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AGID
Glossario
Le definizioni precedentemente fornite sono state individuate a partire dall’analisi delle seguenti fonti:. AGID, Linee Guida per il Disaster Recovery delle Pubbliche Amministrazioni. AGID, Linee Guida per la razionalizzazione dei CED delle Pubbliche Amministrazioni. AGID, Linee Guida sulla qualità dei beni e dei servizi ICT per la definizione ed il governo dei contratti della Pubblica Amministrazione. Codice in materia di protezione dei dati personali (Codice «Privacy»). Codice in materia di protezione dei dati personali (Codice «Privacy»), Allegato «B». Cyber Security Report La Sapienza. ENISA, Un approccio graduale alla creazione di un CSIRT, Documento WP2006/5.1(CERT-D1/D2). FIRST. Garante per la protezione dei dati personali. Glossario CERT-Nazionale. Glossario CERT-PA. Glossario ENISA. Glossario OWASP. ISACA, Cybersecurity Fundamentals Glossary. ISO 22300:2012, Security and resilience – Vocabulary. ISO 31000:2018, Risk management – Guidelines. ISO/IEC 20000-1:2011, Part 1: Service management system requirements. ISO/IEC 27000:2018, Information security management systems – Overview and vocabulary. ISO/IEC 27032:2012, Guidelines for cybersecurity. ISO/IEC 27035-1:2016, Information security incident management – Part 1: Principles of incident management. NIST SP 800-145, The NIST Definition of Cloud Computing. NIST SP 800-150, Guide to cyber threat information sharing. NIST SP 800-34 Rev. 1, Contingency Planning Guide for Federal Information Systems. NISTIR 7298 Revision 2, Glossary of Key Information Security Terms. Quadro strategico nazionale per la sicurezza dello spazio cibernetico. Regolamento generale per la protezione dei dati personali n. 2016/679 (General Data Protection Regulation o GDPR). SANS Glossary of Security Terms. The Institute of Risk Management. The MITRE Corporation. US Department of Homeland Security, NICCS - National Initiative for Cybersecurity Careers and Studies ...
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italia
Riprogettazione degli spazi e condivisione degli strumenti
I nuovi modelli di lavoro dimostrano che sempre più spesso e per motivi diversi il dipendente potrà lavorare fuori dall’ufficio e questo richiede di ripensare in modo “intelligente” le modalità con cui si svolgono le attività lavorative anche all’interno degli spazi aziendali rimuovendo vincoli e modelli inadeguati legati a concetti di postazione fissa, Open-space e ufficio singolo che mal si sposano con i principi di personalizzazione, flessibilità e virtualità dei nuovi modelli di organizzazione del lavoro. Riprogettare gli spazi di lavoro consente inoltre di indurre nelle persone comportamenti lavorativi più efficaci creando un reale senso di discontinuità rispetto ad abitudini e approcci consolidati, facilitando e accelerando il cambiamento culturale. Per questo motivo, la riprogettazione degli spazi lavorativi costituisce un elemento fondamentale nel piano di trasformazione digitale e deve essere pensata in modo coerente con il nuovo modello organizzativo e tecnologico che si intende introdurre. Una delle necessità di ogni PA è quella di gestire in maniera integrata le informazioni e le comunicazioni superando i confini “fisici” degli uffici. Per venire incontro a questa esigenza bisogna ripensare in una modalità coerente con il PTD il modello di assegnazione degli spazi, le modalità di utilizzo e prenotazione delle sale riunioni e, in generale, favorire la creazione di spazi adatti alle attività di co-working e di presenza del personale che opera in smartworking. Queste aree oltre che riorganizzate da un punto di vista tecnico e della distribuzione riceveranno una specifica revisione in termini di policy di sicurezza e rispetto della privacy. In relazione agli strumenti messi a disposizione all’interno di questi spazi sarà previsto un utilizzo condiviso degli stessi in maniera tale da ottimizzarne l’uso intensivo ottenendo massima efficacia ed efficienza delle risorse ...
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italia
Piano di transizione al digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri
Il Piano di transizione al digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri è frutto della collaborazione tra il Responsabile della transizione al digitale della PCM, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, il Dipartimento per il personale e numerosi altri dipartimenti, strutture ed uffici. Il piano definisce la strategia per il passaggio al digitale della PCM e descrive dei macro-obiettivi da perseguire in tempi rapidi e in modalità agile. Roma, 3 novembre 2020 ...
