Risultati
10 risultati
-
italia
Cap 6 | Le conclusioni
Nonostante un anno di lavori intensi, con più di 60 audizioni e circa un terabyte di documentazione raccolta, la Commissione ritiene di non aver concluso il compito, data la vastità degli ambiti di digitalizzazione della PA. Si possono comunque trarre delle indicazioni utili a rendere più efficiente ed efficace il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Importante. Per prima cosa, è opportuno sottolineare come risulti urgente e non più procrastinabile un adeguamento delle competenze del personale (non solo) dirigenziale della PA, sia attraverso un massiccio investimento in formazione, sia attraverso una ineludibile immissione di nuovo personale, soprattutto nei livelli apicali. Il tentativo di istituire la figura di Chief Digital Officer “a costo zero” è chiaramente fallito. È di tutta evidenza che le figure necessarie non sono presenti all’interno della PA, nonostante, come detto, la normativa prevedesse figure analoghe sin dal 1993 e quindi non vi è alcuna giustificazione per una mancata politica di assunzione in quasi 25 anni. Il costo, però, di un protrarsi della mancanza di giuste competenze nei livelli apicali, con la conseguente esternalizzazione del know-how e l’impossibilità di una reale interlocuzione tra pari con i fornitori, è un costo di gran lunga superiore a quello necessario ad una deroga del blocco delle assunzioni per figure con adeguate competenze tecnologiche, manageriali e di informatica giuridica. È inutile ricordare che i costi della mancata transizione alla modalità operativa digitale sono stimabili in miliardi di euro e non è pensabile continuare a sostenerli a causa di una visione miope che pretende di operare una tale trasformazione senza avere la risorsa più importante in questo processo: il capitale umano. Importante. Una seconda indicazione riguarda il rafforzamento dell’Agenzia per l’Italia Digitale, sia dal punto di vista finanziario, sia da quello della dotazione organica, in quanto risulta evidente non riesca a svolgere tutte le funzioni che il CAD le assegna, con particolare riferimento all’articolo 14-bis, comma 2, lettera a) rispetto alla “vigilanza e controllo sul rispetto delle norme di cui al presente Codice”. La Commissione ritiene anche opportuno che i pareri rilasciati per gli schemi di contratti e accordi quadro e per le procedure di gara di cui alle lettere f) e g) del medesimo articolo 14-bis, siano trasformati in pareri obbligatori e vincolanti al fine di aumentare il controllo sulla spesa. Infine, sempre per rafforzare l’attività di controllo e monitoraggio della trasformazione digitale della PA, la Commissione suggerisce di rafforzare l’applicazione del D.Lgs. n. 150/2009 dando attuazione in particolare all’articolo 60 del D.Lgs. n. 179/2016, costruendo una banca dati di obiettivi e indicatori delle performance in modo da supplire alla mancanza di controllo sulla qualità e l’impatto dei progetti di digitalizzazione. Importante. Per quanto riguarda il procurement dei sistemi informativi, la Commissione ritiene che sarebbe di utilità aggiornare le linee guida, imponendo una disciplina dei bandi che preveda studi di fattibilità e progettazione dei sistemi informativi prima della messa a bando della realizzazione, in modo da specificare meglio gli obiettivi di digitalizzazione e gli indicatori di risultato del progetto. Si deve uscire dalla logica del massimo ribasso sul costo dei function point e passare ad una logica di prodotto, con opportune metriche di qualità. La Commissione esprime anche perplessità sulla reale capacità da parte di Consip di stimare correttamente la consistenza delle basi applicative esistenti in termini di punti funzione, perché, non essendo presenti nelle PPAA le competenze necessarie, spesso il dimensionamento viene fatto direttamente dal fornitore senza un effettivo controllo da parte pubblica. La mancanza di controllo sull’effettiva consistenza rischia di portare a un sovradimensionamento dei bandi di manutenzione e dello sviluppo dei sistemi esistenti. Inoltre, le novità introdotte nel nuovo codice degli appalti agli articoli 64 (Dialogo competitivo) e 65 (Partenariato per l’innovazione) vanno maggiormente sfruttate e va anche aumentato il controllo sull’applicazione dell’articolo 125 comma 1, lettera c), punti 2 e 3, perché le procedure negoziate senza previa indizione di gara per motivi tecnici o di tutela di diritti esclusivi possono nascondere meccanismi di lock-in ingiustificati. Infine, la Commissione esorta il Governo e il Parlamento a continuare le azioni intraprese negli ultimi anni, rafforzando e stabilizzando la governance della trasformazione digitale, e ad aumentare la capacità del Legislatore di eseguire un costante assessment dell’impatto tecnologico sulla normativa, valutando l’opportunità di aggiornare la struttura delle Commissioni permanenti, prevedendone una dedicata ai temi del digitale. Nota. La Commissione suggerisce anche di considerare più attentamente le buone pratiche che pur sono presenti nella PA e che sono emerse nel corso delle audizioni, come quelle della Provincia di Trento, dell’AVEPA, dell’INAIL, del Team Digitale e dell’Agenzia delle Dogane, in cui la presenza di competenze adeguate ed un approccio manageriale con una gestione dei progetti formalizzata e basata su indicatori di risultato dimostrano che la corretta digitalizzazione della PA è possibile e i benefici in termini di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa sono notevoli. Vale la pena concludere, citando un estratto dell’audizione dell’11 aprile 2017 del dottor Peleggi e della dottoressa Alvaro, che mette in luce l’essenza del significato della trasformazione digitale della PA:. “ALVARO: (…) Ho portato (…) le linee guida per la gestione dei progetti. È su questa base, cioè sull’aver proceduralizzato ogni fase (…) che individuiamo il responsabile del progetto, come si gestiscono le criticità con un PMO (Project Management Office), come si sale di livello. Abbiamo la completa tracciabilità di chi fa cosa per il progetto e, soprattutto, un controllo della situazione, di come sta andando il progetto, se è necessaria una revisione degli obiettivi, dei risultati. PRESIDENTE. Questo per quanto riguarda i progetti ICT. ALVARO. Certo. PRESIDENTE. E per altri progetti?. ALVARO. Fondamentalmente, sono tutti a contenuto ICT. Abbiamo strutturato questo per i progetti a contenuto ICT, quindi non c’è quasi nessun contenuto non ICT nel nostro core business. PRESIDENTE. Qualunque progetto dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha a che fare con l’ICT?. GIUSEPPE PELEGGI, direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Sì, parte da lì.” ...
