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4. Criteri di implementazione del servizio per le PA

4.1. Organizzazione e ruoli del Servizio

Nel framework organizzativo del servizio WI-FI possiamo individuare 3 ruoli:

  • Service Provider: l’organizzazione o Ente che coordina e gestisce il servizio;
  • Resource Provider: operatori che gestiscono l’infrastruttura di rete e la connettività internet e che permettono agli utenti di accedere a internet;
  • User: l’utente finale del servizio.

Andiamo ad analizzare in dettaglio i suddetti ruoli

4.1.1. Il Service Provider

Il Service Provider è il fornitore (organizzativo) del Servizio ed è rappresentato dall’Ente responsabile della progettazione, della gestione e delle evoluzioni del servizio stesso. Il Service Provider gestisce le policy di accesso per la connessione al servizio e per la generazione delle credenziali, necessarie agli utenti, per poter accedere alla rete. Nel presente documento il Service Provider è rappresentato dall’Amministrazione che eroga il servizio.

4.1.2. Resource provider

Il Resource Provider fornisce l’infrastruttura di rete e la connettività per l’utente che sia stato identificato secondo le modalità stabilite.

Il Resource Provider coincide con l’operatore che fornisce, attraverso la propria infrastruttura, l’accesso a Internet.

4.1.3. User

È l’utente finale del servizio, cittadino e/o turista, che accede al servizio WI-FI per l’accesso ai servizi digitali.

4.2. Architettura del servizio per le Reti della PA

Questo paragrafo intende fornire una panoramica delle possibili architetture per le Pubbliche Amministrazioni che debbano erogare il servizio WI-FI, senza entrare in dettagli tecnologici specifici. Ciò che si propone questo paragrafo è fornire indicazioni in merito ai requisiti funzionali necessari a realizzare il servizio, che possano essere implementati nei diversi modelli di gestione IT dagli Enti interessati.

Da quanto riportato nei paragrafi precedenti, si sottolinea l’obbligatorietà di identificazione in modalità diretta o indiretta dell’utente, da parte di almeno uno dei provider infrastrutturali, al fine di poter rispondere ai dettami normativi in materia di tracciabilità dell’utente.

4.2.1. Identificazione

Oggi esistono molteplici installazioni del servizio Wi-Fi ad opera di enti della PA centrale e locale.

Nelle suddette implementazioni troviamo specifiche modalità di registrazione e autenticazione come ad esempio il «captive portal» [16], passando da soluzioni semplici, come la ricezione delle credenziali via SMS, a più elaborate, prevedendo la compilazione di moduli on-line.

Per quanto riguarda l’identificazione dei turisti, visti gli oneri di identificazione posti in capo agli albergatori, si ritiene opportuno investigare in merito alla possibilità di interoperare con le strutture alberghiere al fine di poter assegnare credenziali per l’utilizzo della Wi-Fi gratuita per il periodo di permanenza in Italia.

Da quanto espresso nel presente documento, si ribadisce comunque la necessità di identificazione dell’utente, attraverso meccanismi diretti o indiretti, che consentano agli operatori di ottemperare alle prestazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria.

L’architettura del servizio prevede che l’utente finale ovvero il cittadino, o il turista, si colleghi all’hotspot del servizio Wi-Fi pubblico dell’Amministrazione, e venga autorizzato all’accesso.

Le credenziali generate all’atto dell’iscrizione al servizio vengono riutilizzate in tutte le connessioni successive dell’utente finale [17].

Architettura rete PA

Fig. 4.1 Architettura rete PA

4.2.2. Configurazione della rete interna

Le Amministrazioni devono garantire l’accesso WI-FI gratuito agli utenti attraverso Access Point o Hot Spot installati presso le proprie sedi fornendo connettività internet.

Al fine di realizzare tale servizio si rende necessario che sulle reti delle Amministrazioni siano configurate regole di segregazione del traffico e sicurezza.

In particolare le Amministrazioni dovranno realizzare, sulla propria rete interna, un’infrastruttura dedicata al servizio Wi-Fi, secondo una delle seguenti modalità:

  • rete fisica separata e dedicata al servizio;
  • una rete virtuale di livello 2 della pila ISO/OSI;
  • rete virtuale di livello 3 della pila ISO/OSI (MPLS).

Le ultime due opzioni prevedono la configurazione di Virtual LAN (VLAN), per poter segregare il traffico, che con opportune politiche di routing, verrà trasportato alla prima uscita disponibile su Internet.

La rete interna deve consentire la configurazione descritta avendo le seguenti caratteristiche minime:

  • Cablaggio di categoria minima UTP CAT-4 (è necessaria la categoria 5E o 6 per il supporto dello standard 802.11ac Wave2);
  • Apparati di tipo ethernet switched;
  • Subnet di indirizzi IP, dedicata al servizio.

Sarà necessario, inoltre, implementare i seguenti protocolli e servizi:

  • DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol), protocollo usato per assegnare gli indirizzi IP agli utenti;
  • DNS (Domain Name Service), servizio di directory, utilizzato per la risoluzione di nomi di Host in indirizzi IP;
  • Smart Switch per il supporto di più istanze del protocollo Spanning Tree, di LAN virtuali (VLANs) secondo lo standard 802.1Q, mirroring delle porte
  • supporto della QoS (Quality of Service).

