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7.1 Verifica degli indicatori di performance

I key performance indicators (KPI o indicatori di performance) sono misure che, se utilizzate e interpretate nella maniera corretta, aiutano ad identificare e quantificare il rendimento della migrazione in cloud, dimostrando il suo valore e aiutando a contrastare la resistenza al cambiamento.

Tipicamente le organizzazioni scelgono i KPI per il cloud sulla base dei loro bisogni, identificando criteri operazionali e di business con l’obiettivo di migliorarli. Alcuni esempi possono essere i lunghi tempi di risposta del supporto IT o gli alti costi del servizio di archiviazione.

Una volta identificati i criteri su cui migliorare, è importante definire gli obiettivi in termini di misure di miglioramento. Nel caso degli esempi fatti sopra:

  • Di quanto si vuole ridurre i tempi di risposta del supporto IT?
  • Quanto si vuole risparmiare sui costi del servizio di archiviazione?

Chiariti i criteri su cui migliorare e gli obiettivi da raggiungere, è possibile definire KPI misurabili di cui tenere traccia. È importante eseguire una prima misurazione dei KPI, così da stabilire una linea base da cui partire, per poi monitorarli nel tempo in maniera continuativa.

Vi sono diversi KPI validi per monitorare l’efficacia della migrazione in cloud degli applicativi e di seguito ne elencheremo alcuni.

7.1.1 Indicatori di risultato

Qual è il costo di avere tutto on-premise? E quali sono le aspettative finanziarie legate alla migrazione in cloud? I seguenti KPI puntano a dare una risposta a queste domande.

7.1.1.1 Costi on-premise

Una migrazione al cloud rappresenta anche il passaggio da un modello di costi CAPEX a OPEX. Quindi, al fine di confrontare i costi del cloud con le spese on-premise, è necessario confrontarli convertendo il TCO del proprio data center (vedi capitolo 3.3) in un costo operativo.

  • costo dell’hardware locale: spesa per server e reti
  • durata dell’hardware: quanto spesso è necessario aggiornare o sostituire l’infrastruttura IT. Ciò fornisce la base per il calcolo del costo mensile o annuale per l’acquisto di hardware
  • costo totale del capitale investito: il costo complessivo dell’aver pagato in anticipo l’attrezzatura, contabilizzando gli interessi che si sarebbero guadagnati se si fosse trattenuto quel capitale o gli interessi e le commissioni pagate per ottenere un prestito
  • costi strutturali: costi associati all’elettricità per far funzionare l’attrezzatura e fornire spazio, come affitto, attrezzature antincendio e personale di sicurezza
  • personale IT: il cloud può ridurre il sovraccarico operativo sul reparto IT, liberando il personale permettendo loro di concentrarsi maggiormente sulla creazione e sulla manutenzione di applicativi e servizi. La spesa attuale è più legata alla gestione o allo sviluppo software? Assicurandosi di avere una ripartizione chiara è possibile valutare l’impatto del cloud sul carico di lavoro
  • costi IT in proporzione a tutte le spese dell’ente: è utile per confrontare le spese IT rispetto alla spesa nel suo complesso

7.1.1.2 Costi di migrazione

Come nel caso del calcolo dei costi on-premise, è necessario stimare ciascuno dei seguenti KPI al fine di tradurli in costi operativi cloud. Ma è anche importante tenere a mente costi di sviluppo, gestione, formazione e del personale se si continuano ad ospitare le applicazioni on-premise.

  • costo delle strategie di migrazione delle applicazioni: il costo associato al tipo di strategia di migrazione adottata per far funzionare le applicazioni nel cloud (vedi capitolo 4.1)
  • tempi di gestione: quanto tempo di gestione viene speso per pianificare e supervisionare il processo di migrazione
  • costo della formazione: il costo della formazione del personale per i nuovi sistemi e tecnologie

7.1.1.3 Costi operazionali del cloud

La riduzione delle spese operative è uno degli obiettivi principali dell’adozione del cloud. È perciò importante monitorare, rivedere e ottimizzare regolarmente i costi del cloud.

  • fatture mensili: i costi sono in linea con le previsioni? Vi sono opportunità di riduzione dei costi che potrebbero ridurre ulteriormente l’importo delle fatture? I costi cloud aumentano o diminuiscono?
  • costi del personale: l’adozione del cloud ha influito sulle spese generali del personale? Ad esempio, l’amministrazione sta spendendo più tempo ad analizzare i costi IT rispetto a prima?
  • costi del personale IT: la spesa è aumentata o diminuita? In particolare, si sta spendendo di più per le operazioni o meno?
  • costo di partner e strumenti di terze parti: quali servizi e strumenti di terze parti vengono utilizzati per aiutare a gestire il cloud? Quanto costano? Stanno aiutando a risparmiare denaro, aggiungere valore o generare entrate?
  • costi legati all’energia elettrica: quanti soldi si stanno risparmiando sull’elettricità per alimentare server, sistemi di archiviazione, raffreddamento e apparecchiature ausiliarie?
  • costi IT in proporzione a tutte le spese aziendali: sono aumentati o diminuiti rispetto al benchmark on-premise?
  • scostamento del budget: la spesa per il cloud è allineata al budget? Le cifre di bilancio sono realistiche? Vi è necessità di rivederle?

