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A09 - Dati per le città del futuro
COSA. Migliaia di fornitori di servizi pubblici di ogni genere operano nelle nostre città e raccolgono quantità enormi di dati tanto eterogenei quanto preziosi per scoprire di più sulle abitudini dei cittadini, sui loro bisogni, su modi e forme attraverso i quali soddisfano o ambiscono a soddisfare le loro esigenze. Si tratta di un patrimonio di inestimabile valore che consentirebbe da un lato ai decisori pubblici di assumere scelte più consapevoli e capaci di meglio intercettare i bisogni dei cittadini, e dall’altro alle imprese di utilizzare una risorsa preziosa per sviluppare nuovi servizi, nuove attività imprenditoriali, nuove soluzioni innovative. Eppure, salvo poche eccezioni virtuose, questo immenso patrimonio di informazioni oggi viene trattato come uno scarto di una qualsiasi attività produttiva. COME. Abbiamo intenzione di predisporre e promuovere la formalizzazione di un accordo quadro per la condivisione dei dati diversi da quelli personali generati e raccolti in occasione della fornitura di servizi pubblici, in regime di concessione o analogo, da parte di fornitori di servizi pubblici e privati. Per effetto della formalizzazione dell’accordo, le amministrazioni locali devono poter impegnare i loro fornitori di servizi a mettere a loro disposizione, e a disposizione delle altre amministrazioni, in formato aperto e nel rispetto di una serie di linee guida operative predisposte dal Ministro per l’innovazione, i dati generati e raccolti nell’ambito dell’esercizio della loro attività. Nei prossimi mesi lavoreremo al varo di una norma per sottrarre tale pratica virtuosa alla discrezionalità della singola amministrazione e renderla obbligatoria, nell’interesse comune, per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico ...
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A05 - Ristrutturazione digitale
COSA. I siti internet, i servizi online degli enti pubblici, come le scuole, le amministrazioni locali, le agenzie centrali, sono l’interfaccia tra la Pubblica Amministrazione e il cittadino. Interfacce semplici, accattivanti, funzionali e innovative sono essenziali affinché i cittadini interagiscano con la PA utilizzando il digitale. Designers Italia offre alle Pubbliche Amministrazioni strumenti e linee guida per progettare siti e servizi in modo efficace, sulla base delle reali esigenze dei cittadini. Il processo di innovazione dei siti e servizi online, tuttavia, oggi è trainato da poche amministrazioni virtuose, che investono risorse non sempre disponibili per rinnovare i propri servizi. COME. Con il programma “Ristrutturazione digitale” intendiamo accelerare questo processo, invitando i soggetti privati a “sponsorizzare” il rifacimento di siti e servizi digitali sul modello dei programmi adottati da tante città per rinnovare edifici e monumenti storici in cambio di visibilità. Nell’ambito del programma, metteremo a disposizione di tutte le amministrazioni che gestiscono siti internet e servizi online un template di protocollo di intesa attraverso il quale potranno accordarsi con i soggetti privati interessati, affinché questi ultimi contribuiscano al rifacimento di siti e servizi nel rispetto delle linee guida di Designers Italia, in cambio di visibilità loro garantita attraverso banner e pop up sui siti delle amministrazioni selezionate durante e dopo l’attività di restyling ...
