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A03 - Un domicilio digitale per tutti
COSA. Abbiamo tutti diritto a una vita più facile e a gestire la nostra corrispondenza avente valore legale in maniera più moderna. Niente più cartoline nella buca delle lettere, niente più buste che finiscono accartocciate sul fondo della borsa, niente più file alla posta per ritirare o spedire una raccomandata. Il domicilio digitale del cittadino consentirà a chiunque di ricevere la propria corrispondenza avente valore legale in digitale e, in prospettiva, di consultarla attraverso IO, l’app dei servizi pubblici. Significa enormi risparmi di spesa, meno carta, più efficienza e semplicità di spedizione, ricezione e archiviazione della corrispondenza sia per i cittadini sia per la Pubblica Amministrazione. COME. Prevediamo il lancio, nei prossimi mesi, del registro dei domicili digitali dei cittadini realizzato da Infocamere e gestito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il tramite dell’Agenzia per l’Italia digitale. Tutti i cittadini potranno eleggere il proprio domicilio digitale presso un indirizzo di recapito certificato della corrispondenza. Si comincia dalle comunicazioni tra cittadini e tra imprese e cittadini. Con un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri verrà stabilita una data a decorrere dalla quale disporre di un domicilio digitale diverrà obbligatorio ...
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A04 - IO, l’app dei servizi pubblici
COSA. Iscrivere i bambini all’asilo, pagare una contravvenzione, ricordarsi che è arrivato il momento di fare la revisione dell’auto o di rinnovare la patente deve essere facile come prenotare un viaggio, ordinare una pizza o comprare un libro online. Oggi, sfortunatamente, non lo è o, forse peggio, lo è per alcuni e in relazione a alcuni servizi ma non lo è per tutti. Dipende da dove si vive, dall’amministrazione alla quale ci si rapporta, dal servizio di cui si ha bisogno. Ma l’Italia, almeno in digitale, dovrebbe essere un solo grande Comune che tratta tutti i suoi cittadini allo stesso modo. Nei prossimi mesi renderemo disponibile in tutti gli store online la app IO. COME. “IO, è l’app dei servizi pubblici” che trasforma il rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione, mettendo le persone al centro e cancellando la complessità: un’unica interfaccia per accedere a tutti i servizi pubblici direttamente dallo smartphone dopo essersi identificati con l’identità digitale. Il cittadino attraverso IO potrà accedere a tutti i procedimenti che lo riguardano inclusi quelli relativi alla sua impresa grazie all’integrazione tra IO e impresa.italia.it gestito da Infocamere. E, in prospettiva, attraverso IO potranno essere accessibili anche servizi di pubblica utilità ma forniti dai privati ...
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A18 - Il sabato del futuro
COSA. L’innovazione affascina, l’innovazione affabula, l’innovazione conquista e il nostro è un Paese ricco di straordinari innovatori. Eppure non c’è stima, studio, classifica europea o internazionale che non evidenzi l’impreparazione degli studenti italiani a giocarsi la loro partita con il futuro, la distanza siderale tra quello che i più giovani studiano e quello che faranno da grandi, la disaffezione per gli studi in ambito matematico e tecnico. Non basterà ma abbiamo almeno il compito di provare a far innamorare i più giovani dell’innovazione, accendere la loro passione per il futuro, ispirare le scelte che faranno quando saranno più grandi. E, tra i tanti, uno dei posti giusti dai quali cominciare è la scuola. COME. Nell’ambito del progetto Repubblica digitale (cfr. azione 19), vogliamo promuovere, con il Ministro per l’università e la ricerca scientifica e insieme a partner privati, il programma “Il sabato del futuro”, nell’ambito del quale dedicare dieci sabati all’anno all’aggiornamento degli studenti delle scuole superiori italiane, dei loro insegnanti sui settori più recenti della tecnologia e dell’innovazione I Sabato del Futuro coinvolgeranno ricercatori e scienziati delle università, degli enti di ricerca e delle aziende tecnologiche che racconteranno cosa succede nel mondo della tecnologia e dell’innovazione e come ciò che stiamo facendo oggi impatterà sul nostro futuro. Saranno appuntamenti aperti, distribuiti simultaneamente su tutto il suolo nazionale e dovranno innescare curiosità e passione per il futuro e stimolare la curiosità e la conoscenza necessarie alle scelte professionali dei giovani ...