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italia
Customer care
La proposta è quella di dare vita a un «Customer Care” che accompagni gli utenti nella realizzazione delle proprie esigenze in maniera omogenea e indipendente dal servizio richiesto, che consenta l’attivazione delle richieste di supporto attraverso un punto unico di accesso centralizzato e che metta a disposizione un Service Desk di nuova generazione supportato da un sistema agile di gestione dei ticket. L’applicazione Mappa dei Servizi della PCM è lo strumento che sarà messo a disposizione degli erogatori dei servizi e degli utilizzatori, tramite il quale i responsabili dei servizi potranno fornire la descrizione del servizio, le modalità di erogazione, le informazioni aggiornate sullo stato del servizio, gli eventuali aggiornamenti e tutto quanto ritenuto utile in una modalità omogenea e semplice per gli utilizzatori. Questi ultimi potranno invece automaticamente disporre di un Catalogo competo di tutti i servizi disponibili, digitali e non, che potranno utilizzare anche per raggiungere il servizio stesso e per costruirsi in maniera autonoma un proprio ambiente personalizzato con i servizi più utilizzati, guidandoli eventualmente nella fruizione degli stessi, nonché all’apertura automatica di ticket al servizio di Service Desk laddove necessario in modalità multicanale. Il Customer Care sarà altresì accessibile attraverso un suo portale dove trovare le risposte a domande frequenti sfruttando una banca dati di conoscenza base che mostra articoli rilevanti a seconda della ricerca effettuata. L’utente potrà così valutare se risolvere la problematica in autonomia o procedere inviando richieste di assistenza ...
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italia
LINEE D’AZIONE E MODALITÀ ATTUATIVE
Seguendo il modello di cambiamento proposto le linee di azione e gli interventi progettuali si svilupperanno in quattro direzioni fondamentali: Tecnologie digitali e infrastrutture, Modello dati, Digital Workplace ed Employee Experience. In questa sezione del piano verranno descritte in maniera più approfondita i quattro ambiti di intervento individuati:. Modello dati: fornirà gli elementi caratterizzanti sul modello di gestione e valorizzazione dei dati che si intende adottare;. Digital Workplace: fornirà una rappresentazione del cosiddetto portafoglio di innovazione ovvero il programma in cui saranno inseriti i progetti di supporto alla gestione del cambiamento quali l’introduzione di nuovi modelli di lavoro, lo sviluppo dei nuovi servizi, il ridisegno degli spazi fisici, il nuovo layout della postazione del dipendente, l’introduzione di strumenti di collaborazione che incentivino il lavoro in e tra gruppi, l’adozione di strumenti, soluzioni e piattaforme abilitanti;. Employee experience: descriverà la strategia di riferimento basata sul principio “user-driven” che attraverso una piattaforma di riferimento specifica contenente metodologie, approcci e strumenti per il ridisegno dei processi interni, indirizzerà le attività propedeutiche allo sviluppo della cultura digitale dei dipendenti anche attraverso una strategia di coinvolgimento ed incoraggiamento alla partecipazione. Il Piano contiene una descrizione di alto livello di tutti gli interventi progettuali che si intende adottare per ciascuno degli ambiti sopra elencati e il Piano Triennale per l’Informatica 2020-2022, che sarà reso disponibile entro il prossimo 30 novembre, conterrà i dettagli degli obiettivi, delle modalità attuative individuate, dei tempi di attuazione, dei responsabili progettuali di ciascuna linea di azione connessa al piano. Il Piano Triennale seguirà le medesime modalità di pubblicazione utilizzate per il Piano Triennale AgID e sarà quindi aggiornato a scorrimento per il triennio successivo entro il 30 novembre di ogni anno ...
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italia
PRIVACY E CYBER SECURITY
Il presente PTD prevede tra i pilastri concettuali di riferimento l’integrazione dei principi Privacy by design e Security by design, ovvero la necessità di tutelare dati, informazioni, applicazioni e sistemi sin dalla loro progettazione e lungo il loro intero ciclo di vita ...
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italia
Analisi e ridisegno dei processi
Per mettere in pratica i principi di service design all’interno di un percorso di progettazione è necessario organizzare le attività in modo da guidare il processo in modo solido, coinvolgendo gli utenti e allineando fase per fase il punto di vista di tutti i soggetti della PCM coinvolti. Ecco alcuni aspetti di cui è necessario prendersi cura per impostare al meglio il progetto, e portarlo a termine con efficacia in coerenza rispetto ai principi di sviluppo dei progetti digitali previsti dal Piano Triennale per l’informatica ...
