Il ruolo del Responsabile e dell’Ufficio per la transizione al digitale¶
Scenario¶
In questo quadro, occorre consolidare e potenziare i Responsabili e gli Uffici per la transizione al digitale, tenendo conto dei nuovi profili professionali necessari e, in particolare, del fabbisogno urgente nelle PA di specialisti ICT dedicati a sicurezza e trasformazione digitale.
A novembre 2023, analizzando i dati disponibili sull’Indice dei domicili digitali della Pubblica Amministrazione e dei Gestori di Pubblici Servizi, risultano ancora da nominare circa 2.400 RTD nelle pubbliche amministrazioni e negli enti pubblici con tale obbligo di nomina.
Circa la metà risultano essere amministrazioni comunali, in particolare di piccole dimensioni, o loro aggregazioni; ma il trend di nomina degli RTD presso tali tipologie di PA risulta essere in costante aumento e si rileva che alcune PA locali, sulla base delle proprie esigenze, hanno colto l’opportunità di procedere alla nomina del RTD e alla costituzione dell’Ufficio per la transizione digitale in forma associata, in aderenza a quanto previsto dal comma 1-septies dell’art. 17 del CAD.
La collaborazione tra amministrazioni è infatti una delle leve a disposizione degli Enti per mettere a fattor comune risorse e competenze per raggiungere gli obiettivi di trasformazione digitale, attraverso la nomina del RTD e dell’UTD in forma associata, che permette di individuare un unico ufficio dirigenziale generale a cui affidare la transizione alla modalità operativa digitale e i conseguenti processi di digitalizzazione.
Per quanto concerne gli ambiti di approfondimento per l’UTD si sottolinea che:
- i criteri di progettazione dei processi digitali, sia semplici che collettivi, sono riportati nelle Linee guida sull’interoperabilità tecnica approvate con Determinazione AGID 547/2021. I processi digitali possono essere semplici (quando riguardano l’esposizione di e-service da parte di un singolo ente, per procedimenti/procedure utili ad una generalità indistinta di enti destinatari, ad es. il calcolo dell’ISEE, la verifica di dati in ANPR o nel Registro imprese, ecc.) oppure possono essere processi digitali collettivi quando coinvolgono più enti.
- è compito dell’Ufficio del RTD curare sia gli aspetti di interoperabilità tecnica che quelli di interoperabilità organizzativa, semantica e giuridica, ricercando la collaborazione con gli altri enti autonomamente o attraverso gli spazi di interoperabilità e cooperazione applicativa (facendo riferimento al relativo coordinatore);
- la gestione del ciclo di vita degli e-service dell’amministrazione richiede la strutturazione di opportuni presidi organizzativi e strumenti tecnologici per l”API-management, in forma singola o associata.
Il processo di collaborazione tra enti va incoraggiato e viene agevolato dalla condivisione di pratiche e soluzioni tra gli enti stessi e dalla disponibilità di modelli attuativi da sperimentare e adattare alla singola realtà territoriale o tematica.
La costituzione di un UTD in forma associata, prevista per le PA diverse da quelle centrali dall’art. 17 comma 1-septies, è diversa dalla gestione associata della funzione ICT che spesso caratterizza le Unioni di Comuni. Come chiarito dalla Circolare 3 del 2018 del Ministro per la Pubblica Amministrazione, può «avvenire in forza di convenzioni o, per i Comuni, anche mediante l’Unione di Comuni» e quindi può rappresentare un’opportunità per le Amministrazioni e gli enti pubblici di mettere a fattor comune risorse per favorire la transizione digitale.