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A07 - Procurement semplificato per l’innovazione
COSA. Ripensare il processo di procurement per le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali significa risolvere uno degli ostacoli principali alla digitalizzazione: gli enti che vogliono investire su prodotti e servizi digitali devono scontrarsi con un processo complesso, guidato dal “minor costo e non dal miglior prodotto”, estremamente lungo (4,5 mesi il tempo minore), dove mancano competenze, sistemi standard di individuazione e valutazione dei fornitori e delle soluzioni (3 fornitori coprono il 52 per cento del fabbisogno di tecnologia). COME. Per consentire alle amministrazioni di acquisire prodotti e servizi digitali in maniera semplice, veloce e con una efficiente allocazione delle risorse intendiamo semplificare l’utilizzo degli degli appalti innovativi (precommercial procurement), digitalizzare i processi di procurement, intervenire sui processi di gara di acquisto di tecnologia, proponendo un meccanismo di deroga al codice degli appalti per i servizi digitali (sotto specifiche condizioni) e promuovendo ogni altra iniziativa, che tenendo conto delle specificità del procurement pubblico, consenta all’Amministrazione di acquisire le soluzioni tecnologiche più utili ...
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A02 - Identità digitale (reloaded)
COSA. Ogni cittadino deve disporre di un’identità digitale unica, gratuita, facile da usare, che gli permetta di identificarsi in maniera sicura e accedere a tutti i servizi digitali pubblici (es: compilare la dichiarazione dei redditi, richiedere un permesso per il parcheggio sulle strisce blu, verificare la posizione contributiva, fare un bonifico online o guardare la pagella dei figli) e privati (es: home banking, prenotazione di viaggi e vacanze, servizi di customer care) in Italia e in Europa. Inoltre, grazie al sistema degli attributi, l’Identità digitale deve permettere di fornire volontariamente al fornitore di un servizio dei dati “qualificati” (ovvero “certificati”, come il possesso di patente) o “non qualificati” (ad esempio un recapito telefonico o una mail). COME. Coordinando il sistema pubblico dell’identità digitale con quello delle carte di identità elettronica in modo che si tratti di due facce della stessa medaglia, identità unica digitale e analogica, utilizzabile per finalità diverse. Infine vogliamo affidare la gestione delle identità digitali e degli attributi a una rete di soggetti pubblici e privati dotati di elevati standard di affidabilità organizzativa e tecnologica ...
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A01 - Una governance per l’innovazione e il digitale
COSA. Il coordinamento e la circolazione delle idee tra stakeholder pubblici e privati sono fondamentali per guidare la trasformazione del Paese verso la digitalizzazione e l’innovazione. La frammentazione e la duplicazione delle competenze e delle funzioni ha, sin qui, rallentato i processi di innovazione. Serve, al contrario, fare squadra, contribuire in maniera coordinata alla trasformazione digitale e innovativa, unire le forze e le risorse. COME. Il Ministro per l’innovazione istituisce e presiede una cabina di regia per la Digitalizzazione della PA e l’Innovazione del Paese alla quale partecipano tutti i Ministri e sono invitati a seguire i lavori, in qualità di osservatori, i rappresentanti di enti e amministrazioni pubbliche (es. Conferenza delle Regioni, l’ICE, ecc.). Accanto a tale cabina di regia è necessario: un Comitato per la Digitalizzazione della PA e l’innovazione del Paese al quale sono invitati a partecipare i rappresentanti delle associazioni di categoria degli stakeholder privati operanti nel settore ICT e gli stakeholder più rappresentativi; un Tavolo di lavoro con le regioni e le città. Compito del ministero sarà raccordare queste tre realtà sulle tematiche di innovazione ...
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A08 - Intelligenza artificiale al servizio dello Stato
COSA. L’intelligenza artificiale e i big data sono in grado di guidare i decisori pubblici verso scelte sempre più consapevoli, gestendo in maniera efficiente una serie di procedimenti amministrativi, specie se ripetitivi e a bassa discrezionalità. Progettare, sviluppare e sperimentare soluzioni di intelligenza artificiale applicata ai procedimenti amministrativi e alla giustizia eticamente e giuridicamente sostenibili significa dare attuazione moderna ai principi costituzionali che vogliono un’amministrazione efficiente e un processo giusto trasparente e breve. Non è qualcosa che si possa scegliere se fare o non fare, è qualcosa che si deve fare. COME. Abbiamo intenzione di introdurre e promuovere l’utilizzo di applicazioni di intelligenza artificiale nella gestione di procedimenti amministrativi, dei servizi con particolare attenzione al mondo della giustizia. Il primo passo sarà identificare i “procedimenti”, particolarmente adatti per l’utilizzo di sistemi di AI (rapporti tra le amministrazioni, servizi verso le imprese e i cittadini). Successivamente, insieme ai Ministeri competenti, definiremo le soluzioni di intelligenza artificiale idonee a governare i procedimenti nel rispetto dei principi etici e giuridici destinati a confluire nello Statuto etico giuridico dell’intelligenza artificiale, al quale sarà chiamato a lavorare l’AI Ethical Lab-el (di cui all’azione n.16) ...
