Docs Italia beta

Documenti pubblici, digitali.

Introduzione

Developers Italia è il punto di riferimento per lo sviluppo dei servizi pubblici italiani. Vogliamo aiutare a costruire una Pubblica Amministrazione digitale collaborativa e indipendente, che aiuti il Paese a generare innovazione e che possa concentrarsi sul fornire servizi alle persone grazie a soluzioni software sicure, riutilizzabili e tecnologicamente eccellenti. Mettiamo a disposizione strumenti tecnici, software, librerie, occasioni di incontro, forum di discussione, eventi di formazione e molto altro ancora per aiutare chi «fa» la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione a fare di più, meglio e con meno costi. Molti di questi strumenti sono offerti in collaborazione con Designers Italia, che mira ad essere l’anello di congiunzione tra tutti gli attori coinvolti nella trasformazione digitale di servizi delle Pubbliche Amministrazioni italiane e diffondere buone pratiche di progettazione e un approccio virtuoso per la realizzazione di servizi pubblici a misura di cittadino.

Cos’è la guida allo sviluppo e alla gestione di software libero

Questa guida è una raccolta di buone pratiche utili a supportare le organizzazioni pubbliche nello sviluppo e nella gestione del software e delle politiche ad esso connesse. Chiunque sviluppi o gestisca software per scopi pubblici può usare questo documento per realizzare servizi pubblici di alta qualità a un costo minore, il cui sviluppo presenti meno rischi sia in termini operativi che di lock-in verso un particolare fornitore, rispettando i principi imposti dalla legge di economicità e di efficienza, tutela degli investimenti, riuso e neutralità tecnologica (art. 68 del CAD - Codice dell’amministrazione digitale).

A cosa serve questa guida

Imparare a conoscere il software libero è oggi fondamentale per lavorare in un ente pubblico. Ricordiamo infatti che il CAD impone alle pubbliche amministrazioni di adottare software libero ogni qual volta sia possibile, e l’eventuale non adozione deve essere adeguatamente motivata da un atto formale depositato e protocollato all’interno della «valutazione comparativa». Alle disposizioni del CAD si sono aggiunte nel 2019 le «Linee guida su acquisizione e riuso di software per le pubbliche amministrazioni» che hanno introdotto un nuovo modello allineato alle migliori pratiche internazionali per acquisire, modificare e condividere soluzioni software.

Lo scopo di questa guida è quello di supportare concretamente le Pubbliche Amministrazioni italiane in un contesto nuovo e potenzialmente complesso, offrendo soluzioni pratiche apprese sul campo. Il fine è di massimizzare la semplicità e l’efficacia delle iniziative volte a utilizzare software libero già esistente, creare (o co-creare) nuovi strumenti per le esigenze pubbliche, condividere esperienze, risorse e attrarre nuovi sviluppatori grazie all’utilizzo di sistemi di sviluppo e collaborazione pubblici.

Abbiamo provato a fondere l’expertise e la conoscenza del software libero delle esperte e degli esperti del Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) con l’importante esperienza e i bisogni di coloro che operano a vario titolo nelle pubbliche amministrazioni.

Una breve panoramica

In questa guida vogliamo fornire una panoramica complessiva di tutti gli elementi in gioco, e ci soffermeremo in particolare sui seguenti aspetti:

  • dove trovare i migliori strumenti di software libero e in base a quali criteri valutarli
  • i modelli di business del software libero e il loro valore per i fornitori e per la Pubblica Amministrazione;
  • le migliori tecniche per sviluppare software libero e per interagire con altri soggetti interessati allo sviluppo;
  • quali aspetti cambiano e a quali aspetti fare maggiore attenzione per migliorare le relazioni tra Pubblica Amministrazione e i fornitori;
  • gli strumenti di gestione del software utili per migliorare i servizi pubblici;
  • le basi di codice che possono essere riutilizzate in contesti diversi e gestite in modo collaborativo;
  • quali tecniche utilizzare per aiutare a ridurre il debito tecnico e il rischio di fallimento del progetto;
  • come avere un maggior controllo sui propri sistemi IT.

A chi si rivolge la guida

Protagoniste di questo documento sono le Pubbliche Amministrazioni e le buone pratiche che abbiamo imparato insieme a loro durante le nostre attività di supporto. La guida è suddivisa in tre capitoli, ognuno dei quali è dedicato a uno specifico profilo professionale che può beneficiare dell’uso di buone pratiche nella gestione del software pubblico.

I tre principali capitoli di questa guida si rivolgono quindi a: chi ha responsabilità politiche, chi amministra nel pubblico e chi sviluppa servizi pubblici.

Definiamo così i ruoli:

  • chi ha responsabilità politiche: persone coinvolte nella definizione delle politiche e delle regole che vengono applicate nello sviluppo di servizi e soluzioni software per la pubblica amministrazione, indirizzandone l’attuazione. Sono coloro che definiscono le priorità e gli obiettivi dei progetti e di norma sono meno interessati agli aspetti tecnologici delle soluzioni realizzate;
  • chi amministra nel pubblico: persone responsabili delle amministrazioni pubbliche che gestiscono i progetti e garantiscono l’esecuzione nel rispetto di tempi e costi previsti, si relazionano con gli stakeholder e sono responsabili del servizio una volta rilasciato;
  • chi sviluppa: persone che si occupano di creare il software libero che implementa i servizi. Hanno solitamente un profilo molto tecnico e il loro lavoro ha un impatto diretto sulla qualità dei servizi.