Risultati
40 risultati
-
italia
Policy del catalogo del software open source di Developers Italia
Regole per la pubblicazione di software nel catalogo di Developers Italia. Questo documento si pone l’obiettivo di rendere più trasparente e condivisa la modalità di valutazione del software candidato ad entrare nel catalogo di Developers Italia ...
-
italia
Ammissione del software a catalogo
Nel catalogo del software di Developers Italia non sono ammessi:. I repository ospitati in uno strumento di code hosting non conforme ai requisiti espressi nell’allegato A delle linee guida. I repository che contengono:. software incompleto;. software non compilabile / installabile;. software privo di documentazione relativa alla compilazione o all’installazione;. software che non rientra nella definizione di cui all’art. 1.2 delle linee guida;. software che non raggiunge un livello sufficiente di unità funzionale. I repository che violano delle regole di diritto:. software privi di licenza aperta;. repository contenenti licenze tra loro incompatibili;. software che violano diritti di proprietà intellettuale o altri diritti di terzi;. repository con contenuti illegali, commerciali o che violano norme di legge. I repository contenenti un file publiccode.yml non valido:. non rispondente alle specifiche (descritte qui);. che non permette di capire lo scopo, le finalità e i requisiti del software;. I gestori della piattaforma Developers Italia si riservano il diritto di rimuovere dal catalogo i repository che violano queste regole. In caso di esclusione i gestori della piattaforma Developers Italia comunicheranno le motivazioni al gestore del repository attraverso i canali di comunicazione disponibili. A seguito della eventuale correzione delle violazioni segnalate e della relativa comunicazione ai gestori di Developers Italia, il software potrà essere incluso nuovamente nel catalogo ...
-
italia
Il Catalogo di Developers Italia
La seguente policy si applica all’inserimento di soluzioni software open source all’interno del catalogo di Developers Italia. Il catalogo di Developers Italia contiene due aree:. La seconda è dedicata a soluzioni open source, la cui titolarità sia attribuita a soggetti terzi, che potrebbero essere di interesse di una PA. L’aggiunta di software al catalogo avviene in automatico tramite una scansione periodica notturna di diverse fonti:. Gli spazi di code hosting inseriti attraverso una procedura di Pull Request nel file di whitelist presente sul repo GitHub. Questi software entrano nella seconda area del catalogo (B). Altri spazi di code hosting individuati dai gestori del catalogo di Developers Italia con mezzi manuali o automatizzati. Questi software entrano nella seconda area del catalogo (B) ...
-
italia
Limitazione di responsabilità
AgID e il Team per la Trasformazione Digitale non sono responsabili per il software pubblicato, per la sua rispondenza alle normative e per la sua sicurezza. L’acquisizione e la messa in opera di tale software avvengono sotto la responsabilità di ciascun ente secondo le disposizioni e le limitazioni di responsabilità indicate nella relativa licenza. L’inclusione delle soluzioni nel catalogo avviene con mezzi automatizzati come sopra descritto e pertanto i gestori della piattaforma Developers Italia non svolgono attività di verifica preventiva ...
-
italia
2.3. Valutazione comparativa
Vista l’eterogeneità delle soluzioni e la difficoltà ad effettuare comparazioni quantitative omogenee, come in caso di confronto tra una soluzione dalla quale possano essere ricavati costi certi (soluzione proprietaria in modalità on premise o in modalità cloud computing) e una soluzione da realizzare ex novo - per la quale si disponga soltanto dello studio di fattibilità - si è preferito indicare un processo decisionale attraverso la descrizione di Fasi e la loro organizzazione in Macro fasi. La seguente immagine riporta le Macro fasi che caratterizzano il processo decisionale per dare seguito alla valutazione comparativa prevista all’articolo 68 del CAD. Le Macro fasi individuate sono:. MACRO FASE 1:. Ha l’obiettivo di definire le esigenze specificando i bisogni e i vincoli (organizzativi ed economici) che condizionano le scelte per l’identificazione di una soluzione adeguata alle esigenze dell’amministrazione;. MACRO FASE 2:. Qui la pubblica amministrazione accerta la possibilità di soddisfare le proprie esigenze utilizzando una soluzione già in uso presso altre amministrazioni (di seguito «soluzioni a riuso delle PA») o a software libero o codice sorgente aperto (di seguito «soluzioni Open Source»). MACRO FASE 3:. Ove la Macro fase 2 non permetta di rispondere alle esigenze della Pubblica amministrazione, si persegue il soddisfacimento delle stesse attraverso il ricorso a programmi informatici di tipo proprietario, mediante ricorso a licenza d’uso e/o a realizzazioni ex novo. In quanto segue le Macro fasi individuate sono suddivise in Fasi, descrivendo le attività da realizzare in termini di criteri e metodologie da adottare ...
