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La seconda sfida: un paese innovativo

La seconda sfida propone cambiamenti strutturali per sviluppare l’innovazione nel Paese. In particolare vogliamo favorire la progettazione e l’applicazione di nuove tecnologie nel tessuto produttivo italiano e la crescita di settori tecnologici quali la robotica, la mobilità del futuro, l’intelligenza artificiale, cyber security.

I principi che guideranno le azioni della seconda sfida sono:

  1. collaborare con le diverse realtà locali, regionali, nazionali e internazionali, rispettando le caratteristiche uniche del nostro territorio;
  2. organizzare le azioni di innovazione in modo interconnesso;
  3. diminuire la polarizzazione tra aziende e attori che utilizzano il digitale e attori che non hanno ancora iniziato la trasformazione.

I tre obiettivi alla base della seconda sfida sono:

  1. I cambiamenti strutturali agevolano e accelerano l’innovazione nell’ecosistema.

La possibilità di sperimentazione in deroga, l’accesso a asset innovativi, la nascita e il sostegno a servizi utili alla crescita e sviluppo di innovazione (investitori, acceleratori, ecc.), gli incentivi alla creazione di ecosistemi di innovazione che aiutino la contaminazione (hub), la formazione ad hoc per startup e società di venture capital, supportano la crescita di innovazione. Ci concentreremo non solo su settori verticali del made in ITaly (settore manifatturiero, turismo, food, moda, design, sociale, digital humanities) e sull’industria tech italiana (AI, cyber security, robotica e mobilità del futuro) ma anche su processi di cross fertilization dove l’abbinamento di settori differenti saranno la chiave di successo della crescita di innovazione.

  1. Il potenziale innovativo delle città e dei territori è aumentato.

Tecnologia e innovazione sono applicate per migliorare la qualità di vita nelle città e nei piccoli borghi. Un supporto mirato alle Pubbliche Amministrazioni locali permette anche alle piccole città di aumentare il proprio potenziale innovativo e applicare le nuove tecnologie alle esigenze delle comunità e dei territori.

  1. L’Italia ha infrastrutture tecnologiche capillari, affidabili, innovative e green.

La rete di comunicazione è l’infrastruttura base per lo sviluppo di innovazione e di competenze del Paese. Un’infrastruttura fisica affidabile, sicura e capillare, fatta di fibra, strumenti cloud e tecnologie innovative come il 5G, diventa impulso dello sviluppo economico e digitale del Paese. La reingegnerizzazione delle infrastrutture digitali e l’uso di data center centralizzati permette anche una riduzione drastica del consumo energetico e l’utilizzo di fonti energetiche alternative in ottica di sostenibilità.