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A12 - Diritto a Innovare
COSA. La sperimentazione di iniziative imprenditoriali innovative è spesso impedita o ritardata da norme, regole, divieti e processi burocratici complessi. Questi determinano il ritardo o l’assenza delle condizioni per la sperimentazione e il successivo sviluppo di idee e iniziative volte al miglioramento della competitività, dell’efficienza e dell’efficacia di servizi a cui cittadini e imprese potrebbero avere accesso nei diversi settori economici. Un dato a supporto è l’indice 2019 pubblicato dalla Banca Mondiale che ci colloca solo al 51° posto tra i Paesi dove è più facile fare impresa. L’obiettivo di questa azione è quello di consentire la sperimentazione di innovazione di frontiera, disapplicando temporaneamente le norme vigenti qualora necessario. Se l’innovazione dimostra di avere un impatto sociale positivo sarà modificata o creata la norma che permetterà all’innovazione di diventare un prodotto o un servizio. COME. Lo strumento principale è l’introduzione di una nuova disposizione di legge, che riconosce a tutti il diritto a innovare, derogando a regole che imbrigliano il futuro in scelte tecnologiche o di modelli di business del passato. Startup e imprese innovative con l’idea giusta che identificano un ostacolo di carattere normativo nella sua realizzazione - purché la disposizione di legge bloccante non rientri in ambiti particolari non derogabili e la loro attività in uno degli ambiti rientranti nell’ambito di applicazione della legge - potranno chiedere allo Stato di sperimentare in deroga l’attività di impresa. Il Ministro per l’innovazione, sentite le altre amministrazioni competenti, valuterà l’innovatività dell’iniziativa, la sua fattibilità, la finalità, il risultato atteso, le condizioni per il successo e, soprattutto, la sostenibilità dell’impatto su società e mercati, ed eventualmente, accorderà il diritto a innovare in deroga per un periodo di tempo limitato e nel rispetto di taluni vincoli. Alla fine del periodo di sperimentazione se l’impresa produce benefici, anche collettivi, si valuterà l’opportunità di introdurre delle modifiche necessarie alle regole che ne avrebbero impedito l’avvio, così da consentire ad altri di poter usufruire delle stesse condizioni ...
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A17 - AI ethical LAB-EL
COSA. L’Italia è un Paese di eccezioni ed eccellenze culturali da sempre. Piace perché è diversa, piace perché sa essere unica con le sue bellezze e le sue debolezze. Umanesimo e rinascimento hanno consegnato il talento, l’ingegno e la creatività italiana alla storia. C’è spazio per dar vita a un nuovo umanesimo dell’intelligenza artificiale e a un rinascimento digitale tornando a proporre al mondo un’eccezione e eccellenza nazionale che abbia un’ambizione europea: nella corsa all’intelligenza artificiale a tutti i costi, l’Italia sceglie di mettere l’uomo al centro, di impegnarsi nella promozione di un’intelligenza artificiale che sia sostenibile sul piano sociale, culturale e democratico. COME. La strategia per la promozione, sviluppo e adozione di soluzioni di intelligenza artificiale sostenibili prevede la creazione di una “Alleanza per l’intelligenza artificiale sostenibile”, un comitato al quale saranno invitati a aderire soggetti pubblici e privati. Il primo compito del Comitato sarà quello di elaborare, sulla base dei risultati dei diversi gruppi di esperti nazionali e europei che hanno già affrontato il tema, uno statuto etico-giuridico dell’intelligenza artificiale che, oltre a fissare un set minimo di principi-guida, stabilisca un insieme di regole minime per la qualificazione di soluzioni di intelligenza artificiale destinate al settore pubblico come a quello privato, una sorta di certificazione di sostenibilità etico-giuridica della soluzione che potrebbe poi tradursi in un certificato di superata valutazione di impatto etico sulla società. Inoltre renderemo disponibile gratuitamente online una piattaforma di e-learning per l’educazione di base all’intelligenza artificiale, così da consentire a chiunque di prepararsi alla trasformazione che avanza a casa, in famiglia, a scuola o al lavoro ...