Si possono quindi individuare alcune azioni utili per tutte le pubbliche amministrazioni:
- occorre istituire, ove non sia stato già fatto, l’Ufficio per la transizione al digitale, in forma singola o associata, con conseguente nomina del Responsabile per la transizione al digitale (RTD). Nell’ottica del suddetto ecosistema, la struttura organizzativa va potenziata. Ove ciò non sia sostenibile a livello di singolo ente, per le PA diverse da quelle centrali è possibile ricorrere all’istituzione di UTD associati a livello di Unione di Comuni o attraverso lo strumento della convenzione tra amministrazioni, con eventuale coinvolgimento di Province, Regioni, Province autonome e loro società in house;
- per strutturare l’ente come ecosistema digitale amministrativo è essenziale il potenziamento del ruolo e della dotazione di risorse umane e strumentali dell’UTD e la definizione, con appositi atti, di schemi organizzativi chiari rispetto al raccordo e all’attribuzione di competenze («ratione materiae») tra RTD ed altre figure dirigenziali dell’ente. L’erogazione dei servizi pubblici passa sempre più da strumenti digitali; quindi, è fondamentale la progettazione di sistemi informativi e servizi digitali e sicuri by design, affinché siano moderni, accessibili, di qualità e di facile fruizione;
- la mappatura dei processi dell’ente, e la loro revisione in chiave digitale, può prendere le mosse da quanto già fatto nell’ente per la valutazione del rischio corruttivo, integrando opportunamente la mappatura già realizzata con altre informazioni presenti nell’ente come, ad esempio, il Catalogo dei procedimenti dell’ente e il Catalogo dei servizi erogati dall’ente;
- all’interno del PIAO - Piano Integrato di Attività e Organizzazione, previsto dall’articolo 6 del decreto-legge n. 80 del 9 giugno 2021, occorre ricomprendere gli obiettivi specifici di digitalizzazione, semplificazione e reingegnerizzazione, a partire dalla mappatura di cui sopra e dalle priorità del singolo ente.
A sostegno del rafforzamento dei RTD e degli UTD continua, inoltre, ad essere strategica la disponibilità di strumenti utili ed iniziative per favorire l’aggiornamento sulle materie di competenza e per condividere soluzioni e pratiche, nonché di occasioni di incontro e tavoli di confronto interistituzionali.
È in quest’ottica che AGID mette a disposizione la piattaforma di community ReTeDigitale dedicata ai RTD e al personale degli UTD, le comunità digitali tematiche/ territoriali al suo interno e le iniziative laboratoriali con l’obiettivo di supportare i processi di trasformazione digitale nelle Amministrazioni centrali, locali e negli Enti presenti nell’Indice dei domicili digitali della Pubblica Amministrazione e dei Gestori di pubblici servizi.
Risulta fondamentale inoltre sfruttare al massimo i tavoli di incontro istituzionale e favorire le occasioni di scambio e condivisione tra amministrazioni e tra RTD anche attraverso il rilancio della Conferenza dei RTD con incontri periodici e iniziative di prossimità sul territorio per favorire la più ampia partecipazione anche da parte dei piccoli enti.
Inoltre, va incentivato l’approccio proattivo delle amministrazioni e degli enti pubblici nel condividere dati, esperienze, proposte; sono in primis da valorizzare e promuovere le iniziative a livello territoriale che vedono la partecipazione congiunta di RTD e UTD di enti diversi, che attraverso attività di scouting e condivisione favoriscono la diffusione delle eccellenze e l’individuazione di soluzioni ai problemi più diffusi.
Il livello locale-territoriale di rete va, come prima richiamato, esteso al mondo imprenditoriale, per favorire ulteriormente gli scambi tra pubblico e privato.
