CAPITOLO 5. Interoperabilità¶
L’interoperabilità permette la collaborazione e l’interazione telematica tra pubbliche amministrazioni, cittadini e imprese, favorendo l’attuazione del principio once only e recependo le indicazioni dell’European Interoperability Framework.
La Linea guida sul Modello di Interoperabilità per la PA (di seguito Linea guida) individua gli standard e le loro modalità di utilizzo per l’implementazione delle API favorendo:
- l’aumento dell’interoperabilità tra PA e tra queste e cittadini/imprese;
- la qualità e la sicurezza delle soluzioni realizzate;
- la de-duplicazione e la co-creazione delle API.
La Linea guida individua le tecnologie SOAP e REST da utilizzare per l’implementazione delle API, aggiornando il Sistema Pubblico di Cooperazione Applicativa (in breve SPCoop) emanato nel 2005.
La Linea guida è periodicamente aggiornata assicurando il confronto continuo con:
- le PA, per determinare le esigenze operative delle stesse;
- i Paesi Membri dell’Unione Europea e gli organismi di standardizzazione, per agevolare la realizzazione di servizi digitali transfrontalieri.
Le PA nell’attuazione della Linea guida devono esporre i propri servizi tramite API conformi e registrarle sul catalogo delle API (di seguito Catalogo), la componente unica e centralizzata realizzata per favorire la ricerca e l’utilizzo delle API. Una PA può delegare la gestione delle API all’interno del Catalogo ad un’altra Amministrazione, denominata Ente Capofila, relativamente a specifici contesti territoriali e/o ambiti tematici.
Questo capitolo si concentra sul livello di interoperabilità tecnica e si coordina con gli altri sui restanti livelli: giuridico, organizzativo e semantico. Per l’interoperabilità semantica si consideri il capitolo “2. Dati” e per le tematiche di sicurezza il capitolo «6. Sicurezza informatica».