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A20 - Repubblica Digitale: un hub di formazione sul futuro
COSA. I servizi pubblici digitali dovrebbero essere accessibili a tutti, nessuno escluso. Il rischio, in caso contrario, è che la trasformazione digitale del Paese finisca per favorire solo i cittadini digitalmente più educati e consapevoli e per svantaggiare gli altri che sono ancora milioni. E lo Stato non può lasciare nessuno indietro soprattutto nell’ambito dei processi di trasformazione digitale del Paese che dovrebbero avere come obiettivo principale proprio quello di portare l’amministrazione sempre più vicina ai cittadini, a tutti i cittadini. Questo obiettivo richiede un preciso impegno per combattere ogni forma di divario digitale, a cominciare da quelli culturali. COME. Il progetto Repubblica Digitale ha l’obiettivo di combattere i digital divide e educare sulle tecnologie del futuro. L’iniziativa Repubblica Digitale nasce dall’idea che accompagnare la trasformazione digitale del Paese con azioni di carattere divulgativo, educativo e formativo costituisca un dovere civico dello Stato, delle imprese e dei singoli cittadini. Tutte le componenti della società, a partire dai media, dalla scuola e dalla famiglia debbono contribuire in maniera determinante al superamento dei divari che caratterizzano il nostro Paese. L’obiettivo è dar vita a un’alleanza quanto più ampia possibile tra enti e organizzazioni pubbliche e private, cittadini, basata esclusivamente sul comune riconoscimento di taluni principi ed esigenze, e sulla comune volontà di affrontare con determinazione e spirito etico un problema comune. Grandi aziende, associazioni di consumatori, amministrazioni pubbliche e organizzazioni non profit stanno già partecipando alla più grande operazione di formazione digitale collettiva del Paese. I cittadini, gli studenti, i giovani, verranno avviati a percorsi di formazione sui servizi digitali ad oggi disponibili, sulla cultura digitale, etica e non discriminatoria, sulle tecnologie del futuro dell’aerospazio, della, robotica, 5G, IoT, fino alla cyber security e all’intelligenza artificiale ...
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A16 - Infrastrutture digitali condivise, sicure, affidabili e green
COSA. Sviluppare le infrastrutture digitali (le reti e i server su cui viaggiano i servizi) per garantire al nostro Paese e all’Europa l’autonomia tecnologica necessaria per il controllo dei nostri dati: una sfida che riguarda la democrazia, la libertà e la sicurezza di cittadini e imprese, e lo sviluppo economico. COME. L’azione prevede 3 step e una forte collaborazione con il settore privato e con gli altri Paesi europei. Per prima cosa è necessario favorire l’adozione e lo sviluppo delle tecnologie di cloud computing, introducendo incentivi economici per l’uso e lo sviluppo di servizi cloud nel settore pubblico e privato, rimuovendo gli ostacoli nell’acquisizione del cloud nella Pubblica Amministrazione al fine di consentire la riprogettazione dei servizi pubblici in modo più automatico ed efficiente, favorendo la trasformazione digitale. Il secondo step è quello di garantire l’accesso a internet su tutto il territorio nazionale, estendendo l’accesso a Internet in banda ultra larga, incentivando l’uso della fibra come previsto dal Piano BUL e di nuove tecnologie come 5G e ponti radio per le aree oggi non facilmente raggiungibili dalla fibra. Infine è necessario sviluppare le infrastrutture digitali del Paese in collaborazione con le iniziative europee realizzando data center sicuri e affidabili sul territorio nazionale in cui consolidare le infrastrutture digitali per abbattere lo spreco di risorse e aumentare la sostenibilità ambientale e la sicurezza ...
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A11 - Innovazione bene comune
COSA. Per fare innovazione, per dar vita a un’impresa innovativa, per far rotta sul futuro servono, oltre alle risorse economiche, tanti ingredienti diversi tra cui asset tecnologici estremamente utili ma costosi e difficoltosi da gestire. Gallerie del vento, acceleratori di particelle, microscopi di precisione, capacità di calcolo, di storage, HPC, ecc. sono asset strategici che possono essere un volano per la ricerca e sviluppo se messi a fattor comune sia all’interno del nostro Paese sia verso altri Paesi. Sono asset che potrebbero diventare beni comuni perché strumentali alla produzione di innovazione e all’attrazione di team di ricerca da altri Paesi. Le informazioni sulla disponibilità di queste risorse sono assenti o, comunque, circolano meno di quanto dovrebbero e accedervi è, spesso, complicato, complesso, oneroso in termini di tempo e risorse, decisamente non a prova di startup. COME. Lo strumento che adotteremo è una piattaforma negoziale e tecnologica al fine di garantire la circolazione delle informazioni circa l’esistenza e la disponibilità dei grandi asset innovativi italiani e - in futuro - esteri, di facilitare la condivisione a condizioni comuni che tengano, naturalmente, conto della diversa natura degli asset e dei soggetti che ne sono titolari. Gli innovatori attraverso la piattaforma dovranno poter ricercare gli asset dei quali hanno bisogno, identificarne il regime di utilizzabilità attraverso un sistema analogo a quello delle creative commons e prenotarne l’uso online perfezionando, eventualmente, il relativo contratto ...