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italia
Sviluppo dei nuovi servizi
Per favorire la nascita di una nuova generazione di servizi digitali, la PCM dovrà attivare percorsi di design dei servizi che possiamo classificare in tre aree. Riprogettazione di servizi esistenti in chiave digitale. Nel caso di processi di digitalizzazione di servizi esistenti bisognerà adottare una prospettiva più ampia in fase iniziale, per capire al meglio le necessità degli utenti coinvolti e le potenzialità delle piattaforme digitali nel migliorare la loro esperienza d’uso. In questa fase sarà necessario capire l’intero sistema che supporta l’erogazione del servizio (system map) e verificare quali aspetti possono essere digitalizzati e quali no, e capire come le due dimensioni si integrano. Terminati questi passaggi sarà possibile identificare le funzionalità chiave del servizio digitale e iniziare l’attività di progettazione, sempre attraverso la creazione di storie (user stories) che possono guidare l’attività di design e sviluppo in parallelo. In corso di sviluppo del prototipo, sarà bene verificare con gli utenti l’avanzamento in modo da validare la direzione progettuale e l’usabilità del servizio (test di usabilità). Ogni volta che si progetta un servizio digitale bisogna analizzare e riprogettare anche le altre forme di interazione con l’utente relative a quel servizio. Possiamo distinguere diverse forme di relazione tra canali digitali e canali tradizionali di offerta di un servizio. In alcuni casi, i servizi digitali arricchiscono e supportano servizi che utilizzano canali fisici; in altri casi, offrono soluzioni alternative all’utente (per esempio il servizio che permette di compilare/scaricare online una richiesta on line o in alternativa andare a richiederlo allo sportello interno). In casi ulteriori, infine, l’attivazione di un servizio digitale può produrre lo “spegnimento” delle modalità tradizionali di offerta del servizio (per esempio una procedura on line di partecipazione ai bandi che sostituisca la consegna di un modulo cartaceo): in questi casi si parla di “switch-off” di un servizio. Creazione di nuovi servizi. L’attività di creazione di nuovi servizi necessita uno sguardo ancora più ampio, partendo dalla mappatura di tutti gli interessati coinvolti e delle loro reciproche relazioni. La comprensione dell’ecosistema aiuta a identificare quali attori è necessario coinvolgere o attivare, e quali dinamiche possono facilitare (o rendere molto difficile) la costruzione e l’implementazione del progetto. Sempre in questa fase, sarà necessario raccogliere il punto di vista degli utenti tramite attività di ricerca sul campo (intervista in contesto e osservazione), per capire al meglio le loro attuali criticità e necessità. I risultati della fase di analisi dell’ecosistema e di ricerca possono essere utilizzati per facilitare una o più sessioni di co-progettazione (laboratori di co-design) dove interessati, progettisti e utenti sono invitati a dialogare e svolgere una serie di esercizi di ideazione insieme, in modo da dare forma a delle proposte di soluzioni. I risultati della fase di ideazione possono essere a loro volta formalizzati in una serie di proposte di design (Information Architecture, flussi di esperienza e storie), da prototipare e validare prima di procedere all’esecuzione finale del progetto. Come previsto dal piano triennale per l’informatica dell’amministrazione, il punto di riferimento per la costruzione del percorso di design dei servizi, sarà il sito Designers Italia ...
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italia
Piattaforme digitali
La transizione al digitale delle organizzazioni non potrebbe essere realizzata se non viene supportata da strumenti sempre più evoluti, volti a consentire la collaborazione, la comunicazione e la condivisione dei dati in maniera semplice, rapida ed intuitiva. Gli strumenti principali di cui si prevede l’adozione nell’ambito del PTD riguardano diversi ambiti funzionali ed operativi e sono i seguenti:. sistemi ERP e CRM per la gestione dei principali servizi al funzionamento dell’organizzazione, con particolare riguardo alle funzionalità connesse alla gestione del personale, che contribuiscano in maniera determinante alla costituzione di una banca dati centralizzata, perno cruciale del sistema di interoperabilità;. una componente software di mediazione (cd. Utility) tra gli applicativi usati dagli utenti e i servizi di terze parti che consenta l’astrazione dei microservizi, con vantaggi in termini di performance, manutenibilità, gestione ed evoluzione degli stessi;. un sistema di Gestione documentale che agevoli la redazione dei documenti, faciliti la gestione dei flussi documentali (condivisione, firma, protocollazione, richiesta pareri, approvazioni, etc..) e consenta nativamente la possibilità di arricchimento informativo dei documenti tramite l’utilizzo di tag e metadati;. un sistema di generazione, manutenzione e gestione dei Flussi di Automazione che consenta l’orchestrazione di quelle attività ripetitive che coinvolgono differenti strumenti digitali ...