Contesto normativo e strategico¶
Riferimenti normativi italiani:
Obiettivo 1.1 - Migliorare i processi di trasformazione digitale della PA¶
RA1.1.1 - Rafforzare la collaborazione e lo scambio di pratiche e soluzioni tra Amministrazioni¶
- Target 2024 - 18 comunità digitali tematiche/territoriali su retedigitale.gov.it gestite da AGID, PA o Enti locali
- Target 2025 - Almeno 2 ulteriori comunità digitali tematiche/territoriali su retedigitale.gov.it gestite da AGID, PA o Enti locali
- Target 2026 - Almeno 2 ulteriori comunità digitali tematiche/territoriali su retedigitale.gov.it gestite da AGID, PA o Enti locali
RA1.1.2 - Individuazione e diffusione di modelli organizzativi/operativi degli Uffici Transizione digitale, anche in forma associata¶
- Target 2024 - Vademecum per la nomina di RTD e UTD in forma associata
- Target 2025
- Report sulle PA pilota che hanno adottato il modello di nomina RTD e organizzazione dell’UTD in forma associata
- Raccolta di modelli organizzativi/operativi degli UTD
- Target 2026 - Report sulle PA pilota che hanno adottato nuovi modelli organizzativi/operativi dell’UTD
Linee di azione istituzionali¶
RA1.1.1¶
- Giugno 2024 - Predisposizione del kit per richiesta, gestione e monitoraggio di una comunità digitale tematica/territoriale su retedigitale.gov.it da parte di PA ed Enti locali - (AGID) - CAP1.01
- Gennaio 2025 - Primo report di monitoraggio sulle comunità digitali su retedigitale.gov.it - (AGID) - CAP1.02
- Giugno 2025 - Campagna di diffusione dei risultati delle community e di promozione di nuove comunità - (AGID) - CAP1.03
- Gennaio 2026 - Secondo report di monitoraggio sulle comunità digitali su retedigitale.gov.it - (AGID) - CAP1.04
- Giugno 2026 - Campagna di diffusione dei risultati delle community e di promozione di nuove comunità - (AGID) - CAP1.05
RA1.1.2¶
- Marzo 2024 - Rilascio della prima versione del Vademecum sulla nomina del Responsabile per la transizione al digitale e sulla costituzione dell’Ufficio per la transizione al digitale in forma associata - (AGID) - CAP1.06
- Aprile 2024 - Avvio dei lavori del Laboratorio Modelli organizzativi/operativi degli UTD - (AGID) - CAP1.07
- Giugno 2024 - Rilascio versione finale del Vademecum sulla nomina del Responsabile per la transizione al digitale e sulla costituzione dell’Ufficio per la transizione al digitale in forma associata - (AGID) - CAP1.08
- Settembre 2025 - Raccolta feedback delle esperienze delle PA pilota che hanno adottato modello di nomina del RTD e di organizzazione dell’UTD in forma associata - (AGID) - CAP1.09
- Novembre 2025 - Conclusione del laboratorio Modelli organizzativi/operativi ufficio RTD e redazione report finale - (AGID) - CAP1.10
- Settembre 2026 - Raccolta feedback delle esperienze delle PA pilota che hanno adottato nuovi modelli organizzativi/operativi dell’UTD - (AGID) - CAP1.11
Linee di azione per le PA¶
RA1.1.1¶
- Da marzo 2024 - Le Amministrazioni e gli Enti interessati possono proporre ad AGID l’attivazione di una comunità digitale tematica/territoriale su retedigitale.gov.it - CAP1.PA.01
- Da luglio 2024 - Le Amministrazioni e gli Enti interessati utilizzano i format presenti nel kit per proporre nuove comunità digitali ed effettuare monitoraggi semestrali delle attività in esse svolte - CAP1.PA.02
RA1.1.2¶
- Da marzo 2024 - Le PA partecipanti alle iniziative laboratoriali forniscono contributi e proposte di modifica e integrazione al Vademecum sulla nomina del Responsabile per la transizione al digitale e sulla costituzione dell’Ufficio per la transizione al digitale in forma associata - CAP1.PA.03
- Da marzo 2024 - Le PA partecipanti alle iniziative laboratoriali e che hanno adottato modelli organizzativi/operativi per l’Ufficio per la transizione al digitale condividono le esperienze, gli strumenti sviluppati e i processi implementati - CAP1.PA.04
- Da luglio 2024 - Le PA partecipanti alle iniziative laboratoriali sperimentano i modelli proposti e forniscono ad AGID il feedback delle esperienze di nomina RTD e UTD in forma associata realizzate - CAP1.PA.05
- Da dicembre 2025 - Le PA partecipanti alle iniziative laboratoriali sperimentano i modelli proposti e forniscono ad AGID il feedback sui nuovi modelli organizzativi/operativi dell’UTD adottati - CAP1.PA.06