Sulla rete dedicata al servizio, fisica o virtuale, saranno attestati gli Access Point dell” area, i firewall dedicati e il collegamento (logico o fisico) verso il router di frontiera della sede.

4.2.3. Rete Geografica

In generale, il traffico Wi-Fi trasportato dagli access point delle sedi remote, attraverso la suddetta rete interna dedicata, avrà un accesso Internet attraverso il router di frontiera dell’Amministrazione.

Nel caso l’Amministrazione abbia una sola sede, il router di frontiera consegnerà il traffico alla rete dell’operatore, che a sua volta lo trasporterà con le opportune classificazioni.

Per le Amministrazioni con più sedi, collegate con una intranet geografica, il traffico locale è trasportato fino al router di frontiera, attraversando tutta l’infrastruttura geografica (intranet) e consegnato all’operatore dal router di frontiera.

Il collegamento geografico tra il router di frontiera dell’Amministrazione, il router dell’operatore e il canale dedicato al traffico del servizio Wi-Fi, può essere realizzato attraverso più modalità:

  • Link comune con classificazione del traffico Wi-Fi Less Than Best Effort per non sovraccaricare o deteriorare il traffico di normale funzionamento dell’amministrazione in linea con l’art.8 bis del CAD;
  • Link fisico dedicato al servizio con uscita su Internet;
  • Link virtuale (es. MPLS) dedicato al servizio.

In ciascuno dei suddetti casi devono essere previste opportune misure di sicurezza che insistono sul traffico Wi-Fi, meglio se collocate prima della consegna del traffico all’operatore.

4.2.4. Misure minime di sicurezza

L’Amministrazione deve garantire opportune misure di sicurezza per la gestione del traffico Wi-Fi. Si elencano di seguito le funzionalità minime richieste:

  • Firewalling, per il controllo e la protezione a livello perimetrale della rete;
  • Antivirus, per la protezione a livello centrale, per evitare compromissioni da malware provenienti dai dispositivi mobili;
  • Data Loss Prevention, per la protezione dei dati e per evitare perdite di informazioni aziendali;
  • Policy di web-filtering, per l’utilizzo dei soli protocolli sicuri [18], per l’accesso al servizio e la limitazione ai soli siti web e servizi consentiti.

4.2.5. Access Point - AP

Al fine di garantire un segnale wireless stabile, è fondamentale progettare il posizionamento degli AP, in modo tale che non si verifichino interferenze e si massimizzi la copertura, e parallelamente, minimizzare le sovrapposizioni. Gli AP gestiti sono controllati e configurati centralmente, da un apparato controller, in grado di ottimizzare la rete come mostrato di seguito a titolo esemplificativo, mediante:

  • Gestione dell’utilizzo degli Access Point;
  • Separazione corretta dellla rete di accesso dalla rete di trasporto;
  • Collegamento di tutti gli access point alla LAN (rete di trasporto) esclusivamente in modalità cablata.

Gli AP devono garantire funzionalità di gestione dei client, del routing e della banda disponibile, al fine di instradare correttamente il traffico WI-FI, e in generale devono avere le seguenti caratteristiche:

  • essere conformi agli standard IEEE 802.11a, 802.11b, 802.11g, 802.11n. Quest’ultimo standard deve essere supportato sia nella banda 2.4 GHz che 5 GHz.
  • essere alimentabili anche in modalità Power-overEthernet (PoE) in accordo allo standard IEEE 802.3af, senza perdita significativa di prestazioni.
  • devono supportare il meccanismo del «VLAN tagging» secondo lo standard 802.1q e devono poter essere gestiti su di una «tagged VLAN».
  • essere aggiornati automaticamente col software appropriato via rete e senza necessità di interventi in campo, a partire dal Centro di Controllo.
  • essere di tipo Dual Radio (Band Unlocked) / Dual Band, in grado di offrire accesso ai client sia nella banda 2,4 GHz che 5 GHz, oppure di offrire in banda 5 GHz connettività di tipo Mesh per connettere gli Access Point non cablati (detti Mesh Access Point o MAP) agli Access Point cablati alla rete wired (detti Root Access Point o RAP).
  • devono supportare canali da 20MHz e 40MHz.
  • devono supportare almeno 8 SSID (Service Set Identifiers); per ogni SSID dovrà essere possibile definire delle policy specifiche per la sicurezza e l’autenticazione.
  • devono supportare anche il protocollo di autenticazione 802.1x su server Radius remoto
  • devono supportare la funzionalità di «client isolation».

4.2.6. Centro di controllo

Gli Access Point possono essere gestiti attraverso il centro di controllo, che dovrà consentire, la configurazione e la gestione della rete Wi-Fi, da un unico punto centralizzato interno o esterno all’Amministrazione.

4.2.7. Sicurezza del Sistema

La sicurezza del sistema deve essere garantita attraverso l’applicazione di policy che prevedano sia tecniche di web – filtering per poter limitare l’accesso a siti consentiti che l’utilizzo di protocolli sicuri per l’accesso ai servizi come HTTPS.