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A10 - Borghi del futuro
COSA. L’innovazione è come le arti, la cultura, l’ingegno: contagiosa e virale. Storicamente la bellezza ha generato bellezza, l’arte prodotto nuova arte, la cultura dato vita ad altra cultura. Gli artisti hanno attratto altri artisti, gli architetti altri architetti, gli inventori altri inventori. È arrivato il momento di rendere l’Italia grande ancora una volta. Concentrare l’innovazione in piccoli centri attirerà altra innovazione, le aziende innovatrici attireranno altre imprese innovatrici, le Pubbliche Amministrazioni convertite al digitale contageranno di modernità le amministrazioni vicine. COME. La prima fase sarà la progettazione di un “borgo del futuro” nel quale concentrare tutte le tecnologie emergenti e, naturalmente, digitalizzare completamente l’amministrazione. Il progetto, disegnato lavorando con la cabina di regia dei Ministri sarà composto da alcuni requisiti di base per tutti i “borghi del futuro” e da taluni requisiti specifici che contraddistingueranno un borgo dall’altro, tenendo conto di eccellenze e peculiarità territoriali. Molta attenzione verrà dedicata alla sostenibilità ambientale e alla circular economy. Sulla base del progetto, lanceremo una call per selezionare i borghi disponibili a partecipare all’implementazione del progetto. I borghi selezionati riceveranno tutto il supporto necessario a attirare nel proprio territorio i fornitori di servizi digitali necessari alla realizzazione del progetto, oltre che, ovviamente, la messa a disposizione del progetto ...
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A14 - Cross-Tech hub Italia
COSA. L’innovazione produce innovazione, la tecnologia genera tecnologia. Sono contagiose e virali, contaminano. Il contesto in cui si opera è importante nei processi di trasformazione. Risorse economiche e ecosistema normativo a parte, ci sarà pure una ragione se la Silicon Valley è la Silicon Valley, e se tra il quartier generale di Google e quello di Facebook ci sono appena trenta minuti di bicicletta. È necessario creare anche in Italia ambienti ad alto potenziale tecnologico e innovativo. COME. Il progetto prevede la creazione, lo sviluppo e la crescita, attraverso partnership pubblicoprivato, in coordinamento con gli altri Ministeri competenti, di hub tecnologici cross industries nel rispetto delle eccellenze dei territori nei quali i centri si insediano e partendo dalle eccellenze che già esistono nel nostro Paese. Le principali tecnologie di riferimento saranno intelligenza artificiale, cybersecurity, 5g mentre i settori saranno la mobilità autonoma e sostenibile e la robotica nonché i settori del made in ITaly (settore manifatturiero, turismo, food, moda, design, sociale, digital humanities). Nell’ambito del progetto agiremo da facilitatori del dialogo e della convergenza tra soggetti pubblici e privati, Università, centri di ricerca interessati a dare origine ad autentiche eccellenze territoriali, ma soprattutto agiremo per la:. semplificazione di pratiche burocratiche al fine di aggregare soggetti pubblici e privati;. creazione di cross industry lab verticali sulle tecnologie ...
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A15 - MoonTransfer Fund & Missione Formare
COSA. L’Italia investe in Ricerca, Sviluppo e Innovazione appena l’1,3 del PIL, meno della metà dei Paesi più innovativi, dato molto lontano dal 3.0% obiettivo europeo. Per migliorare il ranking non basta la quantità degli investimenti (che, pure, è importante), ma è essenziale la loro qualità. L’anello mancante è il raccordo tra una capacità di ricerca che pone l’Italia tra i primi in EU e nel mondo per pubblicazioni e brevetti e la velocità con cui questa eccellenza riesce a trasformarsi e creare nuove imprese e nuovi mercati. Il buco nero è il cd Technology Transfer Rate. Abbiamo identificato 5 grandi autentiche missioni, in cui giocare una parte del nostro Futuro: Mobilità, Robotica, AI, Cyber Security. COME. Coordinandoci con il Ministero dello Sviluppo Economico, intendiamo dare immediato avvio a un Fondo di investimento di rapido intervento da €60 milioni dedicato esclusivamente Mobilità, Robotica, AI, Cyber Security. Il fondo che verrà incardinato in ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile) e che raccoglierà risorse finanziarie sia dai grandi investitori istituzionali europei, sia dal Governo, sia dagli investitori istituzionali e dalle grandi imprese nazionali. Il Fondo affronterà in modo innovativo queste sfide con uno scouting rivolto sia alle strutture di ricerca applicata sia finanziando la capacità innovativa del vasto tessuto delle PMI italiane. Sulla scia dello European Innovation Council appena lanciato, il Fondo MoonTransfer non sarà un fondo classico di venture capital, ma mescolerà strumenti di finanza innovativa che vanno dal grant alla equity al sostegno alla brevettazione in forma di grant d’onore. La diffusione dello strumento e delle opportunità offerte passerà attraverso un progetto di alta formazione per nuovi giovani venture capitalist, ricercatori e innovatori sulla scia di un modello già sperimentato dal Fondo Europeo Investimenti in altri Paesi Europei che ENEA si prenderà carico di integrare con elementi specifici relativi sia alle PMI sia ai territori (prevedendo un capillare roadshow in tutti gli hub dell’innovazione, non solo nelle grandi città). Questo progetto di alta formazione ha il grande obiettivo di preparare oggi i nuovi grandi talenti che guideranno la crescita del nostro Paese domani ...
