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Introduzione e contesto

Il dato e la sua gestione stanno acquisendo un ruolo sempre più centrale per la creazione del mercato unico digitale e lo sviluppo della cosiddetta “data-driven economy”. Le numerose iniziative, anche in ambito Europeo, legate al tema dei dati evidenziano inoltre come la disponibilità crescente di dati aperti, soprattutto del settore pubblico, sia un efficace volano per la creazione di servizi con un rilevante impatto sociale ed economico.

È idea consolidata che la maggior parte della vasta mole di dati gestita dalle pubbliche amministrazioni possa essere restituita alla collettività sotto forma di dati aperti, ovvero sotto forma di dati liberamente utilizzabili, modificabili e redistribuibili da chiunque per qualunque scopo. Tuttavia, sebbene il numero di dati aperti sia sempre maggiore, soprattutto in Italia imprese che intendono investire sul loro riutilizzo per lo sviluppo del proprio business lamentano ancora una scarsa qualità e una scarsa armonizzazione e standardizzazione dei dati, necessarie per effettuare correlazioni tra gli stessi e per studiare fenomeni complessi.

Rendere disponibili tutti questi dati, anche nel breve periodo, secondo il paradigma open data in maniera standardizzata, interoperabile e nel rispetto di principi di qualità del dato (come per esempio quelli indicati in standard di riferimento come l’ISO/IEC 25012) richiede comunque uno sforzo importante delle amministrazioni, in particolare in termini di revisione degli attuali processi di gestione del dato con conseguente impatto sui costi e sulle risorse richieste, che potrebbero anche dover avere competenze diverse rispetto al passato.

In questo scenario, è cruciale definire un’opportuna politica nazionale che accompagni le amministrazioni in un percorso virtuoso di gestione del dato, inteso come bene comune e quindi da condividere con la collettività. Il primo passo da compiere nel percorso riguarda l’individuazione di basi di dati chiave da valorizzare per rispondere a bisogni della collettività, rendendole disponibili sotto forma di open data, facilmente ottenibili “in bulk” e/o interrogabili attraverso Application Programming Interface (API) e descritte sia a livello di metadatazione generale che a livello di dati con chiari modelli condivisi, allineati ad altri già esistenti a livello Europeo e nel Web.

Nota

In questo documento definiamo basi di dati chiave quelle basi di dati /dataset di particolare interesse per la collettività, che concorrono a descrivere fenomeni in maniera standardizzata a livello nazionale e la cui disponibilità secondo il paradigma dell’open data assume pertanto rilevanza nazionale. In alcuni casi, esse possono coincidere con le basi di dati di interesse nazionale già individuate nel piano triennale per l’informatica nella PA 2017-2019 (e.g., anagrafe nazionale delle strade urbane e dei numeri civici), o con parti di esse (e.g., le statistiche del registro imprese). Tenuto conto della loro rilevanza, e quindi del potenziale impatto del loro riutilizzo sulla società, la gestione delle basi di dati chiave sarà governata secondo principi stringenti di accountability: i dati saranno costantemente e strettamente monitorati dandone chiara evidenza alle amministrazioni coinvolte nella loro apertura.

Nel 2017 alcune iniziative di rilievo hanno individuato dataset e basi di dati da rilasciare come dati aperti secondo i piani di rilascio di diverse amministrazioni pubbliche coinvolte nelle iniziative. Quest’ultime sono riportate nella figura sottostante.

Figura 1:Iniziative di individuazione di dataset e basi di dati da rendere disponibili come open data

Fig. 1 Figura 1: Iniziative di individuazione di dataset e basi di dati da rendere disponibili come open data

Nell’ambito dell’Open Government Partnership (OGP) si è individuato un primo elenco piuttosto vasto di basi di dati e dataset per il periodo di riferimento 2017-2018. Il risultato è stato ottenuto mediante l’invio a un gruppo di circa venti amministrazioni, locali e centrali, di un apposito questionario.

Il paniere dinamico di dataset, incluso nel Piano Triennale per l’Informatica nella PA (2017-2019), rappresenta invece un sottoinsieme dell’elenco prodotto nell’ambito della relativa azione OGP; esso è lo strumento in base al quale viene calcolato l’indicatore previsto dall’Accordo di Partenariato 2014-2020 ed è il risultato di un lavoro sviluppato secondo una metodologia documentata nel Rapporto Annuale sulla Disponibilità di banche dati pubbliche in formato aperto - anno 2016 che ha portato alla definizione di dataset da rendere disponibili come open data nel periodo 2016-2018, sia a livello nazionale che a livello regionale. La loro apertura sarà monitorata nel corso dei tre anni di riferimento.

Nota

Questo documento mira a restringere ulteriormente l’elenco fornito dal paniere dinamico a un insieme di basi di dati chiave/dataset chiave, individuati anche sulla base di richieste pervenute dalla collettività, che nel corso del 2017 seguiranno un percorso specifico di monitoraggio e qualità (si veda la Sezione Obiettivi) funzionali ad aumentarne la fruibilità e il riutilizzo da parte di chiunque e per qualunque scopo. Il documento illustra inoltre il rapporto di monitoraggio al 31/12/2017 rispetto al raggiungimento degli obiettivi indicati.

Figura 2: Seconda azione open data del piano triennale per l'informatica nella PA

Fig. 2 Figura 2: Seconda azione open data del piano triennale per l’informatica nella PA