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A13 - Made.IT, dall’idea all’impresa innovativa
COSA. Aiutare gli innovatori a trasformare le loro idee in imprese è compito anche dello Stato. Il progetto “Made.IT” è un programma di accompagnamento e comunicazione per startup tecnologiche che nascono in Italia nel campo dell’intelligenza artificiale, cyber security, robotica e mobilità autonoma. COME. In collaborazione con gli altri Ministeri competenti, creeremo un programma strutturale e un brand che aggreghi tutte le misure esistenti e nuove misure per sviluppare il settore delle tecnologie innovative in Italia. Da nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro per i lavoratori dell’ICT, a un sistema semplificato di visti che consenta una più facile circolazione dei lavoratori dell’ICT, a programmi di collaborazione bilanciati con l’estero e con gli incubatori stranieri per la crescita delle nostre start up, alla formazione, ai finanziamenti. Il progetto sarà completato da iniziative di posizionamento anche comunicativo, che rendano uniche le nostre imprese tech nel mondo. Verrà lanciato il brand del settore tech made in ITaly il MADE.IT unito al programma “eccellenze del MadeIT”, che ogni anno prevede la selezione di trenta idee innovative da trasformare in altrettante imprese di successo ...
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Cosa è stato fatto nei primi 3 mesi
Nei primi tre mesi abbiamo iniziato a creare le condizioni per un ecosistema a supporto dell’innovazione:. Abbiamo iniziato la campagna di assunzione di nuovi talenti nella sezione lavora con noi. Abbiamo aderito all’associazione 5GAA per sviluppare sperimentazioni nel campo del 5G e dei veicoli autonomi a supporto della ricerca applicata e del trasferimento tecnologico verso le PMI del nostro territorio. È stato definito un accordo con Enac e Esa per lo sviluppo di “servizi innovativi all’interno di borghi” che riguardano tecnologie di urban air mobility e dello spazio. Stiamo lavorando alla creazione di un partenariato aperto con tutti gli attori della mobilità autonoma e connessa insieme al MIT e al Ministero dell’interno. Abbiamo firmato con il Dipartimento della funzione pubblica un accordo per sviluppare i progetti di innovazione e digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione grazie ai fondi Pon Gov. Abbiamo condiviso la strategia con il Fondo Nazionale di innovazione. Abbiamo avviato la cabina di regia con i ministeri e definito le prime task force (lavori del futuro, TechFor Italy; Etica e Sicurezza; La filiera di innovazione; borghi del futuro; le infrastrutture tecnologiche e la mobilità). Abbiamo costituito con il Ministero della Giustizia e il Dipartimento per l’Editoria un gruppo di lavoro per contrastare “l’odio online” e promosso una prima azione di contrasto al fenomeno, “chi odia paga” nell’ambito del progetto Repubblica Digitale. Stiamo promuovendo l’istituzione dell’AI Ethical Lab-el in collaborazione con molti stakeholder pubblici e privati. E in questo contesto, nei prossimi giorni, firmeremo un protocollo di intesa con la Fondazione Leonardo che ha già avviato un’attenta riflessione su questi temi. Abbiamo proposto in legge di bilancio alcuni emendamenti per rendere più efficiente il