Ad ogni modo il responsabile del servizio Wi-Fi dovrà concordare con il responsabile dei servizi di sicurezza, delle sessioni almeno annuali di vulnerability assessment dell’intera infrastruttura.

4.3. Requisiti del servizio per le Amministrazioni collegate su SPC

L’accesso al servizio WI-FI verso i cittadini sarà reso disponibile attraverso l’infrastruttura SPC di connettività della quale sono dotate le Amministrazioni.

Le risorse di banda disponibili al servizio WI-FI, non devono in alcun modo degradare il funzionamento dei processi digitali della Pubblica Amministrazione.

Durante lo svolgimento del normale orario di lavoro di ciascun Ufficio e sede di Ente pubblico coinvolto, il servizio dovrà usufruire della sola capacità di banda Internet non utilizzata per i normali processi aziendali e comunque, nell’orario di chiusura non dovrà interferire con i servizi digitali erogati in regime di continuità ovvero H24.

La Banda non utilizzata, che potrebbe essere assegnata al servizio Wi-Fi, potrà essere determinata attraverso una attività di monitoraggio in real-time, da effettuarsi a cura dell’Amministrazione per il tramite di opportuni strumenti per l’analisi della rete.

Il Capitolato di gara Consip, per la Connettività, ha definito Classi di Servizio e Ambiti atti all” identificazione e separazione dei traffici pregiati e diretti o verso Internet, Intranet e Infranet.

La figura di seguito riporta un’ipotesi di architettura con l’ambito Wi-Fi aggiuntivo realizzato attraverso una nuova VRF [19] sugli apparati degli operatori.

Definizione Ambito WiFi SPC

Fig. 4.2 Definizione Ambito WiFi SPC

Per quanto riguarda l’implementazione del servizio sulla rete interna o sulla rete geografica, l’Amministrazione deve erogare il servizio Wi-Fi, realizzando una delle opzioni menzionate ai paragrafi precedenti.

4.4. Utilizzo di spazio di indirizzamento IPv6

Nel caso l’Amministrazione volesse utilizzare uno spazio di indirizzamento IPv6 da assegnare al servizio WI-FI, è consigliato l’utilizzo dello spazio privato, al fine di evitare eventuali problemi di DDoS tra utenti dello stesso hot spot.

Gli indirizzi privati o locali, analoghi a quelli IPv4, possono essere usati solo all’interno di ogni rete (o Site) e non vengono instradati all’esterno. Iniziano con i 9 bit: 1111 1110 1 (da FE8x::/9 a FEFx::/9) e sono anche detti «unregistered» o «nonroutable». Sono divisi in due categorie:

  • i Link-local Addresses, che vengono sempre bloccati dai Router, e sono quindi locali solo ad un segmento di rete (switched LAN) o ad una subnet. Vengono usati per la «automatic address configuration», per le funzioni ND-Neighbor Discovery (es. Router discovery) e per l’ARP. Hanno come decimo bit uno «0», per cui cominciano con FE8x, FE9x, FEAx e FEBx;
  • i Site-local Addresses, che possono essere instradati dai Router di una organizzazione solo all’interno della rete privata (Site), quindi tra le sue subnet, ma non verso Internet; iniziano con FECx, FEDx, FEEx ed FEFx, avendo come decimo bit un «1».

4.5. Sistema di monitoraggio centralizzato del funzionamento dei punti Wi-Fi

Ai fini del monitoraggio della rete Wi-Fi si suggerisce l’adozione da parte delle PPAA di un sistema di monitoraggio centralizzato che renda disponibili almeno le seguenti informazioni:

  • Banda utilizzata;
  • numero di apparati monitorati;
  • numero di apparati in allarme per anomalie;
  • informazioni sull” AP (situazione e posizione geografica);
  • statistiche di funzionamento degli AP.

Il sistema di monitoraggio fornirà uno strumento di visualizzazione degli AP, dal quale sarà possibile l’immediata visualizzazione dello stato di funzionamento degli stessi. Consentirà inoltre il collegamento alle informazioni di dettaglio presenti all’interno del sistema stesso.

[15]http://www.consip.it/bandi-di-gara/gare-e-avvisi/gara-reti-locali-6
[16]Il «captive portal» è una pagina web, mostrata agli utenti di una rete di telecomunicazioni, per effettuare la connessione ad Internet.
[17]Al primo accesso l’utente si collega ai server (Radius o Network Access Server) che devono verificare l’identità, e associare le credenziali all’utente. La condizione vincolante all’autorizzazione all’accesso è che l’identità dell’utente sia verificabile: di fatti è possibile utilizzare modalità indirette come la registrazione al servizio attraverso la SIM del cellulare o numero di carta di credito (in particolare per gli stranieri) e/o il servizio SPID per gli utenti italiani. Il numero dei dispositivi associabili all’utenza dipende dai vincoli posti dal Service Provider.
[18]Transport Layer Security (TLS) è una tecnologia che la connessione ad una rete sia sicura
[19]È una tecnica di routing per la segregazione virtuale delle risorse di rete