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4. Conclusioni

Gli strumenti di auto-valutazione presentati nel capitolo precedente sono stati progettati per consentire alle organizzazioni culturali di misurare in via autonoma il proprio grado di maturità digitale, confrontare le proprie capacità rispetto agli standard di settore e guidare la strategia stessa del processo di trasformazione digitale.

Anche per realizzare gli obiettivi enunciati nel PND, sfruttandone le diverse potenzialità, sarà importante elaborare uno strumento che consenta di esaminare il livello di digitalizzazione di ciascuna organizzazione.

Il presente allegato, partendo dall’analisi dei principali modelli di maturity assessment e dallo studio condotto sui musei da parte del Politecnico di Milano, ha cercato di evidenziarne le opportunità di applicazione al patrimonio culturale, sottolineando i vantaggi derivanti dall’introduzione di uno strumento tecnico per valutare il grado di maturità digitale degli istituti culturali.

Queste considerazioni costituiscono dunque un primo orientamento per la progettazione di uno strumento da mettere a disposizione degli istituti culturali italiani, in coerenza con i percorsi di valutazione già sviluppati nei diversi settori disciplinari e organizzativi, per svolgere in autonomia un’auto-valutazione del proprio livello di maturità digitale e pianificare le strategie di crescita e miglioramento nello sviluppo di servizi digitali.

In conclusione, lo strumento di autovalutazione per i luoghi della cultura italiani avrà lo scopo di dotare gli istituti di uno strumento diagnostico che, calibrato appositamente in funzione delle caratteristiche del settore e delle organizzazioni che vi operano, possa guidarle verso una maggiore comprensione del proprio stato attuale costituendo il punto di partenza per un attento e costante monitoraggio rispetto alle capacità, in termini di pratiche e i processi che sottendono alla gestione culturale, di realizzare la trasformazione digitale.

Se è fondamentale che gli istituti acquistino consapevolezza e siano in grado di valutare la propria maturità digitale, è altrettanto importante che gli operatori e/o i professionisti che a vario titolo operano o collaborano con i luoghi della cultura siano in grado di autovalutare le proprie competenze. Per questo motivo, saranno previste specifiche modalità di erogazione/fruizione di percorsi formativi volti all’acquisizione delle competenze digitali, con particolare riferimento ai framework europei di definizione delle competenze digitali (DigComp e “Test your digital skills”).

È opportuno, infine, sottolineare come non si tratti, quindi, di un sistema di valutazione delle competenze – per il quale si rimanda al par. 2.3.a. del PND — quanto piuttosto del livello organizzativo; non implica, di conseguenza, né di valutare i singoli istituti né di prevedere meccanismi di premialità.

La necessità di mettere a disposizione uno strumento di facile utilizzo, implica che questo dovrà presentare alcune caratteristiche fondamentali:

  • La possibilità per gli istituti culturali di disporre di un tool online per svolgere il percorso di (auto)valutazione;
  • La possibilità per gli istituti culturali di accedere in autonomia allo strumento, senza necessità di assistenza esterna;
  • Lo strumento dovrà essere strutturato nella forma di un questionario di auto-valutazione, a partire una serie di aree tematiche da indagare, pertinenti e specifiche per le istituzioni culturali;
  • Le domande del questionario dovranno essere definite in funzione delle predette aree mentre le risposte, tutte in forma chiusa, dovranno prevedere l’assegnazione di punteggio, traducibile ai fini dell’analisi in un punteggio sintetico;
  • La periodicità con cui gli istituti dovranno testare, verificare e confermare il proprio livello di maturità digitale potrà essere di 1 o 3 anni.