o relative ad altri schemi di identificazione elettronica (quali ad esempio SPID).
Le implementazioni tecniche che non "riconoscono" particolari ulteriori estensioni oltre a quelle dello schema Entra con CIE devono ignorarle (fintanto che siano rappresentate in una sintassi XML formalmente corretta) senza produrre condizioni di errore.
Esempio di metadata¶
Di seguito si riporta un esempio di metadata per un Service Provider privato che si presenta autonomamente (senza un partner tecnologico "esterno"). Questo esempio include i soli elementi obbligatori previsti dal presente manuale.
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xmlns:ds="http://www.w3.org/2000/09/xmldsig#"
xmlns:cie="https://www.cartaidentita.interno.gov.it/saml-extensions"
entityID="https://entityidsp">
<ds:Signature> [...] </ds:Signature>
<md:SPSSODescriptor AuthnRequestsSigned="true"
WantAssertionsSigned="true"
protocolSupportEnumeration="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:protocol">
<md:KeyDescriptor use="signing">
<ds:KeyInfo>
<ds:X509Data>
<ds:X509Certificate> [...] </ds:X509Certificate>
</ds:X509Data>
</ds:KeyInfo>
</md:KeyDescriptor>
<md:SingleLogoutService Binding="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:HTTP-Redirect"
Location="https://url_esempio_SLO_Redirect" />
<md:AssertionConsumerService Binding="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:HTTP-POST"
Location="https://url_esempio_POST"
index="0"
isDefault="true" />
<md:AttributeConsumingService index="0">
<md:ServiceName xml:lang="">urn:uuid:86eabbc2-6023-4f8d-a7dc-22401f5ac4fe</md:ServiceName>
<md:RequestedAttribute Name="name" />
<md:RequestedAttribute Name="familyName" />
<md:RequestedAttribute Name="dateOfBirth" />
<md:RequestedAttribute Name="fiscalNumber" />
</md:AttributeConsumingService>
</md:SPSSODescriptor>
<md:Organization>
<md:OrganizationName xml:lang="it">Service Provider Privato s.r.l.</md:OrganizationName>
<md:OrganizationDisplayName xml:lang="it">SPP</md:OrganizationDisplayName>
<md:OrganizationURL xml:lang="it">https://www.esempio_sp_privato.it</md:OrganizationURL>
</md:Organization>
<md:ContactPerson contactType="administrative">
<md:Extensions>
<cie:Private/>
<cie:VATNumber>IT01234567890</cie:VATNumber>
<cie:FiscalCode>9876543210</cie:FiscalCode>
<cie:NACE2Code>CODICE_ATECO</cie:NACE2Code>
<cie:Municipality>CODICE_ISTAT</cie:Municipality>
</md:Extensions>
<md:Company>Service Provider Privato s.r.l.</md:Company>
<md:EmailAddress>esempio_sp_privato@spp.it</md:EmailAddress>
<md:TelephoneNumber>+39061234567</md:TelephoneNumber>
</md:ContactPerson>
</md:EntityDescriptor>
|
Di seguito si riporta un esempio di metadata per un Service Provider (nell'esempio pubblico) che si presenta per tramite di un partner tecnologico (nell'esempio privato) che funge da referente tecnico "esterno" al SP. Questo esempio include, oltre agli elementi obbligatori, anche alcuni di quelli opzionali.
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xmlns:ds="http://www.w3.org/2000/09/xmldsig#"
xmlns:cie="https://www.cartaidentita.interno.gov.it/saml-extensions"
entityID="https://entityidsp">
<ds:Signature> [...] </ds:Signature>
<md:SPSSODescriptor AuthnRequestsSigned="true"
WantAssertionsSigned="true"
protocolSupportEnumeration="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:protocol">
<md:KeyDescriptor use="signing">
<ds:KeyInfo>
<ds:X509Data>
<ds:X509Certificate> ... </ds:X509Certificate>
</ds:X509Data>
</ds:KeyInfo>
</md:KeyDescriptor>
<md:KeyDescriptor use="encryption">
<ds:KeyInfo xmlns:ds="http://www.w3.org/2000/09/xmldsig#">
<ds:X509Data>
<ds:X509Certificate> [...] </ds:X509Certificate>
</ds:X509Data>
</ds:KeyInfo>
</md:KeyDescriptor>
<md:SingleLogoutService Binding="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:HTTP-Redirect"
Location="https://url_esempio_SLO_Redirect" />
<md:SingleLogoutService Binding="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:HTTP-POST"
Location="url_esempio_SLO_POST"/>
<md:SingleLogoutService Binding="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:SOAP"
Location="url_esempio_SLO_SOAP"/>
<md:NameIDFormat>urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:nameid-format:transient</md:NameIDFormat>
<md:AssertionConsumerService Binding="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:HTTP-POST"
Location="https://url_esempio_POST"
index="0"
isDefault="true" />
<md:AssertionConsumerService Binding="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:HTTP-Redirect"
Location="https://url_esempio_Redirect"
index="1"
isDefault="false" />
<md:AssertionConsumerService Binding="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:HTTP-SOAP"
Location="https://url_esempio_SOAP"
index="2" />
<md:AttributeConsumingService index="0">
<md:ServiceName xml:lang="">urn:uuid:a83e1df8-0dd3-46c0-b4e3-f6c650177056</md:ServiceName>
<md:ServiceDescription xml:lang="it">DESCRIZIONE CATEGORIA SERVIZI ONLINE</md:ServiceDescription>
<md:RequestedAttribute Name="name" />
<md:RequestedAttribute Name="familyName" />
<md:RequestedAttribute Name="dateOfBirth" />
<md:RequestedAttribute Name="fiscalNumber" />
</md:AttributeConsumingService>
<md:AttributeConsumingService index="1">
<md:ServiceName xml:lang="">urn:uuid:bd042d58-d402-4970-83dc-70cd1882bf62</md:ServiceName>
<md:ServiceDescription xml:lang="en">ATTRIBUTE SET DESCRIPTION</md:ServiceDescription>
<md:RequestedAttribute Name="name" />
<md:RequestedAttribute Name="familyName" />
<md:RequestedAttribute Name="dateOfBirth" />
<md:RequestedAttribute Name="fiscalNumber" />
</md:AttributeConsumingService>
<md:AttributeConsumingService index="2">
<md:ServiceName xml:lang="">urn:uuid:a16cb8fd-62c6-4ff5-88ea-7dd3bdcb4c4e</md:ServiceName>
<md:RequestedAttribute Name="name" />
<md:RequestedAttribute Name="familyName" />
<md:RequestedAttribute Name="dateOfBirth" />
<md:RequestedAttribute Name="fiscalNumber" />
</md:AttributeConsumingService>
</md:SPSSODescriptor>
<md:Organization>
<md:OrganizationName xml:lang="it">Istituto Service Provider</md:OrganizationName>
<md:OrganizationName xml:lang="en">Service Provider Institute</md:OrganizationName>
<md:OrganizationDisplayName xml:lang="it">ISP</md:OrganizationDisplayName>
<md:OrganizationDisplayName xml:lang="en">SPI</md:OrganizationDisplayName>
<md:OrganizationURL xml:lang="it">https://www.isp.it</md:OrganizationURL>
<md:OrganizationURL xml:lang="en">https://www.isp.it</md:OrganizationURL>
</md:Organization>
<md:ContactPerson contactType="administrative">
<md:Extensions>
<cie:Public/>
<cie:IPACode>codiceIPA_SP</cie:IPACode>
<cie:IPACategory>categoriaIPA_SP</cie:IPACategory>
<cie:NACE2Code>codiceATECO_SP</cie:NACE2Code>
<cie:VATNumber>IT01234567890</cie:VATNumber>
<cie:FiscalCode>9876543210</cie:FiscalCode>
<cie:Municipality>codiceISTAT_SP</cie:Municipality>
<cie:Province>sigla_provincia_SP</cie:Province>
<cie:Country>IT</cie:Country>
</md:Extensions>
<md:Company>Istituto Service Provider</md:Company>
<md:EmailAddress>info@isp.gov.it</md:EmailAddress>
<md:TelephoneNumber>+390011223344</md:TelephoneNumber>
</md:ContactPerson>
<md:ContactPerson contactType="technical">
<md:Extensions>
<cie:Private/>
<cie:VATNumber>IT01234567890</cie:VATNumber>
<cie:FiscalCode>9876543210</cie:FiscalCode>
<cie:NACE2Code>codiceATECO_partnerTecnologico</cie:NACE2Code>
<cie:Municipality>codiceISTAT_partnerTecnologico</cie:Municipality>
<cie:Province>sigla_provincia_partnerTecnologico</cie:Province>
<cie:Country>IT</cie:Country>
</md:Extensions>
<md:Company>Partner Tecnologico per Soluzioni di Identità Federata s.r.l.</md:Company>
<md:EmailAddress>info.cie@partnertecnologicoidfederata.com</md:EmailAddress>
<md:TelephoneNumber>+390999135792</md:TelephoneNumber>
</md:ContactPerson>
</md:EntityDescriptor>
|
Protocolli di comunicazione¶
Terminata la fase di federazione tramite lo scambio dei metadata opportunamente predisposti come da specifiche riportate nella precedente sezione, il Service Provider viene aggiunto nella trusted list dell'Identity Provider ed é quindi possibile lo scambio dei messaggi previsto dal protocollo SAML SSO.