-
italia
Cap. 1 | Introduzione all’attività della Commissione Parlamentare d’Inchiesta
La presente relazione è stata elaborata a conclusione delle attività della Commissione parlamentare d’inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni e sugli investimenti complessivi riguardanti il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La determinazione della Commissione ad approfondire questo tema con audizioni ed acquisizioni documentali è scaturita, in conformità con le prescrizioni della delibera istitutiva, dall’assunto che lo sviluppo e il rilancio di un’economia intelligente, sostenibile e solidale dell’Europa, finalizzato a conseguire elevati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale, sia strettamente legato alla sua crescita digitale. 1.2.1 Le audizioni e i soprallughi. Le audizioni svoltesi nel corso delle sedute plenarie sono state finalizzate ad abbracciare l’intero arco dei temi posti ad oggetto dell’inchiesta, e possono distinguersi in quelle di carattere generale e in quelle concernenti settori o problematiche specifici, benché naturalmente, in questa seconda tipologia siano stati affrontati anche profili di carattere trasversale. L’elenco completo di tutte le audizioni e dei relativi partecipanti può essere consultato al capitolo 7, tra gli allegati della relazione. Nota. Dall’inizio della sua attività, la Commissione ha svolto finora 66 audizioni, alle quali hanno partecipato 125 invitati. Inoltre, la Commissione ha effettuato un solo sopralluogo, presso il centro di elaborazione dati di Sogei a Roma. 1.2.2 Le acquisizioni di documenti. La Commissione ha acquisito una grande mole di documentazione durante le audizioni e mediante richieste dirette a enti pubblici e privati, e, fin dal suo insediamento ha innovato le prassi, passando ad una modalità digital first. Si è richiesta infatti documentazione esclusivamente in formato digitale, costruendo di conseguenza un archivio digitale con livelli differenziati di accesso. Le comunicazioni con le pubbliche amministrazioni sono avvenute sempre tramite apposito indirizzo di posta elettronica certificata. I maggiori comuni italiani sono stato invitati a compilare ad un questionario on line sull’attuazione del CAD, i cui risultati sono stati elaborati in forma aggregata per confrontarli con quelli emersi dalle audizioni dei ministeri e di alcune regioni. L’accesso ai documenti dell’archivio da parte dei commissari, nonché la documentazione necessaria per le audizioni, distribuita usando le applicazioni GeoCamera e Filr, sono stati messi a disposizione con il supporto del Servizio Informatica della Camera dei deputati. I documenti dichiarati liberi sono stati pubblicati sul sito della Camera. Nota. L’attività della Commissione rappresenta la prima esperienza completamente paperless nella storia dell’amministrazione della Camera. 1.2.3 La relazione. La relazione, elaborata ai sensi dell’articolo 2, comma 5 della delibera istitutiva, è articolata in più parti:. nel presente capitolo si spiegano i presupposti e le finalità sui quali si è sviluppato il lavoro della Commissione d’inchiesta;. nel secondo capitolo si forniscono informazioni riguardo al contesto normativo europeo e nazionale, con particolare attenzione agli obiettivi dell’agenda digitale europea e italiana ed i recenti interventi legislativi in materia;. il terzo capitolo tratta dell’analisi della spesa per l’informatica nella pubblica amministrazione, mostra e spiega i grafici relativi alle gare d’appalto per l’ICT e prende in esame il caso della convenzione di telefonia Mobile 6;. nel quarto capitolo si sono affrontati alcuni temi che presentano particolari criticità: quello relativo al rispetto del Codice dell’Amministrazione digitale da parte delle pubbliche amministrazioni, lo stato di avanzamento del progetto sull’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), la gestione informatica della mobilità dei docenti (MIUR) e il sistema informativo dei profughi. Le audizioni su queste questioni hanno messo in evidenza alcune delle criticità della digitalizzazione, in relazione alla carenza di competenze nei ruoli apicali delle pubbliche amministrazioni, all’eccessivo peso degli intermediari nella risoluzione dei problemi, al difficile rapporto fra monopoli e libero mercato e alla difficoltà nel controllare e verificare la qualità dei progetti e l’efficacia dei risultati ottenuti;. nel quinto capitolo si è presentata una raccolta di alcune best practice esistenti, emerse in particolare nei casi della Provincia di Trento, del sistema di vendor rating dell’Inail e dell’Agenzia veneta dei pagamenti in agricoltura (AVEPA), che hanno messo in luce come la digitalizzazione migliori dove esistono adeguate professionalità, oltre a indicatori e misurazioni che facilitano il controllo dei risultati;. il sesto capitolo è dedicato alle conclusioni del lavoro della Commissione e ai suggerimenti scaturiti dalle riflessioni dei commissari, sulla base delle informazioni raccolte;. Il settimo capitolo è composto da alcuni documenti allegati e richiamati nella relazione, oltre che dall’elenco delle 67 audizioni e dei 127 invitati ascoltati dalla commissione. Importante. Abbiamo raccolto in un elenco tutte le audizioni svolte (elenco aggiornato al mese di ottobre 2017), inserendo, per ciascuna audizione, il relativo pdf del resoconto stenografico. NOTE. [1]. ec.europa.eu/newsroom/document.cfm?doc_id=43021 ...
-
italia
Cap 7 | Elenco degli allegati
Per gli allegati si rimanda alla relativa sezione in pdf ...
-
italia
Cap. 3 | L’analisi della spesa per l’informatica nella pubblica amministrazione
Gli Accordi Programma Quadro sono uno strumento di programmazione attraverso il quale le pubbliche amministrazioni centrali e regionali attuano una strategia comune in specifici settori. Negli APQ vengono definiti gli interventi da realizzare, i relativi tempi, le modalità di attuazione, i soggetti responsabili del progetto, la copertura finanziaria degli interventi, le procedure, gli impegni assunti da ciascun soggetto firmatario e, infine, i procedimenti di conciliazione o di definizione dei conflitti tra i soggetti partecipanti. La genesi normativa degli APQ risale al 1996, con la legge n. 662/1996; [29] in seguito, con la delibera CIPE n. 41 del 2012, sono stati introdotti gli APQ rafforzati che prevedono un nuovo sistema di procedure e di regole. Gli APQ rafforzati contengono la definizione di un sistema di indicatori di risultato e di realizzazione; la verifica della sostenibilità finanziaria e gestionale e le modalità di monitoraggio e di valutazione in intinere ed ex post. Sugli APQ, AgID svolge una duplice funzione: da una parte è investita della funzione di trasferimento dei finanziamenti assegnati alle regioni. La procedura prevede il 20 per cento a titolo di anticipazione entro 60 giorni dalla data di sottoscrizione dell’Accordo e il 70 per cento della copertura relativa sulla base dello stato di avanzamento dei lavori, in coerenza con i piani di attività del singolo progetto esecutivo; infine, il 10 per cento è trasferito a seguito della positiva valutazione di AgID sul raggiungimento dei risultati descritti nel progetto. Di conseguenza, AgID svolge anche una funzione di controllo amministrativo e di verifica che sussistano tutti gli elementi progettuali per saldare. Dall’altra, attraverso il servizio coordinamento Accordi Programma Quadro, AgID ha anche il compito di definire, gestire e monitorare gli APQ con le Regioni e le Province Autonome, in modo da garantire la coerenza programmatica e il rispetto degli indirizzi strategici nazionali. Per avere contezza degli Accordi Programma Quadro nel settore dell’ICT, anche alla luce delle notizie di stampa che ne avevano denunciato ritardi nella programmazione e nel trasferimento di fondi, la Commissione ha provveduto alla convocazione in audizione del direttore di AgID Antonio Samaritani. Dall’audizione è emerso come i residui ammontino a circa 130 milioni di euro e derivino principalmente dal passaggio ad AgID, alla fine del 2014, delle attività e dei relativi progetti dell’ex Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica; progetti che sono stati avviati nel corso degli anni, ma che risalgono anche ad una decina di anni fa. Nel 2015 i residui a bilancio sono stati 269 milioni di euro, che si riferiscono ad una