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2. Il Cloud Computing

Il Cloud Computing, nel seguito Cloud, è un nuovo paradigma di utilizzo e gestione di risorse computazionali e di servizi informatici erogati su richiesta tramite internet. I servizi Cloud sono offerti mediante cataloghi standardizzati idonei a garantire, in modo sistematico e semplificato (agilità), l’attivazione dei servizi che possono scalare, a seconda dei picchi di carico, con modalità trasparente e automatica (elasticità) potendo operare in contemporanea e in sicurezza su dati e sistemi di utenti diversi (multi-tenant).

Tipicamente, i servizi Cloud si differenziano, sulla base del modello di risorse computazionali offerte, in tre modelli di servizio:

1. servizi sistemistici infrastrutturali, c.d. Infrastructure-as-a-Service (IaaS), per l’erogazione, ad esempio, di server virtualizzati e spazio di salvataggio dati;

2. servizi di piattaforme computazionali, c.d. Platform-as-a-Service (PaaS), per l’erogazione di ambienti pre-configurati e amministrati per lo sviluppo di specifiche applicazioni, ad esempio per lo sviluppo software, la gestione di dati o di applicazioni containerizzate;

3. servizi applicativi, c.d. Software-as-a-Service (SaaS), per l’erogazione di un’applicazione agli utenti finali, ad esempio la posta elettronica o altri sistemi di collaborazione remota.

Questi diversi modelli di servizio permettono agli utenti dei servizi Cloud di evitare molte delle attività di gestione di base delle infrastrutture di un data center (si pensi ad esempio alla gestione degli edifici, delle componenti tecnologiche fisiche, ma anche alla possibilità di semplificare la gestione delle configurazioni iniziali e operative di applicativi e piattaforme) consentendo notevoli risparmi economici e maggior flessibilità nel gestire la richiesta di nuove risorse computazionali delle organizzazioni.

I servizi sono erogati da fornitori di servizi Cloud (Cloud Service Provider, d’ora innanzi anche CSP) che ne garantiscono il funzionamento secondo livelli contrattualmente determinati (Service-Level Agreement, SLA).

Il modello di distribuzione dei servizi Cloud può essere organizzato secondo queste modalità principali: Cloud pubblico, Cloud privato, Cloud ibrido e Multi-Cloud.

2.1 Cloud pubblico

Nel Cloud pubblico l’infrastruttura è di proprietà di un CSP che, avendone il pieno controllo, mette a disposizione di utenti, aziende ed enti pubblici i propri sistemi, distribuiti in diverse aree geografiche (o region) del mondo, con la condivisione di capacità elaborativa, applicazioni e storage. Tale distribuzione permette agli utenti dei servizi Cloud di beneficiare di capacità computazionali resilienti e scalabili a seconda delle effettive esigenze. Nell’ambito dei CSP di Cloud pubblico operano come leader di mercato un ristretto gruppo di aziende extraeuropee prevalentemente statunitensi. Queste aziende offrono servizi Cloud con capacità computazionale pressoché illimitata mediante soluzioni di elevata sofisticazione tecnologica, cosiddette “hyperscaler”, ma al contempo con alta semplicità d’uso, configurabilità e interoperabilità.

2.2 Cloud privato

Il Cloud privato consiste in un ambiente Cloud riservato ad un singolo cliente per suo utilizzo esclusivo. Questo può essere on-premise, ovvero basato su infrastrutture che si trovano interamente nel dominio del cliente, che detiene il controllo e la totale responsabilità sulla manutenzione e la gestione della sicurezza dei dati e dei servizi ospitati, oppure può essere gestito presso i data center di un terzo soggetto, presso cui il cliente dispone di risorse dedicate.

Fra i vantaggi di un Cloud privato c’è sicuramente il maggior controllo che il cliente può esercitare sulle caratteristiche dell’infrastruttura e dei servizi Cloud, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza. Al contrario, fra gli svantaggi di questa soluzione, soprattutto nel caso di Cloud on-premise, occorre considerare il fatto che l’infrastruttura può non essere in grado di garantire l’adeguata scalabilità per gestire picchi non previsti di domanda.

2.3 Cloud ibrido

Combinazione del modello di Cloud pubblico e di quello privato, il Cloud ibrido si configura come un singolo ambiente creato a partire da più ambienti connessi in cui, a seconda delle necessità, sono messe a disposizione degli utenti risorse sia di un Cloud privato che di un Cloud pubblico. Tale modello consente, infatti, di estendere le capacità di un Cloud privato per utilizzare, su richiesta, le risorse di larga scala disponibili su un Cloud pubblico, ad esempio, per gestire improvvisi picchi di lavoro e garantire risparmi in termini di banda di trasmissione necessaria per lo scambio dei dati, rispetto a quanto sarebbe possibile con una connessione ad un data center.

2.4 Multi-Cloud

Con Multi-Cloud si intende un modello che prevede l’utilizzo contemporaneo, per la realizzazione di determinati servizi o applicazioni, di più Cloud dello stesso tipo (pubblico o privato) offerti però da diversi fornitori.

A differenza del Cloud ibrido che prevede la realizzazione di un’unica infrastruttura che utilizzi in modo trasparente Cloud di diverso tipo (pubblico o privato), il modello Multi-Cloud si basa sull’utilizzo di diversi ambienti di Cloud pubblico o privato non interconnessi tra loro. In un ambiente di Cloud ibrido la distribuzione dell’utilizzo di risorse computazionali tra privato e pubblico è tipicamente semi-automatizzata e trasparente all’utente, mentre un ambiente Multi-Cloud si presenta come un insieme di risorse computazionali distinte potenzialmente integrabili a livello applicativo.

Immagine che evidenzia la sicurezza data dal cloud.