Tale scambio viene avviato nel momento in cui l’utente esprime la volontà di accedere al servizio cliccando il tasto «Entra con CIE» nell’apposita pagina html del Service Provider. In seguito alla pressione del tasto “Entra con CIE” il SP predispone una richiesta di autenticazione (<AuthnRequest>) e la inoltra, reindirizzando opportunamente l’utente, all’Identity Provider del Ministero dell’Interno.
La componente server dell’Identity Provider (CieID Server) interpreta la richiesta di autenticazione e avvia la cosiddetta fase di “challenge” che varia in funzione del livello di sicurezza richiesto dal Service Provider. In particolare:
- Invita l’utente a verificare le proprie credenziali username e password o a scansionare un QR Code mediante l’app CieID, in caso di accesso con livello di sicurezza “basso” (livello 1);
- Invita l’utente a verificare le proprie credenziali username e password e un secondo fattore di autenticazione OTP o a scansionare un QR Code mediante l’app CieID, in caso di accesso con livello di sicurezza “significativo” (livello 2);
- Invita l’utente a avvicinare la propria CIE sul lettore (RF o NFC) avviando automaticamente il processo di autenticazione mediante la CIE, in caso di accesso con livello di sicurezza “alto” (livello 3). Poggiata la carta sul lettore, allL’utente deve, quindi,viene richiesto di inserire la seconda metà del PIN e confermare.
Processo di autenticazione del CieID Server
Terminato il processo di autenticazione il server CieID mostra una pagina contenente gli attributi qualificati che si stanno per inviare al Service Provider (nome, cognome, data di nascita, codice fiscale e, se richiesti, numero di telefono ed e-mail) desunti dal certificato digitale a bordo della carta. L’utente, informato degli attributi che si stanno per inviare al servizio, fornisce il consenso all’invio e prosegue con l’operazione.
L’Identity Provider reindirizza nuovamente l’utente sul sito del Service Provider, con un'asserzione (<Response>) digitalmente firmata e contenente gli attributi qualificati richiesti.
Nota
All'interno dello schema Entra con CIE solo il Single Sign-On viene gestisto tramite protocollo SAML che prevede di tue tipologie di messaggi:
- Richiesta di autenticazione:
<AuthnRequest>; - Risposta di autenticazione:
<Response>.
La gestione del logout, attualmente, non supporta il procollo SAML, ma viene gestite mediante un meccanismo di Simple Logout che provvede all'eliminazione della sessione di autenticazione dell'Identity Provider. Pertanto, pur accettando le richieste SAML di Single Logout, l'IdP server CieID non restituisce alcuna risposta SAML.
Richiesta di autenticazione SAML¶
La richiesta di autenticazione ("request") è inviata dal Service Provider attraverso il browser dell'utente al SingleSignOnService dell'Identity Provider. Il messaggio contenuto in essa deve essere conforme allo standard SAML v2.0 (cfr. Assertions and Protocols for the OASIS SAML V2.0).
L'elemento <AuthnRequest> costituisce il contenitore del messaggio e deve avere i seguenti attributi:
Destinationrappresenta un URL in https che indica l'indirizzo dell'Identity Provider a cui è inviata la richiesta e deve coincidere con uno degli attributiLocationpresenti nel tagSingleSignOnServiceriportato nel metadata dell'IdP e relativo al particolare binding utilizzato in fase di richiesta (cfr. Modalitá di trasmissione dei messaggi per ulteriori dettagli). L'Identity Provider verifica tale riferimento e, in caso di esito negativo, la richiesta viene scartata.AttributeConsumingServiceIndexriportante un indice posizionale in riferimento alla struttura<AttributeConsumingService>presente nei metadata del Service Provider. A tal proposito si ricorda che gli attributi richiesti nel metadata devono contenere il Minimum Dataset eIDAS.AssertionConsumerServiceURLindica la URL a cui inviare il messaggio di risposta alla richiesta di autenticazione (l'indirizzo deve coincidere con quello del servizio riportato dall'elemento<AssertionConsumingService>presente nei metadata del Service Provider);ProtocolBindingidentifica il tipo di binding e deve essere valorizzato conurn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:HTTP-POST.ForceAuthnè sempre valorizzato contruein quanto si richiede un'autenticazione con massimo livello di sicurezza.IssueInstantindica l'istante di emissione della richiesta, in formato UTC (p.es.AAAA-MM-GGThh:mm:ss.sssZ)IDunivoco basato su un Universally Unique Identifier (UUID) o su una combinazione origine + timestamp (quest'ultimo generato con una precisione di almeno un millesimo di secondo per garantire l'univocità).Versioncoerentemente con la versione di SAML adottata; attualmente la2.0.
Nota
- In alternativa, è ammesso l'uso dell'attributo
AssertionConsumerServiceIndexal posto degli attributiAssertionConsumerServiceURLeProtocolBinding. - L'attributo
IsPassivenon deve essere presente. - L'attributo
Destinationdeve essere valorizzato in accordo con lo standard SAML e non secondo quanto prescitto dalle Regole Tecniche SPID.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 | <samlp:AuthnRequest
xmlns:samlp="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:protocol"
AttributeConsumingServiceIndex="0"
AssertionConsumerServiceIndex="0"
Destination="https://idserver.servizicie.interno.gov.it/idp/profile/SAML2/Redirect/SSO"
ForceAuthn="true"
IssueInstant="2020-10-29T12:51:36.123Z"
ID="..."
Version="2.0">
[...]
</samlp:AuthnRequest>
|
Gli elementi che devono essere presenti all'interno della <AuthnRequest> sono:
<saml:Issuer>: identifica in maniera univoca il Service Provider. L'elemento deve essere valorizzato come l'attributoentityIDriportato nel corrispondente metadata del Service Provider. Prevede, inoltre, i seguenti attributi opzionali:NameQualifier, dominio a cui afferisce il soggetto che sta effettuando la richiesta di autenticazione e valorizzato come URL riconducibile al Service Provider;Format, se presente deve essere valorizzato con la stringaurn:oasis:names:tc:SAML:2.0:nameid-format:entity.