7.1.1.4 Redditività e flusso di cassa

L’IT è solo uno dei numerosi fattori che possono influire sulla redditività. Attraverso diversi KPI sarà possibile valutare il reale impatto finanziario della migrazione in cloud sulle prestazioni dell’amministrazione.

  • crescita degli utenti: la base di cittadini che utilizza i servizi sale o scende? È possibile dimostrare una correlazione tra la crescita dell’adozione digitale rispetto alla migrazione in cloud?
  • entrate: le applicazioni che prevedono la riscossione di entrate per l’amministrazione stanno dando riscontri migliori ora che sono migrate in cloud?
  • risparmi: le applicazioni in cloud stanno facendo risparmiare soldi all’amministrazione?

7.1.2 Indicatori di impatto

Oltre agli indicatori di risultato, vanno anche considerati i benefici più ampi del cloud, come l’agilità e le migliori prestazioni delle applicazioni, che forniscono valore a lungo termine all’amministrazione.

7.1.2.1 Governance

Il cloud è un ambiente complesso e dinamico. È incredibilmente facile creare nuove risorse infrastrutturali per i servizi dell’amministrazione ma è altrettanto facile perdere di vista la loro esistenza senza una buona governance del cloud atta mantenere sotto controllo i costi e la sicurezza.

  • visibilità sul cloud: vi è piena visibilità sull’inventario cloud? È noto dove si stanno spendendo i soldi? Esiste un quadro completo delle misure di sicurezza?
  • controllo dei costi: si sta facendo un uso efficiente dell’infrastruttura cloud? È possibile identificare le risorse inutilizzate e sottoutilizzate?
  • precisione dei rapporti: i rapporti sui costi sono più accurati? Quanto spesso è necessario correggere gli errori nei rapporti?
  • cicli di audit interno: ci vuole più o meno tempo per controllare i costi IT?
  • conformità: il cloud soddisfa gli obiettivi di conformità? È possibile ospitare carichi di lavoro che trattano dati sensibili?

7.1.2.2 Agilità e prestazioni

Un miglioramento del servizio IT e della sua gestione non solo dimostrano che la migrazione in cloud sta producendo risultati tangibili ma è anche un chiaro segno che lo staff è motivato, condivide la visione e ha compreso il valore del cloud.

  • obiettivi di prestazione: quali sono gli obiettivi di prestazioni IT? Le prestazioni delle applicazioni sono in linea con le aspettative? Ed i il numero di incidenti, guasti e richieste di modifica? Quanto spesso è necessario implementare correzioni di codice e miglioramenti delle applicazioni?
  • disponibilità del servizio: l’ambiente cloud è più robusto? Quante interruzioni di servizio si sperimentano? E quanto durano?
  • impatto sul mercato: quali nuovi servizi sono stati sviluppati? Si assiste ad un time to market più veloce?
  • open source: si sfruttano le tecnologie open source? Riducono il carico di lavoro dei team di sviluppo e operations?

7.1.2.3 Automazione

I processi automatizzati riducono il carico di lavoro manuale sulla gestione dell’infrastruttura, aiutano a rimanere in controllo di infrastrutture complesse e dinamiche e forniscono risposte immediate ad eventi come modifiche alla configurazione o improvvisi aumenti del carico di lavoro.

  • ottimizzazione delle risorse: si stanno acquistando risorse infrastrutturali dimensionate correttamente rispetto ai bisogni? È possibile ridimensionarle a seconda del carico? È necessario mantenere le risorse attive durante le ore non di punta? È possibile sfruttare l’automazione per eseguire automaticamente queste funzioni?

7.1.2.4 Soddisfazione degli utenti dei servizi

Modernizzando il reparto IT, rendendo efficienti i costi e rinnovando le applicazioni legacy, è possibile ribaltare i benefici del cloud sugli utilizzatori degli applicativi attraverso una migliore esperienza utente e funzionalità prima non attuabili.

  • latenza delle applicazioni: la velocità con cui gli applicativi in cloud rispondono alle interazioni degli utenti, rispetto alla controparte on-premise.
  • ticket al servizio di supporto: vi sono meno richieste grazie alla stabilità e scalabilità del cloud?
  • tempo di risoluzione dei ticket: in cloud vi è la possibilità di operare sulla propria infrastruttura in maniera più avanzata. È importante misurare l’impatto di questo cambiamento sull’operatività del supporto tecnico
  • sondaggi sulla soddisfazione degli utenti: le risposte indicano eventuali problemi nel servizio?