posta generale complessiva del bilancio e riguardano, però, tutte le attività di AgID, che sono essenzialmente due: i fondi da erogare alle amministrazioni per finanziare i progetti e le risorse da utilizzare per le progettualità interne all’Agenzia. I 269 milioni di euro di residui rappresentano la cifra complessiva e si riferiscono ad entrambe le attività. Il direttore Samaritani ha voluto precisare come AgID non sia rimasta ferma, ma in questi anni si sia mossa in due direzioni, per far fronte a tali residui: da una parte ha svolto uno studio di assessment per comprendere come lavorare su questi residui; dall’altra ha rafforzato il team della dott.ssa Picot, responsabile del servizio coordinamento Accordi Programma Quadro, assumendo quattro collaboratori esterni, che hanno lavorato sui residui, realizzando un assessment dei residui. Queste azioni hanno consentito ad AgID di ridurre i residui da 269 milioni di euro nel 2015 ai 194 milioni nel 2017. Secondo Samaritani il processo di riduzione resta sotto controllo, mentre il ritardo è imputabile al fatto che l’agenzia abbia ricevuto nel 2015 un insieme di progetti di cui non era titolare e di conseguenza ha dovuto impostare un processo di gestione di questi fondi. L’altro elemento che ha inciso sul ritardo è relativo al fatto che AgID non sia dotata né di poteri, né di struttura organizzativa, in grado di velocizzare i processi delle Regioni. L’unica strumento in possesso di AgID per velocizzare i processi, è quello di inviare una lettera di sollecito, con la quale si avverte l’amministrazione ritardataria, che i finanziamenti saranno bloccati, se non ci saranno progressioni nei progetti. Inoltre, dall’audizione è emerso come la situazione nelle diverse regioni si presenti a macchia di leopardo. Alcune regioni hanno avviato un progetto, ma procedono a rilento. Altre regioni, per disordini amministrativi interni, si sono viste costrette a bloccare i progetti, mentre altre regioni non hanno avviato significativamente l’attività progettuale. Samaritani ha assicurato la Commissione che AgID si stia impegnando nell’accompagnare queste situazioni di difficoltà, cercando di riconvertire le attività nella logica del piano triennale, utilizzando i fondi già stanziati. In sostanza, quindi, se alcuni dei vecchi progetti vengono stralciati, la loro rimodulazione viene finanziata, reindirizzando i fondi già esistenti. La Commissione ha rilevato come le Regioni con maggiori residui siano la Sicilia (59 milioni), la Campania (38 milioni), la Calabria (21 milioni), la Puglia (12 milioni) e la Sardegna (12 milioni). Permane il problema per alcune regioni, che non hanno elaborato la documentazione necessaria per la rendicontazione e non l’hanno inviata correttamente ad AgID, bloccando in questo modo il trasferimento dei fondi. Dall’audizione di Samaritani emerge anche un problema di contabilità, con molti progetti regionali avviati, conclusi nella maggior parte dei casi intorno all’88-90 per cento con le fatture liquidate, ma i cui fondi non possono essere trasferiti da AgID. In questi casi le Regioni hanno utilizzato la propria liquidità per far fronte alle fatture, ma non ricevono i fondi da AgID, perché non hanno prodotto i documenti necessari che consentono una correttezza amministrativa. Nel corso delle rispettive audizioni, la Commissione ha anche richiesto alle Regioni Campania e Sicilia ulteriori dettagli e comunicazioni, che tuttavia non sono state fornite. Un ultimo problema riconosciuto da Samaritani è relativo ai fondi, che AgID non riceve più dal 2012, per coordinare e supervisionare i progetti delle amministrazioni, mentre di fatto l’agenzia continua a svolgere un controllo dei fondi strutturali, POR e PON, e dell’agenda digitale, cercando di indirizzare le progettualità di una logica di coerenza con l’agenda digitale e con il piano triennale. NOTE paragafo 3.6. [29]. Legge n. 662/1996, art. 2, comma 203, lettera c) ...
-
italia
Cap 4 | Le criticità della digitalizzazione in Italia
Il ciclo di audizioni svolto dalla Commissione riguardo alla verifica del rispetto del Codice dell’Amministrazione Digitale ha rappresentato l’occasione per approfondire lo stato di attuazione di alcuni processi della digitalizzazione. L’audizione di Antonio Colaianni, direttore centrale per le risorse finanziarie e strumentali del Ministero dell’Interno ha suscitato l’interesse della Commissione sui sistemi informatizzati di gestione dei migranti nel nostro Paese. Nel corso della stessa audizione, la viceprefetto Enza Maria Leone, attuale responsabile del sistema informatico del dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno, ha illustrato il funzionamento del sistema. La Commissione d’inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattamento dei migranti e sulle risorse pubbliche impiegate ha segnalato alla Commissione l’esito di una missione da loro svolta, durante la quale i delegati hanno notato come la maggior parte delle attività e delle procedure all’interno di un centro di accoglienza temporaneo si svolgessero senza il supporto informatico. In risposta alle interrogazioni della Commissione nel corso della prima audizione, la viceprefetto ha spiegato come il numero dei migranti presenti all’interno dei centri venga quotidianamente segnalato alla direzione centrale dei servizi civili dalle prefetture e soprattutto dagli enti gestori, attraverso un sistema e-mail e dei tabulati predisposti sempre informaticamente. La viceprefetto Leone ha precisato come la contezza del numero di migranti presenti all’interno dei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA) si avesse attraverso un “format prestabilito” che indicava centro, ubicazione, presenze, maschi e femmine. Nel corso dell’audizione è emerso un carente controllo sulla veridicità dei dati inseriti che si traduce esclusivamente in una sorta di nulla osta ai dati in uscita delle Forze di polizia nei vari centri, come affermato dalla viceprefetto e confermato da Colaianni. Per far fronte a queste criticità il Ministero dell’Interno ha sviluppato il sistema di gestione denominato SGA - Sistema Gestione Accoglienza che rappresenta uno strumento ideato e progettato con l’obiettivo di gestire in maniera sia centralizzata sia periferica il problema della pianificazione. Il sistema, quindi, ha il compito di tracciare il percorso del singolo straniero in Italia sin dal suo arrivo e fino alla fase di pianificazione dell’accoglienza. Il sistema, oltre a tracciare il migrante a partire dalla fase di sbarco al suo punto di arrivo, è interconnesso con il sistema Vestanet, ovvero un applicativo che gestisce la procedura per la richiesta della protezione internazionale e con il sistema Dublinet, che stabilisce quale sia il Paese interessato a trattare la pratica dell’asilo. Per la corretta identificazione del migrante, la viceprefetto Leone ha evidenziato la difficoltà, per le province di grandi dimensioni, di recuperare i nominativi dei migranti e identificarli. Le prefetture sono comunque state sollecitate per un lavoro “a più mani” con la questura sulla richiesta del codice identificativo. Al momento dell’audizione, ne erano stati recuperati 75 su 104. Il 15 marzo del 2017, il sistema, stando a quanto affermato dalla viceprefetto, era in fase di sperimentazione. Il sistema è stato progettato all’interno dell’ufficio ed è stato affidato al fornitore, un raggruppamento di imprese facente capo ad Accenture178 . Tale sistema sarebbe dovuto entrare in funzione entro l’inizio dell’estate del 2017 e, per tale motivo, la Commissione ha ritenuto doveroso aggiornare l’audizione al 28 giugno 2017. Durante la nuova audizione, la viceprefetto Leone ha ribadito le funzionalità del sistema SGA, soffermandosi sulle fasi del processo di accoglienza dall’ingresso del migrante nel territorio nazionale, alla raccolta dei primi dati e informazioni, dei dati anagrafici inseriti dalle questure, e delle impronte digitali attraverso il sistema informatico della polizia scientifica. Il sistema SGA riceverà il Codice Identificativo Unico (CUI) che permetterà di tracciare il migrante e di identificarlo con precisione e univocità. Il sistema SGA, inoltre, genera una bozza con richiesta di protezione internazionale, qualora ci fosse una manifestazione di volontà da parte del migrante. Tale bozza sarà generata tramite l’interconnessione