<NameIDPolicy>avente l'attributoFormatvalorizzato con la stringaurn:oasis:names:tc:SAML:2.0:nameid-format:transient, mentre invece non deve essere presente l'attributoAllowCreate.<RequestedAuthnContext>(ne è presente una sola occorrenza) specifica i requisiti del contesto di autenticazione di statement di autenticazione restituite in risposta a una richiesta. Esso è valorizzato come segue:mediante l'attributo
Comparison, che specifica il metodo di confronto utilizzato per valutare le classi o gli statement di contesto richiesti e può essere valorizzato soltanto comeexact(default), ovverominimum;contenente l'elemento
<RequestedAuthnContext>, contiene a sua volta l'elemento<saml:AuthnContextClassRef>, valorizzato con uno dei seguenti valori:https://www.spid.gov.it/SpidL1https://www.spid.gov.it/SpidL2https://www.spid.gov.it/SpidL3
Lo schema di autenticazione "Entra con CIE", nell'ottica di agevolare gli sviluppi implementativi da parte dei Service Provider che giá hanno aderito al Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), richiede la valorizzazione di tale elemento con una delle suddette stringhe (corrispondenti ai tre livelli di sicurezza SPID), secondo lo specifico livello di sicurezza richiesto (dall'utente o dal SP).
Pertanto, per consentire al cittadino di autenticarsi sia a servizi accessibili tramite CIE, che a quelli accessibili tramite qualunque livello di sicurezza SPID, le possibili combinazioni di valori dell'elemento <RequestedAuthnContextClassRef> e dell'attributo-antenato Comparison sono, rispettivamente:
- autenticazione di livello "alto" (livello 3):
https://www.spid.gov.it/SpidL3e, equivalentemente,exactovverominimum; - autenticazione di livello almeno "significativo" (livello 2 o superiore):
https://www.spid.gov.it/SpidL2eminimum; - autenticazione di livello "basso"" o superiore (livello 1 o superiore):
https://www.spid.gov.it/SpidL1eminimum;
Nota
- Dipendentemente dal tipo di binding utilizzato per inviare la richiesta di autenticazione può essere presente o meno l'elemento
<Signature>(obbligatorio in caso di binding HTTP POST), che contiene il sigillo elettronico creato dal Service Provider sulla propia request. Per maggiori dettagli, si veda il capitolo relativo all'infrastruttura a chiave pubblica. - Non sono presenti gli elementi
<RequesterID>e<Scoping>.
Esempio di request SAML¶
Si noti che l'elemento XML <Signature> nel seguente esempio va inserito solo nel caso di utilizzo del binding HTTP POST; in caso di binding HTTP Redirect, il sigillo elettronico è immerso invece nel parametro Signature della query string. Per ulteriori informazioni si faccia riferimento al capitolo sull'infrastruttura a chiave pubblica.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 | <samlp:AuthnRequest
xmlns:samlp="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:protocol"
xmlns:saml="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:assertion"
xmlns:ds="http://www.w3.org/2000/09/xmldsig#"
AttributeConsumingServiceIndex="0"
AssertionConsumerServiceURL=" [...] "
ProtocolBinding="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:bindings:HTTP-POST"
Destination="https://idserver.servizicie.interno.gov.it/idp/profile/SAML2/POST/SSO"
ForceAuthn="true"
ID="..."
IssueInstant="2020-11-02T09:01:25Z" Version="2.0">
<saml:Issuer NameQualifier="https://service_provide_entityID">
https://service_provider_entityID
</saml:Issuer>
<ds:Signature>
<ds:SignedInfo>
<ds:CanonicalizationMethod Algorithm="http://www.w3.org/2001/10/xml-exc-c14n#" />
<ds:SignatureMethod Algorithm="http://www.w3.org/2001/04/xmldsig-more#rsa-sha256" />
<ds:Reference URI="RIFERIMENTO ALL'ID DELL'ATTRIBUTO">
<ds:Transforms>
<ds:Transform Algorithm="http://www.w3.org/2000/09/xmldsig#enveloped-signature" />
<ds:Transform Algorithm="http://www.w3.org/2001/10/xml-exc-c14n#" />
</ds:Transforms>
<ds:DigestMethod Algorithm="http://www.w3.org/2001/04/xmlenc#sha256" />
<ds:DigestValue> [...] </ds:DigestValue>
</ds:Reference>
</ds:SignedInfo>
<ds:SignatureValue> [...] </ds:SignatureValue>
<ds:KeyInfo>
<ds:X509Data>
<ds:X509Certificate> [...] </ds:X509Certificate>
</ds:X509Data>
</ds:KeyInfo>
</ds:Signature>
<samlp:NameIDPolicy Format="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:nameid-format:transient" />
<samlp:RequestedAuthnContext Comparison="minimum">
<saml:AuthnContextClassRef>https://www.spid.gov.it/SpidL3</saml:AuthnContextClassRef>
</samlp:RequestedAuthnContext>
</samlp:AuthnRequest>
|
Risposta di autenticazione SAML¶
Al termine della challenge mediante la CIE, effettuata dal server CieID dell'Identity Provider, quest'ultimo invia un messaggio di risposta ("response") al Service Provider. L'elemento <Response> costituisce la radice del messaggio e contiene i seguenti attributi:
Destination: URL del Service Provider a cui è inviata la risposta; coincide con la URL riportata nel metadata cosí come specificato dall'attributolocationpresente nell'elemento<AssertionConsumerService>. Il Service Provider deve verificare il riferimento URI e, in caso di esito negativo, deve scartare la risposta;ID: identificatore univoco basato su un Universally Unique Identifier (UUID) o su una combinazione origine + timestamp (quest'ultimo generato con una precisione di almeno un millesimo di secondo per garantire l'univocità);InResponseTo: riferimento all'ID della richiesta a cui si risponde;IssueInstant: indica l'istante di emissione della richiesta, in formato UTC (AAAA-MM-GGThh:mm:ss.sssZ);Version: riferimento alla versione SAML (2.0) utilizzata dallo schema Entra con CIE.
Gli elementi contenuti nella <Response> (tutti dichiarati con il corretto uso dei namespace XML) sono:
<Issuer>: in maniera analoga a quanto previsto per la request, tale campo indica l'EntityID del soggetto che effettua l'autenticazione (cioè l'Identity Provider stesso) e coincide perciò con l'attributoentityIDdel metadata dell'IdP.<Signature>: contiene il sigillo elettronico apposto sulla request dell'Identity Provider. Per ulteriori informazioni si faccia riferimento al capitolo sull'infrastruttura a chiave pubblica.<Status>: indica l'esito della richiesta di autenticazione e in particolare prevede l'elemento<StatusCode>che riporta la codifica di stato SAML attraverso l'attributoValue, valorizzato come:urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Success, nel caso di autenticazione effettuata con successo;- in caso di errori, é possibile visualizzare gli attributi
<StatusMessage>e<StatusDetail>per maggiori dettagli sull'errore ricevuto.
<Assertion>: costituisce l'elemento piú importante che attesta l'avvenuta autenticazione e contiene gli attributi dell'utente che ha richiesto l'accesso al servizio. Contiene almeno un elemento<AuthnStatement>nel quale sono riportati i dati dell'utente richiesti dal Service Provider. Nel caso l'Identity Provider abbia riscontrato un errore nella gestione della richiesta di autenticazione l'elemento<Assertion>non é presente.
Esempio di response SAML¶
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 | <samlp:Response
xmlns:samlp="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:protocol"
xmlns:saml="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:assertion"
Destination="https://service_provide_assertion_consumer"
InResponseTo="..."
IssueInstant="2020-10-29T11:36:02.708Z"
ID="..."
Version="2.0">
<saml:Issuer>
https://idserver.servizicie.interno.gov.it/idp/profile/SAML2/POST/SSO
</saml:Issuer>
<ds:Signature xmlns:ds="http://www.w3.org/2000/09/xmldsig#">
[...]
