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Documenti pubblici, digitali.

Priorità e linee di intervento

Settore privato e non occupati

Come evidenziato nell’analisi su esposta, appare necessario avviare una pianificazione strategica in grado di garantire, attraverso azioni mirate, il miglioramento delle competenze tecnologiche di tutta la forza lavoro e un maggiore raccordo tra mondo della formazione e mondo delle imprese, rispondendo concretamente alle sfide della digital transformation. L’innovazione, posta in essere a livello di persona, di processo e di prodotto, deve diventare quel “must have” attraverso il quale rafforzare l’Italia nel quadro competitivo globale.

In particolare, quindi, si devono potenziare le competenze digitali, sia di base che specialistiche, di tutto il personale e a tutti i livelli funzionali con particolare attenzione al contrasto al divario digitale di genere, indirizzare gli stakeholder ad avere maggiore consapevolezza delle nuove tecnologie, ammodernare i processi produttivi aziendali, anche attraverso una formazione efficace, migliorando al contempo l’utilizzo e l’accesso alle reti di telecomunicazioni.

La questione delle competenze digitali per il futuro dell’impresa italiana necessita quindi di un’azione congiunta, che veda la partecipazione dei diversi soggetti interessati. Si tratta, infatti, di un’azione di sistema nella quale deve esserci il pieno coinvolgimento dei diversi stakeholders: ministeri, enti pubblici territoriali, grandi attori privati, associazioni di categoria, camere di commercio.

Questa azione di sistema vedrà coinvolti attori pubblici e privati impegnati intorno ad obiettivi misurabili all’interno di una strategia guidata da una task force insediata presso il MiSE e in diretta relazione con le indicazioni dell’Europa e con la strategia #NextGenerationEU. Saranno monitorati i molteplici interventi messi in campo al fine di comprendere punti di forza e punti di debolezza e, ove necessario, porre in essere azioni correttive o di potenziamento. In parallelo, si darà avvio a nuove azioni e programmi per:

  • puntare a introdurre maggiormente l’innovazione e le imprese nelle scuole;
  • lanciare la Startup competition sia nelle scuole che nelle Università;
  • creare moduli di formazione dedicata alle Piccole imprese per favorirne l’accesso alle tecnologie digitali;
  • rafforzare la formazione 4.0;
  • avvicinare le imprese digitali alle imprese tradizionali attraverso progetti congiunti;
  • istituire un Centro Italiano per l’intelligenza artificiale.

Saranno infine rafforzate le collaborazioni:

  • tra le Amministrazioni centrali, al fine di sviluppare, ciascuno per quanto di competenza, azioni e misure maggiormente coordinate sia sul piano operativo che sul piano del monitoraggio e della valutazione dell’efficacia;
  • con i Comitati e Osservatori attualmente coinvolti a vario titolo in studi e ricerche di settore, al fine di migliorare i suddetti strumenti di analisi ed intercettare fin da subito le nuove esigenze che dovessero nascere da un quadro evolutivo estremamente dinamico come quello legato alla digital transformation.

Settore pubblico

L’affermazione e consolidamento delle competenze a supporto della trasformazione digitale richiede una serie di interventi complementari di sistema a beneficio tanto degli specialisti IT che della dirigenza pubblica e di tutto il personale della PA, a vario titolo coinvolti nella definizione e adozione di percorsi di innovazione.

Le priorità da indirizzare sono:

  • favorire l’assunzione di dirigenti preparati ad accogliere e gestire la trasformazione digitale della PA;
  • rendere la Pubblica Amministrazione più attrattiva rispetto a risorse ad alto potenziale in ambiti connessi all’innovazione e al digitale;
  • favorire la creazione di una cultura condivisa sull’innovazione e la digitalizzazione a tutti i livelli dell’amministrazione e accrescere le professionalità di chi già lavora nella PA.

Le priorità evidenziate si traducono nelle seguenti linee di intervento:

  • reclutamento di dirigenti che, oltre ai requisiti usualmente richiesti, siano in possesso di competenze digitali, trasversali e della capacità di risolvere problematiche complesse;
  • percorsi di orientamento alla carriera in ambito pubblico e di formazione specialistica sul digitale in collaborazione con il sistema universitario;
  • procedure assunzionali per il personale non dirigenziale che prevedono l’accertamento del possesso delle competenze necessarie a lavorare in una PA sempre più digitale, con particolare attenzione agli specifici fabbisogni professionali e alle peculiarità settoriali (es. sanità, giustizia, infrastrutture e trasporti, etc.);
  • pianificazione e gestione di programmi formativi mirati sui temi del digitale applicato alla PA e valutazione strutturata dei progressi conseguiti;
  • promozione del confronto con il mondo della ricerca e dell’impresa sui diversi aspetti della trasformazione digitale, al fine di creare opportunità di apprendimento organizzativo e di favorire la retention dei talenti.