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italia
TECNOLOGIE DIGITALI ED INFRASTRUTTURE
Il modello Cloud dell’amministrazione fornisce una visione unitaria delle diverse tipologie di servizi previste per l’amministrazione. Il modello si ispira al principio Cloud First che propone di valutare l’adozione del paradigma cloud prima delle soluzioni tradizionali (generalmente basate su servizi di hosting o housing). Al fine di selezionare, nell’ambito del cloud dell’amministrazione, il servizio e la modalità di erogazione più rispondenti alle esigenze della PCM è opportuno applicare la preferenza SaaS First, ovvero indirizzare la propria scelta sui servizi SaaS (Software as a Service) già presenti nel Marketplace Cloud di AgID, se conformi alle necessità dell’amministrazione. La scelta dei servizi SaaS consente di beneficiare in pieno dei vantaggi offerti dal paradigma cloud e di ridurre drasticamente costi e sforzi amministrativi, in quanto non necessita di attività tecnica di gestione e sviluppo dedicato, cosa necessaria invece con l’acquisizione di servizi IaaS (Infrastructure as a Service) e PaaS (Platform as a Service). Nel caso in cui, invece, non fossero disponibili servizi SaaS specifici, la scelta dei servizi IaaS e PaaS può avvenire sempre nel Marketplace Cloud di AgID. Diventa, quindi, cruciale individuare quale delle tre tipologie di infrastrutture qualificate scegliere, tale scelta è indirizzata da due fattori:. la finalità del servizio all’utente e la tipologia di dati trattati;. le caratteristiche commerciali del servizio cloud. Non si tratta di una scelta tecnologica, in quanto le infrastrutture qualificate sono tutte tecnicamente omogenee come previsto dal Piano Triennale e in particolare dalla qualificazione delle infrastrutture. Nella maggior parte dei casi in cui il servizio richiesto non gestisce dati di particolare rilevanza per la sicurezza nazionale la PA potrà ricorrere all’utilizzo di servizi commerciali o pubblici (public cloud - CSP o community cloud - SPC) dove la scelta sarà guidata esclusivamente dalle caratteristiche di qualità e prezzo offerte dai fornitori CSP o SPC, nel rispetto della normativa vigente in ambito di acquisizione di beni e servizi ...
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italia
Visione, principi e obiettivi
Il Piano di transizione al digitale della PCM ha l’ambizioso scopo di accompagnare tutti gli Uffici, i Dipartimenti e le Strutture nel percorso di profondo cambiamento culturale ed organizzativo necessari per raggiungere i seguenti obiettivi:. Rendere la PCM un’Istituzione Digital First e Digital by default. Tutti gli Uffici, i Dipartimenti e le Strutture della PCM da questo momento in poi dovranno considerare il non utilizzo di strumenti e tecnologie digitali un caso raro di natura eccezionale, ciclicamente da rivalutare e riconfermare come collocato in questo non auspicato status. Definire e progettare un’esperienza digitale unica per tutte le strutture, i Dipartimenti e gli Uffici della Presidenza senza minimamente scalfirne l’autonomia e l’indipendenza, semplicemente utilizzando la ormai ampia disponibilità e maturità di strumenti, tecnologie e metodologie, adottando una strategia coerente e trasversalmente condivisa. Orientare al servizio l’intera organizzazione e contribuire alla trasformazione culturale necessaria perché ciò consenta di ripensare il modo in cui verranno erogati i servizi e ridisegnare il cosiddetto «back end» dell’organizzazione favorendo una chiara comprensione delle rispettive responsabilità delle strutture interne e favorendo tutte le modalità “smart” di svolgimento delle attività lavorative. Il piano definisce la strategia e delinea solo i macro-obiettivi che saranno poi descritti in maniera più dettagliata nel connesso Piano triennale ICT della PCM, contiene tutti quelli di natura trasversale e quelli già avviati in specifici ambiti, quali ad esempio il Dipartimento per il Personale (DIP). Di seguito alcune delle iniziative strategiche che saranno avviate:. Effettuare la revisione dei processi della PCM in una “prospettiva” digitale, supportando le attività di analisi, disegno ed