</ds:Signature>
<samlp:Status>
<samlp:StatusCode Value="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Success" />
</samlp:Status>
<saml:Assertion>
[...]
</saml:Assertion>
</samlp:Response>
|
L'elemento <saml:Assertion>¶
Nell'elemento <Assertion> devono essere presenti i seguenti attributi:
ID: identificatore univoco basato su un Universally Unique Identifier (UUID) o su una combinazione origine + timestamp (quest'ultimo generato con una precisione di almeno un millesimo di secondo per garantire l'univocità);IssueInstant: indica l'istante di emissione della richiesta, in formato UTC (AAAA-MM-GGThh:mm:ss.sssZ);Version: riferimento alla versione SAML (2.0) utilizzata dallo schema Entra con CIE.
Gli attributi contenuti nella <Assertion> sono i seguenti:
<Issuer>: valorizzato coerentemente con l'EntityID (attributoentityID) presente nei corrispondenti metadata dell'Identity Provider.
<Signature>: contiene il sigillo elettronico apposto sull'asserzione dell'Identity Provider. Per ulteriori informazioni si faccia riferimento al capitolo sull'infrastruttura a chiave pubblica.
<Subject>: serve a qualificare il Service Provider che ha richiesto l'autenticazione. In particolare, contiene due elementi:
<NameID>: riferimento all'identificativo del SP e contenente principalmente le informazioni che qulificano l'IdP (NameQualifier) e il SP (SPNameQualifier)
<SubjectConfirmation>: riporta l'attributoMethodvalorizzato con la stringaurn:oasis:names:tc:SAML:2.0:cm:bearer. Tale elemento contiene inoltre l'elemento<SubjectConfirmationData>riportante gli attributi:
Recipientcoerente con l'AssertionConsumerServiceURLrelativa al servizio per cui è stata emessa l'asserzione e l'attributo;NotOnOrAfterindica per quanto tempo l'asserzione puó ritenersi legata al subject. L'asserzione puó, tuttavia, essere valida per un tempo piú lungo, ma é necessario creare una sessione entro questo intervallo di tempo (per maggiori dettagli consultare la sezione 4.1.4.3. del Profilo Web SSO). Tale intervallo di tempo deve rientrare necessariamente nell'intervallo di tempo riportato nell'elemento<Conditions>;InResponseToil cui valore deve fare riferimento all'ID della richiesta;Address, facoltativamente presente, contiene un identificativo univoco (ma non riconducibile a informazioni tecnico-implementative) dello specifico server CieID che ha tecnicamente effettuato l'autenticazione;
<Conditions>: contenente gli attributiNotBeforeeNotOnOrAfterche rappresentano le condizioni di validitá dell'asserzione. Inoltre é presente l'elemento<AudienceRestriction>riportante a sua volta l'elemento<Audience>, valorizzato con l'EntityID del Service Provider per il quale l'asserzione è emessa.
<AuthnStatement>: oltre alle informazioni riguardanti il riferimento alla sessione (SessionIndex), l'istante temporale di autenticazione dell'utente (AuthnInstant). Contiene a sua volta l'elementoAuthnContexte il sotto-elemento<AuthnContextClassRef>valorizzato con il livello di affidabilità associato all'autenticazione con CIE.
<AttributeStatement>: rappresenta la struttura nella quale sono riportati gli attributi relativi all'utente, così come richiesti dell'omologo elemento della request SAML.
In particolare, a fronte della richiesta del eIDAS Minimum Data Set l'asserzione contiene quattro elementi di tipo <Attribute> (ciascuno contenente l'attributo Name valorizzato come segue e l'attributo NameFormat valorizzato con urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-forma):
name(di tipoxs:string), valorizzato con il nome del soggetto;familyName(di tipoxs:string), valorizzato con il cognome del soggetto;dateOfBirth(di tipoxs:string) data di nascita nel formatoYYYY-MM-GG;fiscalNumber(di tipoxs:string), valorizzato con il codice fiscale nel formatoTINIT-<CODICE FISCALE>.
Nota
L'elemento <AuthnContextClassRef> discendente dell'elemento <AuthnStatement> è sempre valorizzato con https://www.spid.gov.it/SpidL3 poiché la CIE fornisce un livello di affidabilità massimo a livello europeo, corispondente al Livello 3 del Sitema Pubblico dell'Identità Digitale (SPID). Per favorire l'interoperabilitá con SPID da parte dei Service Provider e minimizzare quindi l'impatto nella gestione implementativa delle risposte SAML per i SP che intendono aderere ad entrambi gli schemi di autenticazione, si restituisce dunque una classe analoa a quella usata dagli Identity Provider SPID nelle response associate ad autenticazioni avvenute con Livello 3.
Nota
Con riferimento alla compatibilità con SPID si riporta quanto segue:
- L'attributo
Formatdell'elemento<samlp:Issuer>non è presente; - L'elemento
<saml:AuthnContextClassRef>è valorizzato sempre con il valore https://www.spid.gov.it/SpidL3; - Gli attributi inviati in risposta alla richiesta di autenticazione corrispondono sempre al Minimum Dataset eIDAS e non prevedono, nella versione attuale, l'invio di ulteriori attributi quali ad esempio lo spidCode.
Verifica della <Response>¶
Alla ricezione della <Response> qualunque sia il binding utilizzato il Service Provider prima di utilizzare l'asserzione deve eseguire le seguenti verifiche:
Controllo delle firme presenti all'interno dell'
<Assertion>e della<Response>Verifica che nell'elemento
<SubjectConfirmationData>
- l'attributo
Recipientcoincida con la AssertionConsumerServiceURL a cui la<Response>è pervenuta- l'attributo
NotOnOrAfternon sia scaduto- l'attributo
InResponseTosi riferisca correttamente all'ID della<AuthnRequest>di richiesta
Nota
É, inoltre, a carico del Service Provider garantire che le asserzioni non vengano ripresentate, mantenendo il set di identificatori di richiesta (ID) usati come per le <AuthnRequest> per tutta la durata di tempo per cui l'asserzione risulta essere valida in base dell'attributo NotOnOrAfter dell'elemento <SubjectConfirmationData> presente nell'asserzione stessa.
Esempio di <saml:Response>¶
Di seguito si riporta un esempio completo di <saml:Response>:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 | <samlp:Response
xmlns:samlp="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:protocol"
xmlns:saml="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:assertion"
xmlns:ds="http://www.w3.org/2000/09/xmldsig#"
xmlns:xs="http://www.w3.org/2001/XMLSchema"
xmlns:xsi="http://www.w3.org/2001/XMLSchema-instance"
Destination="https://service_provide_assertion_consumer"
ID="..."
InResponseTo="..."
IssueInstant="2020-10-29T11:36:02.708Z" Version="2.0">
<saml:Issuer>
https://idserver.servizicie.interno.gov.it/idp/profile/SAML2/POST/SSO
</saml:Issuer>
<ds:Signature>
<ds:SignedInfo>
<ds:CanonicalizationMethod Algorithm="http://www.w3.org/2001/10/xml-exc-c14n#" />
<ds:SignatureMethod Algorithm="http://www.w3.org/2001/04/xmldsig-more#rsa-sha256" />
<ds:Reference URI="...">
<ds:Transforms>
<ds:Transform Algorithm="http://www.w3.org/2000/09/xmldsig#enveloped-signature" />
<ds:Transform Algorithm="http://www.w3.org/2001/10/xml-exc-c14n#" />
</ds:Transforms>
<ds:DigestMethod Algorithm="http://www.w3.org/2001/04/xmlenc#sha256" />
<ds:DigestValue> [...] </ds:DigestValue>
</ds:Reference>
</ds:SignedInfo>
<ds:SignatureValue> [...] </ds:SignatureValue>
<ds:KeyInfo>
<ds:X509Data>
<ds:X509Certificate> [...] </ds:X509Certificate>
</ds:X509Data>
</ds:KeyInfo>
</ds:Signature>
<samlp:Status>
<samlp:StatusCode Value="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Success" />
</samlp:Status>
<saml:Assertion
ID="..."