con Vestanet, “quindi seguirà tutto l’iter della protezione internazionale all’interno del sistema informativo europeo. Prefetture, questure, e direzione centrale possono avere così visibilità dello stato di avanzamento della pratica del migrante per quanto riguarda la protezione internazionale. È inoltre presente la funzione relativa alla pianificazione: al momento dello sbarco, la direzione centrale inserisce i dati nel sistema e, sulla base delle quote previste dal piano di riparto nazionale, in automatico aggiornate, ci sarà la possibilità di conoscere quale sia la presenza effettiva sui territori. È inoltre utilizzabile una “reportistica del sistema” utile a conoscere quote e presenze all’interno del sistema nazionale. Sulla conferma della presenza dei migranti all’interno dei centri e sul controllo degli stessi, la viceprefetto Leone ha confermato come il sistema preveda che tale compito sia svolto dalle prefetture. “Il sistema prevede la presenza e la conferma dell’ingresso del migrante a quella data” ha spiegato la viceprefetto, che ha anche aggiunto come il sistema rappresenti il primo passo, “perché è il primo elemento in cui abbiamo cercato di dare una gestione informatica. Dovrà poi sicuramente unirsi a questo sistema, quindi alla gestione dei migranti, la possibilità di permettere il collegamento con le presenze effettive. Il sistema permette, cioè, la pianificazione e l’ingresso dei migranti”. Secondo la viceprefetto, al momento le prefetture stanno adoperando differenti sistemi di controllo e di verifica dei migranti all’interno dei CARA. Sarà opportuno prevedere un’implementazione del sistema collegato con tutti i centri, in modo tale da garantire anche la presenza dei migranti, e quindi controllarli all’interno del sistema. Tuttavia rimane aperta la questione dell’integrazione del sistema SGA nel contesto europeo, poiché la stessa viceprefetto Leone ha precisato come al momento dell’audizione ci sia ancora una gestione esclusivamente nazionale. Il sistema SGA, alla data del 28 giugno del 2017, non era ancora entrato tecnicamente in esercizio. Il costo per la sua realizzazione, alla data dell’audizione, ammontava a circa 300 mila euro e potrà entrare in esercizio soltanto al termine della fase di verifica del dato, che rappresenta il controllo della correttezza del dato pervenuto dalle prefetture. Il Ministero ha inviato alle prefetture un file su cui inserire i dati e non sono stati inseriti direttamente dalle prefetture, in quanto, mentre per il Ministero l’azione è svolta a livello centrale, con i propri sistemi informatici e quindi in maniera più veloce, per le prefetture la situazione è diversa: è il Dicastero ad avere generato il sistema e, come tale, si assume la responsabilità del controllo, non delegandolo alle prefetture, ritenute «utenti». Di conseguenza, la data concordata per la messa in esercizio dipenderà da una decisione presa sotto vari profili. L’attivazione avverrà, quindi, con la verifica del dato e con la conferma dell’affidabilità del sistema, che, per ammissione della viceprefetto è slittata, nonostante inizialmente fosse prevista per la fine dell’estate. Sui ritardi, la Commissione ha osservato che se si fosse utilizzato un sistema di inserimento dati, anziché utilizzare un tracciato su cui compilare gli stessi ed inviarli nuovamente al Ministero, i tempi di verifica del dato probabilmente sarebbero stati inferiori. Sul controllo relativo alle funzionalità del sistema e sulle eventuali modifiche di reingegnerizzazione dei processi alla luce del sistema informativo, sono state svolte riunioni con tutti i soggetti interessati al processo, che lo conoscono, a livello sia centrale sia periferico. Infine, per quanto riguarda i contributi erogati per migrante la viceprefetto Leone, nel corso dell’ultima audizione, ha affermato che la gestione avveniva tramite il sistema SIN, che tuttavia è un sistema che è stato poi dismesso. Il nuovo sistema SGA dovrebbe farsi carico della gestione dei contribuiti avvalendosi di una modalità integrata, ma per il momento, come riportato dalla viceprefetto, il pagamento dei contributi non è ancora gestito dal sistema informatico del dipartimento, ma avviene sulla base delle comunicazioni che le prefetture inviano alla direzione centrale ...
-
italia
La digitalizzazione nella pubblica amministrazione italiana: analisi degli errori e valutazione delle priorità, dall’efficacia degli strumenti all’importanza del capitale umano
Elenco audizioni ...
-
italia
Cap. 2 | La dimensione immateriale, il quadro conoscitivo normativo e l’Agenda Digitale
La relazione sui progressi del settore digitale in Europa (EDPR) misura i progressi realizzati dagli Stati membri in termini di digitalizzazione, raccogliendo sia i dati quantitativi estrapolati dall’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI - Digital Economy and Society Index) [103], che le informazioni qualitative sulle politiche specifiche di ogni paese. Per farlo misura cinque parametri:. Connettività: banda larga fissa, banda larga mobile, velocità e prezzi della banda larga;. Capitale umano: uso di Internet e competenze digitali di base e avanzate;. Uso di Internet: utilizzo di contenuti, comunicazioni e transazioni online da parte dei cittadini;. Integrazione delle tecnologie digitali: digitalizzazione delle imprese e commercio elettronico (e-commerce);. Servizi pubblici digitali: Governo elettronico (e-government);. . . Dalle audizioni emerge che: “nel confronto con l’Europa siamo sempre nelle ultime posizioni. Rileverei due aspetti. Anzitutto, effettivamente siamo indietro; in secondo luogo, non ci curiamo mai degli indicatori internazionali. Se non ci si occupa del modo in cui si viene misurati e non si migliorano gli indicatori, o comunque i dati che arrivano a chi li costruisce, non si salirà mai nel ranking. Secondo me, in alcuni casi questo è un mix. Noi siamo indietro, ma sicuramente non ci curiamo di questi rating, se non la stampa per dare un giudizio negativo del Paese” [104]. L’Italia, effettivamente, si trova in venticinquesima posizione nella classifica dei 28 Stati membri dell’Unione Europea, nonostante nell’ultimo anno sia stata protagonista di progressi leggermente più rapidi rispetto al resto della media dell’UE, migliorando il proprio punteggio dallo 0,38 del 2016 allo 0,42 di quest’anno. Questo perché le iniziative politiche intraprese nel corso del 2015-2016 hanno iniziato a produrre i propri frutti. Dalla relazione EDPR [105] si evince come, in conseguenza dell’obbligo di utilizzo della fatturazione elettronica (e-invocing) nei rapporti fra i privati e la pubblica amministrazione, il 30% delle imprese abbia introdotto le fatture elettroniche, ponendoci al quinto posto nella classifica dell’UE. Molto positiva anche la performance per l’adozione del piano per la banda larga ultraveloce, che ha incentivato gli investimenti pubblici e privati nelle reti NGA, portando la copertura al 72% nel 2016, in rialzo rispetto al 41% dell’anno precedente. Tuttavia le prestazioni a rilento del nostro Paese dipendono essenzialmente dagli scarsi livelli di competenze digitali degli utenti, che hanno come conseguenza risultati pessimi per diversi indicatori: dalla partecipazione a numerose attività internet, all’uso del commercio elettronico, fino all’esiguo numero di curriculum nel settore digitale, ossia titoli di studio quali lauree in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) e specialisti delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Per consentire lo sviluppo di reti a banda larga NGA nelle aree cosiddette bianche, quelle zone in cui nessun operatore vuole investire nelle reti di accesso di prossima generazione, il governo ha adottato nel 2016 un regime nazionale di aiuti di Stato, approvato nel giugno 2016 anche dalla Commissione Europea, per promuovere l’introduzione di una infrastruttura di accesso passivo. L’effettiva attuazione del piano nazionale per la banda ultralarga è essenziale per facilitare i progressi nella copertura NGA in tutto il Paese. L’Italia registra risultati ben al di sotto della media europea per quanto riguarda lo sviluppo del capitale umano. Nonostante sia in aumento del 4 per cento l’uso regolare di Internet tra la popolazione, è rimasto viceversa invariato il numero dei laureati in STEM e di specialisti delle