processo di innovazione e digitalizzazione del Paese. Stiamo lavorando per la nascita di laboratori di innovazione nelle scuole, attivando il primo laboratorio sulla robotica. Due laboratori di tecnologia delle Nazioni Unite hanno scelto due città italiane per la loro sede: si occuperanno di sviluppo tecnologico e trasferimento di innovazione verso Paesi in via di sviluppo grazie al lavoro congiunto con il Ministero degli esteri. Abbiamo iniziato il “cantiere Taranto” con l’entrata di Taranto in ANPR l’anagrafe nazionale per i residenti. TIM, nell’ambito del nostro progetto Repubblica Digitale, ha promosso una vasta campagna di educazione e inclusione digitale su tutto il territorio italiano: un milione di persone da formare, con 20 mila ore di lezione, 400 formatori e 107 province. 39 milioni sono i cittadini all’interno nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, finalmente unificata. 66 milioni sono le volte in cui i cittadini hanno pagato con pagoPA i pagamenti digitali dei servizi della Pubblica Amministrazione. 5 sono le città che stanno sperimentando l’applicazione IO. L’Italia ha iniziato i primi incontri tecnici con la Germania con l’obiettivo di federarsi nell’ambito del progetto Gaia X, per la creazione di un cloud europeo ...
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La terza sfida: Sviluppo inclusivo e sostenibile
La terza sfida affronta un tema centrale della quarta trasformazione industriale: la sfida umana. Lavorare per un’innovazione etica, inclusiva, trasparente e sostenibile che aumenti il benessere della società è l’obiettivo di questa sfida. Lo sviluppo delle azioni saranno guidate dai seguenti principi:. Garantire la trasparenza, l’etica e un positivo impatto sociale;. Tutelare la sostenibilità economica ambientale e sociale di ogni innovazione. I tre obiettivi alla base della terza sfida sono:. Le capacità digitali delle persone sono rafforzate. Aumentano le capacità digitali dei cittadini, che hanno la possibilità di sfruttare al meglio i nuovi servizi digitali pubblici e privati. In questo modo i cittadini possono partecipare in modo competente ai processi politici, sociali, culturali ed economici e di valutare le conseguenze delle proprie azioni per la creazione di una società digitale e democratica. Lo sviluppo tecnologico etico, responsabile e non discriminatorio è garantito. Lo Stato assume il ruolo di governare l’uso delle tecnologie, promuovendone la diffusione, massimizzando i benefici collettivi e minimizzando gli impatti negativi. Ricerca di eticità,responsabilità e non discriminatorietà delle soluzioni tecnologiche, specie nel caso della Intelligenza Artificiale, diventano una stella polare dell’azione di Governo. I cittadini sono formati per accedere ai lavori del futuro attraverso un processo di formazione continua. L’automazione e l’innovazione stanno trasformando il mondo del lavoro, contribuendo alla creazione di nuovi lavori che richiedono nuove competenze e aggiornamento continuo. Percorsi di formazione verso gli studenti ma anche formazione continua e reskilling dei lavoratori, così come forme di tutela dei lavoratori impegnati nelle nuove tipologie di lavoro, permettono di sviluppare le competenze necessarie per far fronte ai lavoratori del futuro ...