IssueInstant="2020-11-03T09:19:36.785Z"
Version="2.0">
<saml:Issuer Format="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:nameid-format:entity">
https://idserver.servizicie.interno.gov.it/idp/profile/SAML2/POST/SSO
</saml:Issuer>
<ds:Signature>
<ds:SignedInfo>
<ds:CanonicalizationMethod Algorithm="http://www.w3.org/2001/10/xml-exc-c14n#" />
<ds:SignatureMethod Algorithm="http://www.w3.org/2001/04/xmldsig-more#rsa-sha256" />
<ds:Reference URI="...">
<ds:Transforms>
<ds:Transform Algorithm="http://www.w3.org/2000/09/xmldsig#enveloped-signature" />
<ds:Transform Algorithm="http://www.w3.org/2001/10/xml-exc-c14n#" />
</ds:Transforms>
<ds:DigestMethod Algorithm="http://www.w3.org/2001/04/xmlenc#sha256" />
<ds:DigestValue> [...] </ds:DigestValue>
</ds:Reference>
</ds:SignedInfo>
<ds:SignatureValue> [...] </ds:SignatureValue>
<ds:KeyInfo>
<ds:X509Data>
<ds:X509Certificate> [...] </ds:X509Certificate>
</ds:X509Data>
</ds:KeyInfo>
</ds:Signature>
<saml:Subject>
<saml:NameID
Format="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:nameid-format:transient"
NameQualifier="https://idserver.servizicie.interno.gov.it/idp/profile/SAML2/POST/SSO">
RIFERIMENTO ID ENTE
</saml:NameID>
<saml:SubjectConfirmation Method="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:cm:bearer">
<saml:SubjectConfirmationData
InResponseTo="..."
NotOnOrAfter="2020-11-03T09:24:36.807Z"
Recipient="https://service_provider_assertion_consumer" />
</saml:SubjectConfirmation>
</saml:Subject>
<saml:Conditions
NotBefore="2020-11-03T09:19:36.785Z"
NotOnOrAfter="2020-11-03T09:24:36.785Z">
<saml:AudienceRestriction>
<saml:Audience>https://sevice_provider</saml:Audience>
</saml:AudienceRestriction>
</saml:Conditions>
<saml:AuthnStatement
AuthnInstant="2020-11-03T09:19:33.100Z"
SessionIndex="....">
<saml:AuthnContext>
<saml:AuthnContextClassRef>https://www.spid.gov.it/SpidL3</saml:AuthnContextClassRef>
</saml:AuthnContext>
</saml:AuthnStatement>
<saml:AttributeStatement>
<saml:Attribute FriendlyName="Data di Nascita" Name="dateOfBirth" NameFormat="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-format:basic">
<saml:AttributeValue xsi:type="xs:string">AAAA-MM-GG</saml:AttributeValue>
</saml:Attribute>
<saml:Attribute FriendlyName="Codice Fiscale" Name="fiscalNumber" NameFormat="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-format:basic">
<saml:AttributeValue xsi:type="xs:string">TINIT-CODICE_FISCALE</saml:AttributeValue>
</saml:Attribute>
<saml:Attribute FriendlyName="Nome" Name="name" NameFormat="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-format:basic">
<saml:AttributeValue xsi:type="xs:string">NOME</saml:AttributeValue>
</saml:Attribute>
<saml:Attribute FriendlyName="Cognome" Name="familyName" NameFormat="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-format:basic">
<saml:AttributeValue xsi:type="xs:string">COGNOME</saml:AttributeValue>
</saml:Attribute>
</saml:AttributeStatement>
</saml:Assertion>
|
Logout¶
Lo schema di autenticazione Entra con CIE, nella versione attuale, non implementa il Single logout SAML. Il meccanismo di logout previsto gestisce la sola sessione relativa all'Identity Provider non propagando il logout sulle relative sessioni dei Service Provider. A tal proposito é onere del Service Provider garantire il logout al proprio servizio autenticato tramite un apposito endpoint presente nei metadata dell'Identity Provider all'interno del tag <SingleLogoutService> che viene invocato mediante HTTP-GET e che reinderizza su una apposita pagina dell'IdP server CieID recante il messaggio "Logout effettuato con successo".
Schermata di conferma di avvenuto Logout.
Modalitá di trasmissione dei messaggi¶
Il profilo SAML SSO raccomanda l'uso di TLS 1.2; lo scambio dei messaggi tra le entità della federazione può avvenire secondo due modalità:
- HTTP-POST:
- HTTP-Redirect:
Le richieste di autenticazione (<samlp:AuthnRequest>) POSSONO essere trasmesse in entrambe le modalitá.
Nota
- Nel caso di binding HTTP-POST SI DEVE inserire il campo
Signatureall'interno della richiesta di autenticazione SAML<samlp:AuthnRequest>cosí come specificato nella sezione Protocolli di comunicazione - Nel caso di binding HTTP-Redirect il campo
SignatureNON DEVE essere presente nella richiesta di autenticazione SAML<samlp:AuthnRequest>, ma DEVE essere inserita nella URL come query parameter.
Le risposte inviate dall'Identity Provider (<saml2:Response>), invece, DEVONO essere trasmesse tramite binding HTTP-POST.
Binding HTTP-POST¶
In questo tipo di binding, il messaggio HTTP contiene una form HTML all'interno della quale è codificato in formato Base64 il costrutto SAML firmato in accordo alla specifica XML Digital Signature. Il trasporto del messaggio di richiesta di autenticazione prevede due parametri fondamentali:
- SAMLRequest o SAMLResponse: contengono, rispettivamente, la codifica della
<AuthnRequest>e della<Response>- RelayState: indica la risorsa originariamente richiesta dall'utente e alla quale dovrà essere trasferito il controllo al termine della fase di autenticazione; puó essere un UUID, un url, un percorso di file o un mini-blob con codifica binaria Base64
La codifica Base64 é richiesta solo per i messaggi del protocollo SAML in formato XML SAMLRequest e SAMLResponse e non per il RelayState, che è un token specifico dell'applicazione usato per identificare lo stato, la cui codifica o decodifica é in carico all'applicazione stessa.
Binding HTTP-Redirect¶
Quando si usa un binding di tipo Redirect, la firma viene posta nella URL come query parameter. Tutti i parametri sono URL-encoded. Il messaggio HTTP trasporta i seguenti parametri
SAMLRequest: Un costrutto SAML codificato in formato Base64 e compresso con algoritmo DEFLATE. Come da specifica, il messaggio SAML non contiene la firma in formato XML Digital Signature esteso (come avviene in generale nel caso di binding HTTP-POST). La specifica indica come modalità alternativa quella di specificare con parametri aggiuntivi l'algoritmo utilizzato per firmare (SigAlg) e la stringa con la codifica Base64 URL-encoded dei byte del messaggio SAML (Signature).RelayState: Identifica il servizio originariamente richiesta dall'utente e a cui trasferire il controllo alla fine del processo di autenticazione.SigAlg: Identifica l'algoritmo usato per la firma prodotta secondo il profilo specificato per SAML utilizzando chiavi RSA almeno a 1024 bit e algoritmo di digest SHA-256 o superiore;Signature: Contiene la firma digitale della query string, così come prodotta prima di aggiungere questo parametro, utilizzando l'algoritmo indicato al parametro precedente;
Esempio HTML di utilizzo¶
Di seguito un esempio di form HTML per trasferire in HTTP-POST la richiesta di autenticazione
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 | <html>
<head>
[...]