TIC, fattore che limita e restringe le possibilità del sistema economico italiano di progredire e svilupparsi, convertendosi a modelli commerciali digitali. Per cercare di incrementare questo potenziale inespresso è stato avviato il piano nazionale «Scuola Digitale»[106], che include azioni volte a inserire il pensiero computazionale e il coding nei programmi di studio della scuola primaria. Altre azioni sono volte a promuovere esperienze di imprenditoria digitale nelle scuole e tirocini in imprese del settore per gli studenti della scuola secondaria superiore. Questi interventi spesso risentono di una carenza di risorse strutturali, pur muovendosi tuttavia sui binari del nuovo piano nazionale “Industria 4.0”, grazie al quale sono stati stanziati 220 milioni di euro per lo sviluppo di programmi di studio di istruzione superiore, universitaria e post-laurea [107]. La penetrazione della rete Internet nel nostro Paese è del 63 per cento, pari a circa 38 milioni di persone, una percentuale leggermente inferiore alla media europea. Di questi, 31 milioni sono attivi sui social network [108]. Gli utenti mobile sono 50 milioni, 28 dei quali accedono ai social. Tuttavia le percentuali di crescita sono basse con appena 2 milioni di persone in più in un anno per quanto riguarda gli utenti internet e 3 milioni per i social [109]. La totalità delle regioni del Centro-Nord, spiega l’Istat, ha livelli di uso del web superiori al valore nazionale, nel Mezzogiorno la quota scende invece al 55,8 per cento. Tuttavia, quando si tratta di utilizzare i servizi Internet, l’Italia si attesta al penultimo posto nella classifica dell’UE. Gli utenti italiani di Internet mostrano ancora riluttanza e timidezza nei confronti di servizi avanzati, come il commercio elettronico e i servizi bancari on line (e-banking), nonostante i costi dei servizi bancari e la politica di riduzione del numero di succursali, adottata dagli istituti bancari negli ultimi anni. L’unica attività connessa a Internet che ci pone al di sopra della media europea (79 per cento) è quella relativa al consumo di contenuti digitali: musica, video e giochi on line [110]. Nel 2016, rileva l’Istituto di Statistica, il 92,4 per cento delle imprese italiane con almeno dieci impiegati si connette a Internet tramite la banda larga, a fronte delle percentuali del 98-99 per cento di paesi come la Slovenia e la Danimarca che sono in testa alla classifica europea. A livello regionale le imprese del Nord-Est sono in vantaggio rispetto a quelle di Marche e Calabria, dove si registra il maggior ritardo. Pur rimanendo sotto la media dell’UE, l’Italia ha comunque compiuto progressi nel campo dell’utilizzo delle tecnologie digitali da parte delle imprese. Come già scritto in precedenza, le aziende del nostro Paese sono tra le prime per l’utilizzo delle fatture elettroniche, soprattutto grazie all’obbligo di dovervi ricorrere per i contratti con la pubblica amministrazione. Sono piuttosti diffusi anche i dispositivi per l’identificazione a radiofrequenza (RFID) e l’adozione di software per l’integrazione di differenti aree funzionali dell’impresa (ERP). Anche il ricorso ai social media sta diventando rapidamente un settore strategico per le imprese, che tuttavia non va di pari passo con l’uso del commercio elettronico, mettendo in evidenza una carenza di strategia di vendite integrata. Con il lancio del piano nazionale “Industria 4.0” del valore di 18 miliardi di euro, le cui strategie sono state approvate nella Legge di Bilancio 2017 [111], l’Italia ha avviato un processo di modernizzazione del settore manifatturiero con l’obiettivo di adottare modelli commerciali digitali. Il piano prevede deduzioni dall’imposta societaria per gli investimenti, promossi entro la fine del 2017 e destinati a beni e attrezzature TIC ad alta tecnologia, nonché l’incremento del credito d’imposta per le spese di ricerca e sviluppo. Tra le altre misure di deduzioni fiscali rientrano quelle per partecipazioni in start-up a carattere innovativo e fondi di investimento per la valorizzazione delle proprietà intellettuali. La strategia prevede sia la costituzione di poli di innovazione digitale, organizzati dalle associazioni dei datori di lavoro, per sensibilizzare le aziende sulle possibilità offerte dall’economia digitale e sulle opportunità di finanziamento per investimenti sull’innovazione; che di centri di competenza, in grado di fornire consulenza tecnologica alle aziende sui vantaggi delle nuove tecnologie di produzione. I centri e i poli saranno realizzati grazie alla collaborazione tra le principali università del Paese e i centri di ricerca privati. Per quanto riguarda la dimensione dei servizi pubblici digitali, l’Italia sconta ancora un ritardo rispetto agli altri Paesi dell’UE. Se da una parte la disponibilità di servizi pubblici on line risulta persino al di sopra della media europea, dall’altra si sconta la mancanza di banche dati dell’amministrazione pubblica interconnesse, che potrebbero garantire agli utenti la possibilità di compilare moduli e richieste, utilizzando automaticamente le proprie informazioni personali. Sul governo elettronico le principali iniziative strategiche del nostro Paese sono contenute nel pacchetto “Agenda Semplificazione 2015-2017”. Il sistema italiano di identità elettronica, conforme al regolamento eIDAS e denominato SPID [112], attualmente può essere utilizzato per accedere ad oltre 4.000 servizi pubblici. È uno strumento particolarmente utile, “un potentissimo fattore di standardizzazione, tuttavia sottoutilizzato”, stando alle parole di Francesco Caio, pronunciate durante l’audizione in commissione del 26 gennaio 2017. Attualmente “abbiamo 3.270 amministrazioni collegate che utilizzano SPID, con 4.276 servizi. Siamo a quasi 1,2 milioni di utenti con una crescita di 20 mila utenze al giorno” ha spiegato Antonio Samaritani, direttore generale di AgID. Il Governo prevede di iniziare dal 2017 anche la certificazione dei gestori di attributi qualificati, ossia di quelle istituzioni che sono legittimate ad aggiungere determinate qualifiche, quali certificati accademici o iscrizioni a registri professionali, alle identità elettroniche dei cittadini. Grazie al un numero crescente di adesioni [113], si sta diffondendo nelle pubbliche amministrazioni il sistema per i pagamenti on line (PagoPA), grazie al quale è possibile saldare dalla tassa di iscrizione scolastica alle multe stradali. Seppure rimane al di sotto delle aspettative il numero delle transazioni, pari attualmente ad appena 1,3 milioni, dalla relazione EDPR si registrano dei miglioramenti, dovuti all’evidenza che la metà delle transazioni effettuate sono state effettuate negli ultimi mesi. D’altra parte, anche il consolidamento dei registri della popolazione locale (ANPR) è ancora in notevole ritardo, considerato che ad oggi soltanto 15 [114] dei 7.983 comuni sono operativi nella banca dati nazionale, mentre altri 23 sono in fase sperimentale. Considerato il basso livello di competenze digitali della popolazione italiana, risulta quanto mai fondamentale che sistemi quali pagoPA, SPID e ANPR siano di semplice comprensione ed utilizzo per gli utenti e garantiscano qualità ed efficienza dei servizi. NOTE paragafo 2.8. [110]. https://ec.europa.eu/digital-single-market/enscoreboard/italy. [111]. Donato Iacovone, Resoconto stenografico dell’audizione del 20 dicembre 2016, p.4. [112]. Relazione sui progressi del settore digitale in Europa (EDPR)-Profilo paese 2017 relativo all’Italia. [113]. http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/component/content/article?id=2019963. [114]. http://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.shtml. [115]. http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/per-i-media/comunicati-stampa/2035187-il-ministro-dello-sviluppo-economico-carlo-calenda-illustra-il-piano-nazionale-industria-4-0. [116]. Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo, Istat, 2017. [117]. Italiani pazzi di youtube e fb, repubblica, 21 gennaio 2017. [118]. https://wearesocial.com/it/. [119]. Relazione sui progressi del settore digitale in Europa (EDPR)-Profilo paese 2017 relativo all’Italia. [120]. Legge 232/2016. [121]. Sistema Pubblico d’Identità Digitale. [122]. http://www.agid.gov.it/monitoraggio. [123]. https://avanzamentodigitale.italia.it/it/progetto/anpr ...