attuazione con gruppi di lavoro dedicati (Change Support Team e Data Scientist Support Team). Avviare la progettazione di servizi agili, facilmente adattabili al mutare delle esigenze e rapidamente configurabili nelle cruciali fasi di avvio e chiusura delle attività di Governo. Favorire la creazione di un ambiente di lavoro smart by design attraverso l’adozione di strumenti, tecnologie e piattaforme. Valorizzare le risorse umane anche mediante interventi di aggiornamento delle competenze digitali. Incentivare il lavoro in Team e la collaborazione all’interno delle Strutture, dei Dipartimenti, degli Uffici e tra gli stessi. Contribuire alla crescita degli accordi di adozione dello smart-working. Favorire la creazione di spazi fisici e virtuali di co-design e co-working. Valorizzare e salvaguardare i dati prodotti e il relativo patrimonio informativo, aumentandone trasparenza e disponibilità (open by design). Abilitare l’integrazione di strumenti di Machine Learning e Intelligenza Artificiale per fornire servizi e strumenti di supporto alle decisioni nelle attività istituzionali. Consolidare le infrastrutture, renderle più resilienti, più sicure e più performanti, aumentandone contestualmente la capacità di governo e controllo. Azioni ad alta priorità già avviate. Il dettaglio degli interventi attuativi del piano sarà esplicitato nel piano triennale ICT della PCM che sarà reso disponibile entro il mese di novembre di ogni anno, ma in questo contesto anticipiamo le iniziative già avviate o il cui avvio è previsto entro il 2020:. Mappatura e realizzazione del Catalogo dei processi e dei procedimenti della PCM. Realizzazione del Catalogo dei servizi erogati dalla PCM e contestuale avvio delle attività per la messa disposizione di un servizio di Customer care. Avvio delle attività progettuali di messa in sicurezza delle infrastrutture ICT. Adozione degli strumenti necessari per facilitare le modalità di lavoro collaborativo e in mobilità. Revisione in ottica digitale dei processi di gestione del Dipartimento del personale e realizzazione di un prototipo per il settore arruolamento del personale. Introduzione di un servizio di Gestione documentale e workflow trasversale e centralizzato. Avvio delle attività di analisi per l’adozione di un modello unico e condiviso di autenticazione, autorizzazione ed accesso a tutti i sistemi di dotazione tecnologica-informatica della PCM ...
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italia
INTRODUZIONE
La Presidenza del Consiglio dei ministri è la struttura di cui si avvale il Presidente del Consiglio dei Ministri per l’esercizio delle autonome funzioni di impulso, indirizzo e coordinamento attribuitegli dalla Costituzione e dalle leggi della Repubblica. L’organizzazione della Presidenza tiene conto, in particolare, dell’esigenza di assicurare, anche attraverso il collegamento funzionale con le altre amministrazioni interessate, l’unità di indirizzo politico ed amministrativo del Governo, ai sensi dell’articolo 95 della Costituzione. La transizione al digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri (PCM) richiede un cambiamento significativo nel modo in cui l’organizzazione interna fornisce i suoi servizi e nel modo in cui opera. Qualsiasi cambiamento apportato dovrà essere orientato al pieno raggiungimento di principi chiari e condivisi. Uno dei più potenti fattori abilitanti della trasformazione delle organizzazioni all’inizio del XXI secolo è l’adozione degli strumenti, delle tecniche, della tecnologia e degli approcci dell’era di Internet. Questo è ciò che definiamo «digitale». È un cambiamento culturale prima ancora che tecnico. I dipartimenti della PCM dovranno essere attori protagonisti di questa transizione per sfruttare al massimo le opportunità create dalla tecnologia digitale, sia per soddisfare le esigenze dei loro utenti sia per modernizzare le loro operazioni interne. Questo documento è frutto della stretta collaborazione tra il Responsabile della transizione al digitale della PCM, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, il Dipartimento per il personale e numerosi altri dipartimenti, strutture ed uffici ...