</head>
<body onload="javascript:document.forms[0].submit()">
<form method="post" action="https://idserver.servizicie.interno.gov.it/idp/profile/SAML2/POST/SSO">
<input type="hidden" name="SAMLRequest"
value="[...]">
<input type="hidden" name="RelayState" value="...">
<input type="submit" value="Invia"/>
</form>
</body>
</html>
|
Di seguito un esempio di form HTML per trasferire la risposta in HTTP-POST
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 | <html>
<head>
[...]
</head>
<body onload="javascript:document.forms[0].submit()">
<form method="post" action="https://service_provide_assertion_consumer">
<input type="hidden" name="SAMLResponse"
value="[...]">
<input type="hidden" name="RelayState" value="...">
<input type="submit" value="Invia"/>
</form>
</body>
</html>
|
La form HTML è corredata da una istruzione che ne provoca il "post" automatico (se Javascript è abilitato nel browser dell'utente) all'indirizzo indicato nell'attributo action. Quindi, il browser dell'utente elabora la risposta HTTP e invia una richiesta HTTP POST verso il servizio dell'entità destinataria.
Interoperabilità con SPID¶
Lo schema di identificazione Entra con CIE pur avendo molte analogie con lo schema di identificazione SPID, differisce da quest'ultimo su alcuni aspetti che riguardano:
- la predisposizione dei metadata
- alcuni aspetti del protocollo di comunicazione SAML.
Metadata¶
In riferimento ai metadata, diversamente da quanto previsto per SPID, lo schema Entra con CIE prevede un unico modello di metadata indipendentemente dal ruolo che il soggetto svolge nell'ambito dello schema SPID. In particolare i due elementi nei quali si hanno maggiori impatti sono:
- l'elemento
<AttributeConsumingService>che contiene il set di attributi richiesti in fase di autenticazione prevede, attualmente, solo e soltanto gli attributi relativi al Minimum Dataset eIDAS o suoi sottoinsiemi;- l'elemento
<ServiceName>può contenere un UUID v.4 dell'attribute set richiedibile dal SP, comprensivo dell'attributoxmlns:lang, valorizzato con una stringa vuota;- l'elemento
<md:Organization>che contiene i dati del Service Provider in veste di persona giuridica;- gli elementi
<ContactPerson>che dovranno contenere le informazioni di censimento e contatto del Service Provider e dell'eventuale partner tecnologico (cfr. Federazione).
I dati identificativi del Service Provider e del partner tecnologico devono coincidere con quelli inseriti in fase di richiesta di adesione. Per maggiori dettagli consultare il capitolo Federazione.
Protocolli di comunicazione¶
I protocolli di comunicazione previsti da entrambi gli schemi (Entra con CIE e SPID) sono basati sullo standard SAML versione 2.0 e, dunque, ereditano da esso le principali specifiche tecniche. Tuttavia, nella modalità specifica secondo la quale gli schemi di identificazione sono declinati è possibile individuare alcune lievi differenze che possono avere un impatto sull'implementazione da parte del Service Provider.
Nella costruzione della richiesta di autenticazione <AuthnRequest> è necessario valorizzare l'attributo Destination coerentemente con l'attributo Location presente nel tag SingleSignOnService riportato nel metadata dell'IdP e relativo al particolare binding utilizzato in fase di richiesta (cfr. Protocolli di comunicazione e Modalitá di trasmissione dei messaggi per ulteriori dettagli).
Per quanto riguarda il parsing e la verifica dei messaggi di response, il Service Provider deve tenere conto che, diversamente da quanto previsto da SPID,
- l'attributo
Formatdell'elemento<samlp:Issuer>non è presente;- gli attributi inviati in risposta alla richiesta di autenticazione comprendono sempre almeno il Minimum Dataset eIDAS e non è previsto l'invio dello spidCode.
Testing¶
Al termine delle attivitá di implementazione, il Service Provider deve effettuare dei test in ambiente di pre-produzione volti alla verifica della corretta funzionalitá del servizio e produrre opportune evidenze in formato immagine (screenshot). Tali evidenze devono essere caricate sul portale di federazione erogatori di sevizi al fine di rendere possibile lo svolgimento delle necessarie verifiche tecniche ad opera del personale del Poligrafico incaricato.
Il set minimo di test che dovrà essere eseguito correttamente comprende quelli volti a provare la corretta gestione almeno dei seguenti “error codes”, come dettagliati nell'apposita sezione relativa alla specifica dei codici d'errore restituiti dal CIE ID SERVER (Codici di errore)
- 1=Success;
- 21=Timeout durante l'autenticazione
- 22=Utente sceglie di non proseguire con l'invio degli attributi
- 25=Processo di autenticazione annullato dall'utente
Nel caso di esito positivo delle verifiche suddette il Service Provider può procedere con la fase successiva di federazione in ambiente di produzione.
Tracciature¶
Per la tracciatura delle asserzioni da parte degli erogatori di servizi e, in generale, delle informazioni afferenti alle transazioni di autenticazione, si rimanda alle buone pratiche previste dalle Regole tecniche SPID.
Assistenza tecnica¶
L'assistenza agli erogatori di servizi deve avvenire mediante uno specifico indirizzo di posta elettronica messo a disposizione dal Ministero dell'Interno. In caso di problemi di natura amministrativa o tecnica è necessario, dunque, inviare una apposita richiesta di supporto all'indirizzo cie.enti@interno.it fornendo tutte le informazioni necessarie per espletare adeguatamente l'attività di supporto, comprese le informazioni di contatto relative al soggetto richiedente e al Service Provider a cui afferisce.
In caso di disservizio e/o problematiche di sicurezza il Ministero Interno, eventualmente avvalendosi del Poligrafico, contatterà all'indirizzo mail/telefono i referenti comunicati in fase di onboarding.
Troubleshooting¶
Prima di procedere con la richiesta di supporto ai referenti tecnici dell'Identity Provider, si consiglia di verificare la correttezza sintattica e semantica dei metadata come specificato nella sezione Federazione nonché la corretta implementazione dei Protocolli di comunicazione e delle Modalitá di trasmissione dei messaggi. In particolare, al fine di agevolare le attivitá di integrazione e test dei Service Provider (SP), di seguito si riporta un elenco non esaustivo di potenziali problemi che possono impedire la corretta autenticazione con una indicazione delle relative azioni di troubleshooting che si consiglia di intraprendere:
| Schermata IdP (Cie ID Server) | Troubleshooting SP |
|---|---|
| "L'applicazione a cui hai acceduto non è registrata per l'utilizzo con questo servizio." | Verificare i dati di federazione o la richiesta di autenticazione. Tale errore puó essere causato dal fatto che il Service Provider sta inviando una richiesta di autenticazione nella quale il valore presente nel campo <Issuer> non trova corrispondenza con quello valorizzato nell'attributo entityID presente nei metadata |
| "Il servizio di accesso non è stato in grado di identificate una modalità compatibile per rispondere all'applicazione richiesta. Ciò generalmente è dovuto ad una configurazione errata dell'applicazione e dovrebbe essere segnalata al proprietario o al team di supporto dell'applicazione." | Verificare che siano rispettati i requisiti relativi ai binding per la corretta trasmissione dei messaggi (ProtocolBinding) |
| "Il servizio di accesso e l'applicazione richiesta non hanno una configurazione di sicurezza compatibile e la richiesta non può essere soddisfatta." | Problemi relativi alla configurazione di sicurezza. In tal caso puó essere utile verificare che sia rispettato il requisito minimo relativo al TLS (versione almeno pari a 1.2) |
| "La richiesta non può essere soddisfatta poiché il messaggio ricevuto non rispetta i requisiti di sicurezza del servizio di accesso." | Potenziale problema sui sigilli elettronici (chiamati anche, impropriamente, "firme digitali") apposti sul metadata del SP stesso e/o sulle request. Occorre verificare:
Per ulteriori informazioni si faccia riferimento al capitolo sull'infrastruttura a chiave pubblica. |
| "Il servizio di accesso non è stato in grado di identificate una modalità compatibile per rispondere all'applicazione richiesta. Ciò generalmente è dovuto ad una configurazione errata dell'applicazione e dovrebbe essere segnalata al proprietario o al team di supporto dell'applicazione." | Ciò può essere dovuto al fatto che non è possibile risolvere l'endpoint di AssertionConsumerService. Tale problematica si presenta, ad esempio, quando l'IdP effettua il controllo di base, previsto dal protocollo SAML, sull'AssertionConsumerServiceURL indicato nella richiesta di autenticazione e quello presente all'interno del relativo metadata |
Nel caso il Service Provider, a seguito di una corretta autenticazione, non venga reindirizzato correttamente all'URL richiesta, é necessario che verifichi che gli attributi
AttributeConsumingServiceIndex,AssertionConsumerServiceURL,
siano correttamente referenziati in modo coerente con quanto riportato all'interno dei metadata (ad esempio, tramite le loro referenze numeriche, assegnate mediante gli attributi index).