-
italia
Elenco delle audizioni svolte
Il lavoro della commissione d’inchiesta si è espletato attraverso 67 audizioni, alle quali hanno partecipato 127 invitati. Di seguito l’elenco delle audizioni in ordine cronologico. Luigi Marroni, amministratore delegato di Consip. Sante Dotto, direttore progetti per la PA di Consip. Gaetano Santucci, direttore Sourcing ICT di Consip. Audizione n. 2 - 14 dicembre 2016 - (Resoconto stenografico n. 2). Roberto Gatti, amministratore delegato di Nolan, Norton Italia – KPMG Advisory. Audizione n. 3 - 20 dicembre 2016 - (Resoconto stenografico n. 3). Donato Iacovone, managing partner di EY per Italia, Spagna e Portogallo. Andrea D’Acunto, advisory leader per il settore pubblico di EY. Audizione n. 4 – 10 gennaio 2017 - (Resoconto stenografico n. 4). Giancarlo Senatore, responsabile Public Sector Consulting per l’area EMEA (Europe, Middle East, Africa) di PWC. Giovanni Mariani, responsabile Public Sector per l’Italia di PWC. Audizione n. 5 – 10 gennaio 2017 - (Resoconto stenografico n. 4). Guido Borsani, responsabile Public Sector Industry Leader di DeLoitte Italia. Gianluca Di Cicco, partner di DeLoitte Consulting. Audizione n. 6 – 11 gennaio 2017 - (Resoconto stenografico n. 5). Guido Rey, ex presidente dell’AIPA. Audizione n. 7 – 11 gennaio 2017 - (Resoconto stenografico n. 5). Alberto Zuliani, ex presidente dell’AIPA. Audizione n. 8 – 17 gennaio 2017 - (Resoconto stenografico n. 6). Carlo Batini, ex presidente dell’AIPA. Audizione n. 9 – 17 gennaio 2017 - (Resoconto stenografico n. 6). Livio Zoffoli, ex presidente del CNIPA. Audizione n. 10 – 17 gennaio 2017 - (Resoconto stenografico n. 6). Fabio Pistella, ex presidente del CNIPA. Audizione n. 11 – 24 gennaio 2017 - (Resoconto stenografico n. 7). Francesco Beltrame, ex presidente di DigitPA. Audizione n. 12 – 24 gennaio 2017 - (Resoconto stenografico n. 7). Agostino Ragosa, ex direttore generale di AgID. Audizione n. 13 – 26 gennaio 2017 - (Resoconto stenografico n. 8). Francesco Caio, ex commissario del Governo per l’attuazione dell’agenda digitale. Anna Pia Sassano, ex membro della struttura di missione per l’attuazione dell’agenda digitale. Audizione n. 14 – 1° febbraio 2017 - (seguito audizione n. 12 del 26 gennaio 2017) (Resoconto stenografico n. 9). Agostino Ragosa, ex direttore generale di AgID. Audizione n. 15 – 1° febbraio 2017 - (Resoconto stenografico n. 10). Alessandra Poggiani, ex direttore generale di AgID. Audizione n. 16 – 7 febbraio 2017 - (Resoconto stenografico n. 11). Antonio Samaritani, direttore generale di AgID. Maria Pia Giovannini, responsabile area pubblica amministrazione di AgID. Francesco Tortorelli, dirigente responsabile area architetture, standard e infrastrutture di AgID. Audizione n. 17 – 15 febbraio 2017 - (Resoconto stenografico n. 12 | Video). Diego Piacentini, commissario straordinario del Governo per l’attuazione dell’agenda digitale. Audizione n. 18 – 21 febbraio 2017 - (Resoconto stenografico n. 13 | Video). Cristiano Cannarsa, presidente e amministratore delegato di Sogei. Audizione n. 19 – 8 marzo 2017 - (Resoconto stenografico n. 15 | Video). Paride Gullini, presidente di ANUSCA. Romano Minardi, rappresentante del comune di Bagnacavallo. Patrizia Saggini, rappresentante del comune di Anzola dell’Emilia. Audizione n. 20 – 14 marzo 2017 - (Resoconto stenografico n. 16). Paolo D’Attilio, direttore centrale per i servizi demografici del Ministero dell’interno. Antonio Natali, dirigente in posizione di staff dell’ufficio studi e legislazione del dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell’interno. Raffaele Sarnataro, dirigente servizio VI della direzione centrale per i servizi demografici del Ministero dell’interno. Audizione n. 21 – 15 marzo 2017 - (Resoconto stenografico n. 17 | Video). Antonio Colaianni, direttore centrale per le risorse finanziare e strumentali del Ministero dell’interno. Enza Maria Leone, viceprefetto. Audizione n. 22 – 15 marzo 2017 - (Resoconto stenografico n. 18). Antonella Galdi, vicesegretaria generale dell’ANCI. Moira Benelli, ufficio servizi e tecnologie, agenda digitale e statistica ANCI. Paolo Boscolo, responsabile gestione infrastruttura ICT Comune di Prato. Benedetta Squittieri, assessore al comune di Prato. Audizione n. 23 – 21 marzo 2017 - (Resoconto stenografico n. 19). Giuseppe Peleggi, direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Alvaro Teresa, direttore centrale tecnologie per l’innovazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Audizione n. 24 – 22 marzo 2017 - (Resoconto stenografico n. 20). Vincenzo Damato, direttore della direzione centrale organizzazione e sistemi informativi dell’INPS. Audizione n. 25 – 28 marzo 2017 - (Resoconto stenografico n. 21). Domenico Vulpiani, responsabile della transizione alla modalità operativa digitale del Ministero dell’interno. Antonina Coduti, difensore civico digitale del Ministero dell’interno. Audizione n. 26 – 29 marzo 2017 - (Resoconto stenografico n. 22). Gianna Barbieri, direttore generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Paolo De Santis, dirigente ufficio per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Daniele Livon, direttore generale per la programmazione, il coordinamento e il finanziamento delle istituzioni della formazione superiore del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Rosario Riccio, dirigente ufficio servizi infrastrutturali di rete del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Audizione n. 27 – 4 aprile 2017 - (Resoconto stenografico n. 23 | Video). Stefano Tomasini, responsabile della direzione centrale organizzazione digitale dell’INAIL. Francesco Saverio Colasuonno, dirigente ufficio Demand e Processi digitali dell’INAIL. Audizione n. 28 – 5 aprile 2017 - (Resoconto stenografico n. 24 | Video). Paolo Aielli, amministratore delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Maurizio Quattrociocchi, responsabile della direzione sistemi informativi e soluzioni integrate dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Audizione n. 29 – 11 aprile 2017 - (Resoconto stenografico n. 25) (seguito audizione n. 23 del 21 marzo 2017). Giuseppe Peleggi, direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Teresa Alvaro, direttore centrale tecnologie per l’innovazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Audizione n. 30 – 12 aprile 2017 - (Resoconto stenografico n. 26 | Video). #. Simona Montesarchio, direttore generale per gli interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca #. Lanciotti Valter, docente comandato presso l’ufficio VI Innovazione digitale del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca. Audizione n. 