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A06 - Open innovation nella Pubblica Amministrazione
COSA. Il progetto “PA - Porte Aperte all’innovazione” intende promuovere l’open innovation nell’amministrazione italiana. Le Pubbliche Amministrazioni sono straordinari centri di competenza ed esperienza che, tuttavia, salvo poche eccezioni, sin qui hanno operato secondo la logica della “replica dell’anno precedente” ripetendo gli stessi approcci ai problemi e i medesimi processi. L’obiettivo di questa azione è aprire le Pubbliche Amministrazioni all’open innovation e alle startup, alla modalità di lavoro disruptive che contraddistingue i settori a più alto potenziale innovativo. È più una questione di metodo e di cultura che di soldi. La PA scommette sui talenti innovativi a cominciare dai più giovani, dalle startup e dagli incubatori. COME. Selezioneremo ogni anno dieci servizi pubblici di interesse nazionale - ancorché erogati su base locale e inviteremo le amministrazioni centrali e locali a candidarsi nello sviluppo di uno dei dieci servizi in modalità open. Le amministrazioni interessate a partecipare alla competizione dovranno presentare l’idea del progetto di digitalizzazione o trasformazione di un servizio in modalità open innovation e rispondente a una serie di requisiti (integrazione con le infrastrutture abilitanti, utilizzo dell’identità digitale, obbligo di rilascio del software nella piattaforma Developers Italia ai fini del riuso da parte di altri soggetti pubblici e privati, sviluppo esclusivamente in modalità open innovation, budget di progetto non superiore ai 200 mila euro). Per ciascuno dei servizi identificati metteremo a disposizione dell’amministrazione campione un team del ministero specializzato nella gestione e nel coordinamento del progetto open e un contributo pari al 50 per cento del budget complessivo di progetto ...
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A19 - Un anziano, un tablet e un sorriso per l’inclusione digitale
COSA. In Italia gli over 65 sono quasi 14 milioni, ovvero il 22% della popolazione italiana, che raggiungerà il 33% in 25 anni. Sono circa 1,2 milioni gli over 65 che si definiscono isolati e privi di amicizie e di reti al di fuori della famiglia (fonte ISTAT). Il rischio che restino esclusi dalla trasformazione digitale in atto e privati della possibilità di esercitare i loro diritti di cittadinanza in digitale è drammaticamente elevato. E si tratta di un rischio che lo Stato non può correre perché i suoi servizi - online come offline - o sono per tutti o non sono per nessuno. Nessuno deve restare indietro lungo la strada della cittadinanza digitale. Partendo da queste promesse lanceremo, in partnership con soggetti pubblici e privati, editori, società ICT e associazioni non profit, un programma di inclusione digitale che mira a fornire ai più anziani, in particolare a quelli che vivono nei piccoli centri, strumenti, informazioni e competenze utili a consentire loro di vivere appieno la loro dimensione di cittadini anche nel nuovo ecosistema digitale. COME. Nell’ambito del programma, gli anziani che vivono in Comuni a più alto rischio di digital divide riceveranno un tablet personalizzato con una serie di app rilasciate da soggetti pubblici e privati che consentiranno loro di leggere un giornale offerto a condizioni speciali dagli editori, fare la spesa e ordinare farmaci, effettuare chiamate di soccorso e comunicare con i loro famigliari. I tablet saranno donati da imprese ICT, nuovi o ricondizionati. E giacché nessuno nasce “digitale” un esercito di volontari (grazie anche alla creazione del servizio civile digitale) li educheranno all’utilizzo del tablet e delle app, regalando loro sorrisi digital, capaci di restituirgli il diritto di sentirsi per davvero cittadini digitali e di scoprire quanto le nuove tecnologie possano risultare preziose per vivere meglio. Il programma è aperto all’adesione di quanti, soggetti pubblici e privati, vogliano contribuire, sulla base della comune convinzione che offrire a tutti i cittadini la possibilità concreta di vivere la dimensione digitale della nostra società è uno degli obiettivi primari dello Stato ...