Nota
Per meglio effettuare l'attivitá di troubleshooting, si suggerisce l'utilizzo di strumenti di debug, quali ad esempio l'estensione di Google Chrome "SAML-Tracer", che consentono di intercettare i messaggi SAML scambiati e poter quindi effettuare le verifiche necessarie dei requisiti previsti per la corretta integrazione dello schema di autenticazione Entra con CIE.
Crittografia e infrastruttura a chiave pubblica (PKI)¶
Sigilli di federazione¶
Tutti gli enti federati, cioè i soggetti che entrano nella federazione CIE - ad esempio Service Provider (SP) e Identity Provider (Id) - utilizzano chiavi crittografiche private sotto il loro esclusivo controllo per:
- creare un sigillo elettronico sul metadata propro di ciascun ente federato;
- creare sigilli elettronici sulle richieste di autenticazione (request) inviate dagli SP all'IdP;
- creare sigilli elettronici sulle asserzioni (assertion) e sulle risposte di autenticazione (response) restituite dall'IdP agli SP;
- zcifrare i messaggi scambiati con altri enti federati.
I sigilli elettronici apposti in modalità enveloped sulle evidenze SAML (cioè all'interno dello stesso documento XML che rappresenta il metadata, la request o la response), denominati sigilli di federazione, sono contenuti nell'elemento <Signature> in testa all'evidenza.
I certificati elettronici per:
- la creazione di sigilli elettronici sulle request, le assertion e le response;
- la cifratura dei messaggi scambiati tra enti federati;
sono contenuti, all'interno di elementi <KeyDescriptor> con attributo <use> valorizzato, rispettivamente, come <signing> o <encryption>.
I certificati elettronici afferenti a chiavi crittografiche utilizzate dagli enti federati per altri scopi sono contenute in ulteriori estensioni SAML dei metadata.
Tutti i sigilli di federazione devono essere acclusi per intero mediante elementi <KeyInfo> contenenti il payload del certificato in un elemento <X509Certificate>. Tali elementi rispettano lo standard XML Signature Syntax and Processing del W3C, nella versione riportata nelle specifiche SAML di riferimento per lo schema CieID.
Struttura dei certificati di federazione¶
I certificati di federazione sono conformi con quanto previsto dalla normativa RFC 5280 e rispettano anche la normativa comunitaria ETSI in materia di sigilli elettronici avanzati.
I Service Provider possono, per il momento, adottare anche certificati generati in modalità self-signed. Tali certificati, però, perdono la denominazione di sigilli di federezione.
In tutti i certificati di sigillo elettronico (non trattandosi di certificati di firma elettronica), è vietato l'uso delle seguenti estensioni X.509 / X.520:
Ulteriori estensioni possono essere presenti nei certificati, purché non vadano in contrasto con le attuali specifiche tecniche e con le norme e standard qui richiamati.
Algoritmi crittografici¶
Per la creazione di sigilli elettronici è utilizzato l'algoritmo crittografico RSA con lunghezza delle chiavi di almeno 1024 bit e algoritmo di hash SHA-256 o superiore (cioè con lunghezza dell'impronta crittografica pari almeno a 256 bit).
Per gli scopi di cifratura dei messaggi è adottato l'algoritmo crittografico AES con lunghezza delle chiavi di almeno 256 bit.
Codici di errore¶
Di seguito si riportano le tabelle con i codici di errore, alcuni dettagli relativi al troubleshooting e le relative azioni che il Service Provider deve effettuare.
| Error code | 1 |
|---|---|
| Scenario di riferimento | Autenticazione corretta |
| Binding | HTTP POST / HTTP Redirect |
| HTTP status code | 200 |
| SAML Status code/Sub Status/StatusMessage | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Success |
| Destinatario notifica | Fornitore del servizio (SP) |
| Schermata IdP (CIE ID SERVER) | |
| Troubleshooting utente | |
| Troubleshooting SP | |
| Note |
| Error code | 2 | 3 |
|---|---|---|
| Scenario di riferimento | Indisponibilità sistema | Errore di sistema |
| Binding | HTTP POST | HTTP Redirect |
| HTTP status code | 500 | |
| SAML Status code/Sub Status/StatusMessage | n.a. | n.a. |
| Destinatario notifica | Utente | Utente |
| Schermata IdP (CIE ID SERVER) | Messaggio di errore generico | Pagina di cortesia con messaggio “Sistema di autenticazione non disponibile -Riprovare più tardi” |
| Troubleshooting utente | Ripetere l’accesso al servizio in un secondo momento | Ripetere l’accesso al servizio in un secondo momento |
| Troubleshooting SP | ||
| Note |
| Error code | 4 | 4 | 5 | 6 | 6 |
|---|---|---|---|---|---|
| Scenario di riferimento | Formato binding non corretto | Formato binding non corretto | Verifica della firma fallita | Binding su metodo HTTP errato | Binding su metodo HTTP errato |
| Binding | HTTP Redirect | HTTP POST | HTTP Redirect | HTTP Redirect | HTTP POST |
| HTTP status code | 403 | 403 | 403 | 403 | 403 |
| SAML Status code/Sub Status/StatusMessage | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. |
| Destinatario notifica | Utente | Utente | Utente | Utente | Utente |
| Schermata IdP (CIE ID SERVER) | Pagina di cortesia con messaggio “Formato richiesta non corretto - Contattare il gestore del servizio” | Pagina di cortesia con messaggio “Formato richiesta non corretto - Contattare il gestore del servizio” | Pagina di cortesia con messaggio "Impossibile stabilire l’autenticità della richiesta di autenticazione - Contattare il gestore del servizio” | Pagina di cortesia con messaggio “Formato richiesta non ricevibile - Contattare il gestore del servizio” | Pagina di cortesia con messaggio “Formato richiesta non ricevibile - Contattare il gestore del servizio” |
| Troubleshooting utente | Contattare il gestore del servizio | Contattare il gestore del servizio | Contattare il gestore del servizio | Contattare il gestore del servizio | Contattare il gestore del servizio |
| Troubleshooting SP | Verificare la conformità del formato del messaggio di richiesta. Fornire pagina di cortesia all'utente | Verificare la conformità del formato del messaggio di richiesta. Fornire pagina di cortesia all'utente | Verificare certificato o modalità di apposizione firma | Verificare metadata CIE ID SERVER | Verificare metadata CIE ID SERVER |
| Note | Parametri obbligatori: SAMLRequest SigAlg Signature. Parametri non obbligatori: RelayState | Parametri obbligatori: SAMLRequest. Parametri non obbligatori: RelayState | Firma sulla richiesta non presente corrotta non conforme in uno dei parametri con certificato scaduto o con certificato non associato al corretto EntityID nei metadati registrati | Invio richiesta in HTTP-Redirect su entrypoint HTTP-POST dell'identity | Invio richiesta in HTTP-POST su entrypoint HTTP-Redirect dell'identity |
| Error code | 7 | 8 | 9 |
|---|---|---|---|
| Scenario di riferimento | Errore sulla verifica della firma della richiesta | Formato della richiesta non conforme alle specifiche SAML | Parametro version non presente - malformato o diverso da ‘2.0’ |
| Binding | HTTP POST | HTTP POST / HTTP Redirect | HTTP POST / HTTP Redirect |
| HTTP status code | 403 | n.a. | n.a. |
| SAML Status code/Sub Status/StatusMessage | n.a. | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Requester ErrorCode nr08 | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:VersionMismatch. ErrorCode nr09 |
| Destinatario notifica | Utente | Fornitore del servizio (SP) | Fornitore del servizio (SP) |
| Schermata IdP (CIE ID SERVER) | Pagina di cortesia con messaggio “Formato richiesta non corretto - Contattare il gestore del servizio” | ||