31 – 20 aprile 2017 - (Resoconto stenografico n. 27 | Video). Mario Nobile, responsabile della direzione centrale per i sistemi informativi e statistici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Audizione n. 32 – 26 aprile 2017 - (Resoconto stenografico n. 28 | Video). Paolo Panontin, coordinatore della commissione speciale agenda digitale della Conferenza delle regioni e delle province autonome. Luca Gastaldi, responsabile osservatorio agende digitali del Politecnico di Milano. Dimitri Tartari, coordinatore tecnico della speciale agenda digitale della Conferenza delle regioni e delle province autonome. Audizione n. 33 – 4 maggio 2017 - (Resoconto stenografico n. 29 | Video). Maurizio Girolamo Vitelli, responsabile della direzione centrale per la motorizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Alessandro Calchetti, direttore del CED del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Pasquale D’Anzi, direttore dell’ufficio di coordinamento del capo dipartimento trasporti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Audizione n. 34 – 10 maggio 2017 - (Resoconto stenografico n. 30 | Video) (seguito audizione n. 33 del 4 maggio 2017). Maurizio Girolamo Vitelli, responsabile della direzione centrale per la motorizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Pasquale D’Anzi, direttore dell’ufficio di coordinamento del capo dipartimento trasporti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Audizione n. 35 – 4 maggio 2017 - (Resoconto stenografico n. 31 | Video). Giuseppe Cacopardi, responsabile della direzione generale degli affari generali, delle risorse umane e per i rapporti con le regioni e gli enti territoriali del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Alessandro Ferraro, dirigente responsabile Agret II – SIAN, coordinamento ICT e informazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Audizione n. 36 – 16 maggio 2017 - (Resoconto stenografico n. 32). Gabriele Papa Pagliardini, direttore di Agea. Maurizio Salvi, dirigente di Agea. Renzo Lolli, dirigente di Agea. Audizione n. 37 – 17 maggio 2017 - (Resoconto stenografico n. 33 | Video). Angelo Sticchi Damiani, presidente di ACI Informatica. Mauro Minenna, direttore generale di ACI Informatica Spa. Vincenzo Pensa, direttore direzione sistemi informativi ed innovazione ACI. Audizione n. 38 – 23 maggio 2017 - (Resoconto stenografico n. 34 | Video). Concetta Lo Conte, direttore dell’area amministrazione di Agea. Audizione n. 39 – 23 maggio 2017 - (Resoconto stenografico n. 34 | Video). Speranzina De Matteo, presidente di SIN. Audizione n. 40 – 24 maggio 2017 - (Resoconto stenografico n. 35). Renato Di Donna, direttore progetti per la PA di Consip. Roberto Bettacchi, responsabile cliente Agea di Consip. Audizione n. 41 – 25 maggio 2017 (Resoconto stenografico n. 36 | Video). Gabriele Papa Pagliardini, direttore di Agea. Felice Assenza, direttore generale delle politiche internazionali e dell’Unione europea del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Domenico Mancusi, ex dirigente dell’ufficio SIAN, coordinamento ICT e informazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Audizione n. 42 – 30 maggio 2017 (Resoconto stenografico n. 37 | Video). Fabrizio Stella, direttore dell’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura (AVEPA). Audizione n. 43 – 31 maggio 2017 (Resoconto stenografico n. 38) (seguito dell’audizione n. 40 del 24 maggio 2017). Renato Di Donna, direttore progetti per la PA di Consip. Roberto Bettacchi, responsabile cliente Agea di Consip. Audizione n. 44 – 7 giugno 2017 (Resoconto stenografico n. 39 | Video). Francesco Vincenzo Sofia, responsabile del Sistema Integrato di Gestione e Controllo (SIGC) e Sistemi informativi e tecnologici di Agea. Audizione n. 45 – 8 giugno 2017 (Resoconto stenografico n. 40 | Video). Silvia Lorenzini, direttore dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura Emilia-Romagna (Agrea). Audizione n. 46 – 22 giugno 2017 (Resoconto stenografico n. 41 | Video) (seguito dell’audizione n. 39 del 23 maggio 2017). Speranzina De Matteo, presidente di SIN. Mariano Laghezza, responsabile dei servizi resi a favore di Agea, di SIN. Antonio Tozzi, direttore generale di SIN. Anna Veneziani, direttore esecutivo di SIN. Audizione n. 47 – 28 giugno 2017 (Resoconto stenografico n. 42 | Video). Enza Maria Leone, responsabile del sistema informatico del dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno. Audizione n. 48 – 29 giugno 2017 (Resoconto stenografico n. 43 | Video). Cristiana Pretto, responsabile del servizio di supporto alla direzione generale e ICT della Provincia autonoma di Trento. Audizione n. 49 – 12 luglio 2017 (Resoconto stenografico n. 44 | Video). Antonio Samaritani, direttore generale di AgID. Anna Picot, responsabile del servizio coordinamento Accordi Programma Quadro (APQ). Audizione n. 50 – 18 luglio 2017 (Resoconto stenografico n. 45 | Video). Speranzina De Matteo, presidente del consiglio di amministrazione di SIN. Antonio Amati, consigliere di SIN. Audizione n. 51 – 19 luglio 2017 (Resoconto stenografico n. 46 | Video). Massimo Casciello, responsabile della direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica del Ministero della salute. Claudia Biffoli, dirigente ufficio 4° Sistema informativo del Ministero della salute. Lidia Di Minco, dirigente ufficio 3° Sistema informativo sanitario nazionale del Ministero della salute. Audizione n. 52 – 20 luglio 2017 (Resoconto stenografico n. 47 | Video). Nicola Marco Fabozzi, responsabile della divisione III Servizi e materiali informatici, direzione generale degli affari generali e del personale, del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Audizione n. 53 – 25 luglio 2017 (Resoconto stenografico n. 48 | Video). Antonio Oddati, direttore generale per l’Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Vito Merola, vicario del direttore generale per l’Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Audizione n. 54 – 26 luglio 2017 (Resoconto stenografico n. 49 | Video). Marina Giuseppone, responsabile della direzione generale organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Alessandra Franzone, dirigente del servizio I affari generali, innovazione e trasparenza amministrativa del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Audizione n. 55 – 27 luglio 2017 (Resoconto stenografico n. 50 | Video). Gianna Barbieri, responsabile della direzione generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Paolo De Santis, dirigente ufficio III della direzione generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Rosario Riccio, dirigente ufficio IV della direzione generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Audizione n. 56 – 1° agosto 2017 (Resoconto stenografico n. 51 | Video). Antonello Pellegrino, responsabile della direzione generale degli affari generali e della società dell’informazione della Regione Sardegna. Audizione n. 57 – 2 agosto 2017 (Resoconto stenografico n. 52 | Video). Gabriella Serratrice, responsabile del settore sistemi informativi, segretariato generale della Regione Piemonte. Audizione n. 58 – 2 agosto 2017 (Resoconto stenografico n. 53 | Video). Laura Castellani, responsabile del settore infrastrutture e tecnologie per lo sviluppo della società dell’informazione, direzione organizzazione e sistemi informativi della Regione Toscana. Fernanda Faini, responsabile per la Regione Toscana della posizione organizzativa assistenza giuridica e normativa in materia di amministrazione digitale. Audizione n. 59 – 3 agosto 2017 (Resoconto stenografico n. 54). Mariella Lo Bello, vicepresidente della Regione Sicilia (Video). Audizione n. 60 – 7 settembre 2017 (Resoconto stenografico n. 55 | Video). Giorgio Rapari, presidente di Assintel. Maurizio Pio, environment & government affairs di Assintel. Emanuele Spampinato, vicepresidente di Assintel. Audizione n. 61 – 7 settembre 2017 (Resoconto stenografico n. 56 | Video). Antonio Maria Tambato, responsabile della divisione V sistemi informativi e trasformazione digitale. Formazione della direzione generale per le risorse, l’organizzazione e il bilancio del Ministero dello sviluppo economico. Audizione n. 62 – 14 settembre 2017 (Resoconto stenografico n. 57 | Video). Pasquale Liccardo, direttore generale dei sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia. Audizione n. 63 – 19 settembre 2017 (Resoconto stenografico n. 58 | Video) (seguito dell’audizione n. 62 del 14 settembre 2017). Pasquale Liccardo, direttore generale dei sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia. Audizione n. 64 – 21 settembre 2017 (Resoconto stenografico n. 59 | Video). Gandolfo Miserendino, professional ICT presso l’assessorato politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna. Antonino Ruggeri, dirigente del settore controllo di gestione, monitoraggio dei costi per i livelli di assistenza delle ASR e dei sistemi informativi della Regione Piemonte. Audizione n. 65 – 27 settembre 2017 (Resoconto stenografico n. 60 | Video). Roberto Basso, presidente di Consip. Cristiano Cannarsa, amministratore delegato di Consip. Renato Di Donna, direttore progetti per la PA di Consip. Martina Beneventi, direttore legale di Consip. Audizione n. 66 – 10 ottobre 2017 (Resoconto stenografico n. 62 | Video). Alessandra Camporota, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell’interno. Carlo Bui, presidente del Comitato per l’innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, Ufficio del Vice Capo della Polizia, Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Maria Cavaliere, dirigente Ufficio per i servizi informatici, Direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Audizione n. 67 – 11 ottobre 2017 (Resoconto stenografico n. 63 | Video). Diego Piacentini, commissario straordinario del Governo per l’attuazione dell’agenda digitale. Simone Piunno, chief technology officer del Team digitale. Audizione n. 68 – 29 novembre 2017 (Resoconto stenografico n. 67 | Video). Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio sull’Innovazione digitale in Sanità del Politecnico di Milano. Chiara Sgarbossa, direttrice dell’Osservatorio sull’Innovazione digitale in Sanità del Politecnico di Milano. Audizione n. 69 – 30 novembre 2017 (Resoconto stenografico n. 68 | Video). Antonino Ruggeri, dirigente del settore controllo di gestione, monitoraggio dei costi per i livelli di assistenza delle ASR e dei sistemi informativi Regione Piemonte. Gandolfo Miserendino, professional ICT presso l’assessorato Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna. Paolo Alessandrini, responsabile Rapporti con il Parlamento, Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Audizione n. 70 – 6 dicembre 2017 (Resoconto stenografico n. 69 | Video). Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle entrate. Franco Maggio, direttore centrale catasto, cartografia e pubblicità immobiliare. Giuseppe Buono, direttore centrale tecnologie e innovazione. Paolo Savini, direttore centrale gestione tributi. Sergio Mazzei, capo ufficio comunicazione. Audizione n. 71 – 13 dicembre 2017 (Resoconto stenografico n. 70 | Video). Cristiano Cannarsa, amministratore delegato di Consip. Renato Di Donna, direttore progetti per la PA. Luca Mastrogregori, direzione E-Procurement. Stefano Tremolanti, direttore Programma Razionalizzazione Acquisti PA. Francesco Licci, direttore Pianificazione Strategica e Supporto alle Operazioni. Audizione n. 72 – 19 dicembre 2017 (Resoconto stenografico n. 71 | Video). Simone Puksic, presidente di Assinter Italia,. Luca Rigoni, direttore di Assinter Italia. Silvia Barbieri, responsabile Affari Regolatori e Relazioni Istituzionali. Audizione n. 73 – 20 dicembre 2017 (Resoconto stenografico non ancora disponibile | Video). Andrea Orlando, Ministro della giustizia. Pasquale Liccardo, direttore Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati. Edoardo Buonvino, magistrato addetto all’ufficio del Gabinetto del Ministro. Laura Cremonini, capo ufficio stampa. Giulio Borsari, direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati ...
-
italia
Cap 5 | Le best practice: dove esistono indicatori e misurazioni, la digitalizzazione funziona
Nell’ambito del sostegno al Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione sviluppato da AgID, il Team per la trasformazione digitale ha messo a disposizione degli utenti, in questo caso gli operatori delle diverse PA, di AgID e dello stesso Team, un set di strumenti che consente di condividere le esperienze migliori, ma anche di avere chiarimenti immediati nel merito dei diversi aspetti del Piano triennale, in particolare attraverso un Forum e la piattaforma rivolta agli sviluppatori Github. La Commissione rileva come si tratti di un esempio significativo di utilizzo di piattaforme per la trasparenza e la partecipazione. È importante che questo avvenga su un progetto davvero strategico per la digitalizzazione del Paese come il piano triennale, che segnerà una trasformazione organica del sistema Paese verso il digitale. Troppo spesso, infatti, la Commissione ha constatato come un approccio unicamente top-down sia foriero di mancata o parziale applicazione delle norme. È necessario – a parere della Commissione – rendere chi lavora ogni giorno nella PA ai diversi livelli protagonista del cambiamento ...
-
italia