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Documenti pubblici, digitali.

5. Visione

Il patrimonio culturale italiano si è strutturato nel tempo a partire dalla tutela e dalla conservazione dei beni culturali materiali; l’inclusione dei beni immateriali è avvenuta gradualmente, nell’ultimo mezzo secolo. Ora siamo di fronte a una nuova stagione di ampliamento e di trasformazione della sfera patrimoniale, in virtù della rapida affermazione, nella realtà sociale e culturale in cui viviamo, di un ecosistema digitale* fondato sulle relazioni. Occorre quindi condurre un’attenta analisi della domanda e delle aspettative generate dall’opportunità che il digitale offre nel creare nuovi servizi* [11],assistere e favorire la nascita di imprese innovative e intercettare bisogni emergenti, sia dal punto di vista dei visitatori/utenti (i.e. ridisegnando le modalità di interazione interne ed esterne) che dal punto di vista dei luoghi della cultura (i.e. ottimizzando le logiche di lavoro). Si tratta di un mutamento profondo, che mette al centro il concetto di cultura digitale*, intesa come potente sistema di relazioni capace di attivare nuove prospettive di senso e coinvolgere ampie fasce di pubblico che in passato, per ragioni diverse, sono rimaste escluse dalla fruizione culturale. In tale scenario gli attori non sono più solo gli istituti culturali sin qui operanti in autonomia, ma le persone: quelle che custodiscono il patrimonio (i rappresentanti di istituzioni, enti, luoghi della cultura), che lo studiano e lo mantengono vivo con la ricerca, che lo valorizzano, reinterpretano e ripensano secondo nuovi linguaggi, ovvero tutti gli operatori della cultura, le imprese e i professionisti presenti nelle aree di dominio dell’ecosistema. In base a tale lettura, il patrimonio culturale, con il suo portato di storia e memoria, può essere dunque inteso come una risorsa utile per interpretare il mondo che ci circonda. Per descrivere tale processo, sono state individuate tre traiettorie di cambiamento - interpretative delle dinamiche in atto - che pongono in un rapporto di reciproca interdipendenza i valori, gli obiettivi e le opportunità della trasformazione digitale*.

I contenuti della sezione sono organizzati su una struttura concettuale a matrice, che come tale può essere letta orizzontalmente, per enfatizzare la dimensione processuale (le traiettorie), oppure verticalmente, per identificare i diversi piani di lettura (i capitoli in cui si articola il testo) (Figura 2).

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Figura 2. Schema dei contenuti della sezione Visione del PND

[11]La parola “servizio» verrà utilizzata in contesti molto diversi dei vari componenti che andranno a costituire il piano nazionale di digitalizzazione (cfr. sezione Parole chiave). In questo caso, con l’espressione “nuovi servizi” si fa riferimento alle diverse tipologie di attività o prestazioni erogabili in formato digitale da parte dei luoghi della cultura, nell’ambito dello sviluppo della strategia di digitalizzazione del patrimonio culturale elaborata nel presente documento.