| Troubleshooting utente | Contattare il gestore del servizio | ||
| Troubleshooting SP | Verificare certificato o modalità di apposizione firma | Verificare la conformità del formato del messaggio di richiesta. Fornire pagina di cortesia all'utente | Verificare la conformità del formato del messaggio di richiesta. Fornire pagina di cortesia all'utente |
| Note | Firma sulla richiesta non presente - corrotta - non conforme in uno dei parametri - con certificato scaduto o con certificato non associato al corretto EntityID nei metadati registrati | Non conforme alle specifiche SAML - Il controllo deve essere operato successivamente alla verifica positiva della firma |
| Error code | 10 | 11 | 12 |
|---|---|---|---|
| Scenario di riferimento | Issuer non presente - malformato o non corrispondete all'entità che sottoscrive la richiesta | ID (Identificatore richiesta) non presente malformato o non conforme | RequestAuthnContext non presente malformato o non previsto da scenario eID CIE |
| Binding | HTTP POST / HTTP Redirect | HTTP POST / HTTP Redirect | HTTP POST / HTTP Redirect |
| HTTP status code | 403 | n.a. | n.a. |
| SAML Status code/Sub Status/StatusMessage | n.a. | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Requester. ErrorCode nr11 | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Requester urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:statuss:NoAuthnContext. ErrorCode nr12 |
| Destinatario notifica | Utente | Fornitore del servizio (SP) | Fornitore del servizio (SP) |
| Schermata IdP (CIE ID SERVER) | Pagina di cortesia con messaggio “Formato richiesta non corretto - Contattare il gestore del servizio” | Pagina temporanea con messaggio di errore: “Tipologia di autenticazione non supportata” | |
| Troubleshooting utente | Contattare il gestore del servizio | ||
| Troubleshooting SP | Verificare la conformità del formato del messaggio di richiesta. | Verificare la conformità del formato del messaggio di richiesta. | Informare l’utente |
| Note | Identificatore necessario per la correlazione con la risposta. L’eventuale presenza dell’anomalia va verificata e segnalata solo a seguito di una positiva verifica della firma. |
| Error code | 13 | 14 | 15 |
|---|---|---|---|
| Scenario di riferimento | IssueInstant non presente malformato o non coerente con l'orario di arrivo della richiesta | destination non presente malformata o non coincidente con il Gestore delle identità ricevente la richiesta | attributo isPassive presente e attualizzato al valore true |
| Binding | HTTP POST / HTTP Redirect | HTTP POST / HTTP Redirect | HTTP POST / HTTP Redirect |
| HTTP status code | n.a. | n.a. | n.a. |
| SAML Status code/Sub Status/StatusMessage | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Requester urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:RequestDenied ErrorCode nr13 | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Requester urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:RequestUnsupported ErrorCode nr14 | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Requester urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:NoPassive ErrorCode nr15 |
| Destinatario notifica | Fornitore del servizio (SP) | Fornitore del servizio (SP) | Fornitore del servizio (SP) |
| Schermata IdP (CIE ID SERVER) | |||
| Troubleshooting utente | |||
| Troubleshooting SP | Verificare la conformità del formato del messaggio di richiesta. Fornire pagina di cortesia all'utente | Verificare la conformità del formato del messaggio di richiesta. Fornire pagina di cortesia all'utente | Verificare la conformità del formato del messaggio di richiesta. Fornire pagina di cortesia all'utente |
| Note |
| Error code | 16 | 17 | 18 |
|---|---|---|---|
| Scenario di riferimento | AssertionConsumerService non correttamente valorizzato | Attributo Format dell'elemento NameIDPolicy assente o non valorizzato secondo specifica | AttributeConsumerServiceIndex malformato o che riferisce a un valore non registrato nei metadati di SP |
| Binding | HTTP POST / HTTP Redirect | HTTP POST / HTTP Redirect | HTTP POST / HTTP Redirect |
| HTTP status code | n.a. | n.a. | n.a. |
| SAML Status code/Sub Status/StatusMessage | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Requester urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:RequestUnsupported. ErrorCode nr16 | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Requester urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:RequestUnsupp orted. ErrorCode nr17 | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Requester urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:RequestUnsupp orted. ErrorCode nr18 |
| Destinatario notifica | Fornitore del servizio (SP) | Fornitore del servizio (SP) | Fornitore del servizio (SP) |
| Schermata IdP (CIE ID SERVER) | |||
| Troubleshooting utente | |||
| Troubleshooting SP | Verificare la conformità del formato del messaggio di richiesta. Fornire pagina di cortesia all'utente | Verificare la conformità del formato del messaggio di richiesta. Fornire pagina di cortesia all'utente | Riformulare la richiesta con un valore dell’indice presente nei metadati |
| Note |
| Error code | 21 | 22 | 23 | 25 |
|---|---|---|---|---|
| Scenario di riferimento | Timeout durante l’autenticazione utente | Utente nega il consenso all’invio di dati al SP in caso di sessione vigente | Utente con CIE scaduta/revocata | Processo di autenticazione annullato dall’utente |
| Binding | HTTP POST / HTTP Redirect | HTTP POST / HTTP Redirect | HTTP POST / HTTP Redirect | HTTP POST / HTTP Redirect |
| HTTP status code | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. |
| SAML Status code/Sub Status/StatusMessage | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Responder urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:AuthnFailed ErrorCode nr21 | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Responder urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:AuthnFailed ErrorCode nr22 | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Responder urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:AuthnFailed ErrorCode nr23 | urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:Responder urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:status:AuthnFailed ErrorCode nr25 |
| Destinatario notifica | Fornitore del servizio (SP) | Utente e Fornitore del servizio (SP) | Utente e Fornitore del servizio (SP) | Utente e Fornitore del servizio (SP) |
| Schermata IdP (CIE ID SERVER) | Viene notificato all’utente una finestra - nel system tray di Windows - che avverte che la CIE potrebbe essere scaduta o revocata | |||
| Troubleshooting utente | L’operazione di autenticazione deve essere completata entro un determinato periodo di tempo | Necessario il consenso per la fruizione del servizio | Verificare che la CIE non sia scaduta. Verificare che non sia stata revocata. Eventualmente contattare l'assistenza CIE a cie.cittadini@interno.it | |
| Troubleshooting SP | Fornire una pagina di cortesia che ricorda al cittadino di completare la richiesta di autenticazione entro un determinato periodo di tempo | Fornire una pagina di cortesia notificando all'utente che il diniego al consenso ha determinato il mancato accesso al servizio richiesto | Notificare all'utente le ragioni che hanno determinato il mancato accesso al servizio richiesto | Fornire una pagina di cortesia notificando all'utente le ragioni che hanno determinato il mancato accesso al servizio richiesto |
| Note |
Nota
I codici 19, 20 e 24 sono riservati.