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La seconda sfida: un paese innovativo
La seconda sfida propone cambiamenti strutturali per sviluppare l’innovazione nel Paese. In particolare vogliamo favorire la progettazione e l’applicazione di nuove tecnologie nel tessuto produttivo italiano e la crescita di settori tecnologici quali la robotica, la mobilità del futuro, l’intelligenza artificiale, cyber security. I principi che guideranno le azioni della seconda sfida sono:. organizzare le azioni di innovazione in modo interconnesso;. diminuire la polarizzazione tra aziende e attori che utilizzano il digitale e attori che non hanno ancora iniziato la trasformazione. I tre obiettivi alla base della seconda sfida sono:. I cambiamenti strutturali agevolano e accelerano l’innovazione nell’ecosistema. La possibilità di sperimentazione in deroga, l’accesso a asset innovativi, la nascita e il sostegno a servizi utili alla crescita e sviluppo di innovazione (investitori, acceleratori, ecc.), gli incentivi alla creazione di ecosistemi di innovazione che aiutino la contaminazione (hub), la formazione ad hoc per startup e società di venture capital, supportano la crescita di innovazione. Ci concentreremo non solo su settori verticali del made in ITaly (settore manifatturiero, turismo, food, moda, design, sociale, digital humanities) e sull’industria tech italiana (AI, cyber security, robotica e mobilità del futuro) ma anche su processi di cross fertilization dove l’abbinamento di settori differenti saranno la chiave di successo della crescita di innovazione. Il potenziale innovativo delle città e dei territori è aumentato. Tecnologia e innovazione sono applicate per migliorare la qualità di vita nelle città e nei piccoli borghi. Un supporto mirato alle Pubbliche Amministrazioni locali permette anche alle piccole città di aumentare il proprio potenziale innovativo e applicare le nuove tecnologie alle esigenze delle comunità e dei territori. L’Italia ha infrastrutture tecnologiche capillari, affidabili, innovative e green. La rete di comunicazione è l’infrastruttura base per lo sviluppo di innovazione e di competenze del Paese. Un’infrastruttura fisica affidabile, sicura e capillare, fatta di fibra, strumenti cloud e tecnologie innovative come il 5G, diventa impulso dello sviluppo economico e digitale del Paese. La reingegnerizzazione delle infrastrutture digitali e l’uso di data center centralizzati permette anche una riduzione drastica del consumo energetico e l’utilizzo di fonti energetiche alternative in ottica di sostenibilità ...
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Le prima sfida: una Società digitale
La prima sfida punta alla realizzazione di una società digitale, in cui cittadini e imprese utilizzano servizi digitali efficienti della Pubblica Amministrazione in modo semplice e sistematico. Questo obiettivo si basa sulla realizzazione di migliori infrastrutture digitali, sulla valorizzazione dei dati, sulla creazione di competenze digitali, sulla radicale digitalizzazione del settore pubblico, che darà impulso anche alla trasformazione digitale del settore privato. Ogni azione sarà guidata dai seguenti principi:. aumentare le competenze nella PA;. collaborare con PMI e start up innovative;. evitare di focalizzarsi su tecnologie che sono ancora immature o sono troppo vecchie;. monitorare i risultati. I tre obiettivi alla base della prima sfida sono:. I cittadini e le imprese accedono online ai servizi della Pubblica Amministrazione. La diffusione delle piattaforme abilitanti (identità digitale, sistema di pagamento elettronico, anagrafe unica, carta d’identità elettronica), la razionalizzazione delle infrastrutture e delle risorse (cloud), la promozione di modelli virtuosi (linee guida di design, riuso del software), la creazione di nuovi servizi digitali permettono un uso sistematico da parte di cittadini e imprese di servizi digitali efficienti e semplici da usare. Il Pubblico è volano di digitalizzazione del privato. Attraverso una efficace integrazione dei servizi pubblici con i servizi privati, il miglioramento del procurement e le politiche di open innovation, la Pubblica Amministrazione diventa un elemento abilitante della crescita dei servizi digitali del mondo privato. Il patrimonio informativo pubblico e l’utilizzo e condivisione dei dati da parte delle amministrazioni e dei privati è valorizzato e incentivato. Viene valorizzato il patrimonio di open data della Pubblica Amministrazione, per permettere efficienza e trasparenza nei servizi esistenti, sviluppare nuovi servizi, attrarre nuove realtà imprenditoriali. L’uso del patrimonio informativo pubblico viene usato anche per lo sviluppo e il monitoraggio di strategie e decisioni informate e mirate da parte della Pubblica Amministrazione ...