-
italia
2.1. Introduzione e contesto normativo
Per le Pubbliche amministrazioni il Codice dell’Amministrazione Digitale, di seguito denominato CAD, disciplina il riuso delle soluzioni e standard aperti. Gli articoli 68 e 69, che le presenti Linee guida hanno l’obiettivo di attuare, trattano nel medesimo contesto i temi del riuso, della titolarità del software e del codice sorgente aperto per le PPAA. Gli articoli richiamati sono stati modificati sia dal d.lgs. 26 agosto 2016 n. 179 sia dal d.lgs. 12 gennaio 2017 n. 217. L’ultimo aggiornamento ha comportato:. la riformulazione dell’art. 69, comma 2;. l’introduzione del comma 2 bis dell’art. 69;. l’abrogazione dell’articolo 70 rubricato banca dati dei programmi informatici riutilizzabili. Il testo dell’art. 68 è rimasto immutato, eccezion fatta per l’aggiornamento del riferimento normativo al D.Lgs. 50/2016 [1] in luogo del richiamo alla precedente normativa in materia di appalti. Fino alla modifica apportata dal D.Lgs. 217/2017, nell’acquisizione di software da parte delle pubbliche amministrazioni svolgevano un ruolo:. le convenzioni quadro e gli accordi quadro stipulati, ai sensi della normativa vigente, da CONSIP e dai soggetti aggregatori;. il Catalogo nazionale programmi riutilizzabili gestito dall’AgID. I primi due continuano a svolgere la funzione, mentre le funzioni del catalogo, abrogato in quanto tale dal CAD, sono assunte dal portale Developers Italia (https://developers.italia.it), che assume il ruolo di «piattaforma», rectius repertorio - secondo la dizione dell’art. 69 co. 1 -, e delle piattaforme di cui all’art. 69 co. 2bis. Il presente documento ribadisce che i «principi di economicità e di efficienza, tutela degli investimenti, riuso e neutralità tecnologica» (comma 1 dell’art. 68 del CAD [2]) si raggiungono attuando quanto previsto dal comma 2 dell’art. 69 del CAD [3]: «il riuso dei programmi informatici di proprietà delle pubbliche amministrazioni» garantendo che queste ultime, oltre ad essere titolari del software, rendano il software Open Source attraverso l’apposizione di una licenza aperta. http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2016-04-18;50!vig=. http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2005-03-07;82!vig=~art68. http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2005-03-07;82!vig=~art69 ...
-
italia
2.6. Macro fase 3: Analisi delle altre soluzioni
A seguito della precedente fase 3.3 l’amministrazione ha determinato una soluzione, con licenza proprietaria o da realizzarsi ex novo, che soddisfa le sue esigenze e provvede all’approvvigionamento della stessa secondo le procedure previste dal Codice dei contratti pubblici. Nel caso in cui si opti per la realizzazione ex novo, considerando i commi 1 e 2 dell’Articolo 69 che disciplinano la messa a riuso del software che verrà realizzato, si rimanda a Sviluppo di software ex novo per le informazioni su come progettare questa realizzazione per adempiere ai commi citati e metterlo così a riuso. Nel caso che si proceda ad una acquisizione di software proprietario sotto licenza, si ricorda che l’Amministrazione deve ove possibile acquisire la titolarità del codice sviluppato (come spiegato in Titolarità), per metterlo a riuso. La valutazione comparativa si considera conclusa. [1]. Analisi di Fattibilità per l’acquisizione delle forniture ICT ...
