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Documenti pubblici, digitali.

3. Il DMP nel Piano nazionale di digitalizzazione

Il PND prevede che ciascun istituto, prima di intraprendere un progetto di digitalizzazione o la creazione di una banca dati, rediga il proprio Piano di gestione dei dati al fine di delineare come le risorse digitali saranno trattate in fase di acquisizione, processamento, conservazione e valorizzazione [3].

Come previsto nel PND, il Ministero della Cultura (MiC) ha tre livelli di governance nella gestione dei dati:

  • Direzioni generali: l’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale (di seguito ICDP o Digital Library), in accordo con le Direzioni generali, definisce le policy per i dati del Ministero e si occupa della gestione dell’infrastruttura nazionale dei dati del patrimonio culturale (cfr. par. Infrastruttura nazionale dei dati del patrimonio culturale del PND), curando l’accesso e la conservazione a lungo termine degli oggetti digitali;
  • Istituti centrali: raccolgono e gestiscono i dati a livello nazionale relativamente a ciascun dominio di competenza; ne curano la pubblicazione sui portali nazionali coerentemente con le proprie finalità istituzionali;
  • Istituti periferici: producono, gestiscono e valorizzano i dati del patrimonio culturale per le proprie finalità istituzionali, utilizzando preferibilmente i software e gestionali messi a disposizione gratuitamente dagli Istituti centrali e/o dalle Direzioni generali, ovvero - nel caso di utilizzo di sistemi locali - trattano i dati secondo gli standard nazionali e li rendono disponibili per le procedure di data harvesting [4] svolte dall’ICDP per la condivisione con l’infrastruttura nazionale dei dati del patrimonio culturale.

Coerentemente con i tre livelli di governance descritti, e in relazione alle proprie caratteristiche e finalità, ciascun Istituto redige i DMP dei progetti di cui è responsabile:

  • l’ICDP gestirà i dati del MiC a livello apicale per la realizzazione della Digital Library della cultura italiana e per l’alimentazione del repository di dati aperti dati.cultura.gov.it;
  • a livello centrale il DMP sarà compilato dalle Direzioni generali e dagli Istituti centrali in relazione alla gestione dei dati raccolti nei sistemi informativi di dominio;
  • a livello periferico, gli istituti redigeranno il DMP per i progetti di digitalizzazione o di elaborazione dati di competenza.

Esistono diversi modelli a cui ispirarsi per predisporre un piano di gestione dei dati e, nell’ambito di progetti di ricerca nazionali e internazionali, sono previsti template specifici o appositi tool da utilizzare prevalentemente online per la compilazione del piano. La struttura del DMP va sempre adattata al contesto specifico, ma le macro-categorie delle informazioni richieste sono comunque comuni ai diversi modelli.

Il modello di Data Management Plan, che viene proposto di seguito, rappresenta una delle possibili modalità di formalizzazione delle informazioni necessarie allo scopo delineato; nei prossimi mesi l’ICDP avvierà una fase di sperimentazione alla fine della quale il modello potrà essere implementato in un web tool che verrà messo a disposizione degli Istituti.

[3]Cfr. par. Digitalizzazione e ciclo di vita della risorsa digitale del Piano nazionale di digitalizzazione.
[4]Il data harvesting è un processo in cui uno script viene utilizzato per estrarre automaticamente una grande quantità di dati di website e/o di dataset per analizzarli per altri scopi.