-
italia
2.7. Total Cost of Ownership (TCO)
Le valutazioni comparative economiche sono effettuate attraverso l’utilizzo di strumenti economico/finanziari quali il TCO (Total Cost of Ownership), che rappresenta il costo globale di un bene durante il suo ciclo di vita. Il TCO prende in considerazione sia i costi diretti che i costi indiretti, rappresentando il metodo consigliato sia per misurare i costi totali (attraverso l’identificazione di tutte le spese, in termini chiari e facilmente misurabili), sia per effettuare la suddetta valutazione comparativa durante la fase 3. Per eseguire correttamente un TCO, è necessario calcolare i costi dell’intero ciclo di vita del software e non solo quelli meramente necessari alla sua acquisizione, come per esempio:. Costi per la personalizzazione del software;. Costi di manutenzione (correttiva e evolutiva);. Costi di formazione del personale;. Costi di migrazione dei dati da precedenti soluzioni. In questa linea guida, è stato indicato di utilizzare il TCO in due diversi fasi: durante la Macro Fase 2 (come strumento per stimare il costo relativo all’acquisizione di un software open source), e durante la Macro Fase 3 (come strumento per valutare una eventuale scelta tra la realizzazione ex-novo e l’acquisizione di software proprietario). Ai fini dell’adempimento a questa Linea Guida, quindi, si richiede che in fase di analisi comparativa l’amministrazione effettui una stima dei costi secondo il modello qui delineato, tenendo sempre conto di tutto il ciclo di vita. Questa analisi dovrà essere tanto più accurata quanto grossa è l’acquisizione necessaria. Fornire modelli di calcolo del TCO per le esigenze delle amministrazioni va oltre gli obiettivi di questa Linee Guida, poiché le esigenze sono le più differenti. AgID potrà, in futuro, pubblicare dei modelli facoltativi, pronti all’uso, all’interno della piattaforma Developers Italia ...
-
italia
2.2. Oggetto della valutazione
La valutazione comparativa deve essere svolta quando le pubbliche amministrazioni intendano acquisire «programmi informatici o parti di essi». L’oggetto della valutazione quindi è un software (come identificato in 1.2. software oggetto di queste linee guida) che risponda a specifiche esigenze funzionali dell’amministrazione. A titolo esemplificativo, rimane all’esterno del perimetro di questo documento l’acquisizione di sole componenti hardware dei sistemi informativi (server, postazioni di lavoro, stampanti, ecc.). Ulteriori situazioni dove non è applicabile il percorso decisionale proposto in questo Capitolo 2 possono riguardare ad esempio:. accordi quadro, in quanto strumenti che definiscono esclusivamente le clausole generali che, in un determinato periodo temporale, regolano i contratti da stipulare (le caratteristiche specifiche della singola fornitura vengono successivamente definite in appositi Appalti Specifici);. completamento di progetti o realizzazioni per le quali la valutazione comparativa sia già stata effettuata preliminarmente all’acquisizione iniziale;. gare che abbiano come oggetto l’outsourcing completo dei sistemi informativi, in quanto la scelta dell’esternalizzazione riguarda un ambito strategico che esula dallo specifico contesto delle presenti Linee guida e risponde a scelte di governance dell’amministrazione e a obiettivi di carattere strategico di ordine più generale. Si noti che nei casi qui elencati si devono comunque applicare le Linee Guida sul riuso del Software descritte nel Capitolo 3 ...
-
italia
2.8. Scelta della modalità di erogazione del software
Nel caso in cui il software (a riuso, open source o proprietario) debba essere installato su server, l’amministrazione si potrebbe trovare a valutare la modalità di erogazione tra le seguenti opzioni:. installazione su un server nella disponibilità diretta dell’amministrazione. La scelta tra queste opzioni deve avvenire tramite il calcolo del Total Cost of Ownership come descritto nella sezione 2.7. Total Cost of Ownership (TCO). Secondo quanto disciplinato nel capitolo 3 del Piano Triennale per l’Informatica nella PA, ai fini dell’installazione su server nella propria disponibilità l’Amministrazione deve ricorrere all’utilizzo del cosiddetto Cloud della PA, scegliendo una delle seguenti opzioni di tipo IaaS:. installazione in Cloud SPC Lotto 1;. installazione in Cloud Service Provider Qualificati ai sensi della circolare AGID «Criteri per la qualificazione dei Cloud Service Provider per la PA» ...
-
italia
2.4. Macro fase 1: Individuazione delle esigenze
L’amministrazione redige il documento descrittivo delle esigenze da utilizzarsi nelle fasi successive della valutazione comparativa. Le attività previste in questa fase sono:. redazione del documento descrittivo delle esigenze che contiene le evidenze delle precedenti fasi 1.1 e 1.2. La presente fase si conclude con la:. disponibilità del documento descrittivo delle esigenze ...
-
italia
2.5. Macro fase 2: Analisi delle soluzioni a riuso delle PA e delle soluzioni Open Source
Nel caso in cui sia accertata l’impossibilità di individuare una soluzione che soddisfi almeno in larga misura le esigenze dell’amministrazione tra le «soluzioni a riuso della PA» e le «soluzioni Open Source», si procede alla redazione di un documento (senza vincoli di forma) che motivi le ragioni dell’accertata impossibilità, da conservare agli atti del procedimento. La pubblica amministrazione prosegue la valutazione comparativa dando seguito alle Fasi previste nella successiva Macro fase 3 ...