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La situazione attuale

Lo sviluppo del Paese strettamente legato ai processi di trasformazione digitale non sarà sostenibile senza un investimento in capitale umano con competenze specialistiche sia di tipo tecnologico che di tipo applicativo nel settore ICT. La mancanza di competenze digitali diventa per l’Italia uno dei principali fattori che incide in maniera negativa sullo sviluppo, assumendo le caratteristiche di una priorità. Malgrado qualche progresso, i risultati del sondaggio sulle priorità di policy presso le aziende condotto dall’Osservatorio Competenze Digitali purtroppo confermano il gap tra risorse disponibili e domanda di personale. Si evidenzia anche la necessità di sviluppare competenze applicative di dominio (PA, trasporti, sanità, servizi sociali, beni culturali, sicurezza, professioni, etc.) che possano con il “pensare digitale”, con il “progettare digitale”, con “l’organizzare digitale” procedere ad un rinnovamento di tutti i settori del Paese. La creazione di nuova e qualificata occupazione non può prescindere dalla capacità di saper formare proprio queste figure chiave. Si individuano alcuni elementi particolarmente significativi per avere un quadro dell’attuale situazione:

  • La qualità del nostro sistema della ricerca sui temi dell’ICT è molto significativa, come anche le collaborazioni attivate tra il mondo industriale e il mondo delle Università e degli Enti di Ricerca. Tuttavia, è un sistema che non ha ancora portato ad una rete stabile per la realizzazione di prodotti e processi innovativi in tempi rapidi in un settore in cui le applicazioni tecnologiche hanno una rapida obsolescenza. Il sistema del trasferimento tecnologico oggi in atto va sicuramente sostenuto e potenziato con un processo costante di qualificazione, soprattutto per fornire supporto al nostro sistema industriale che vede attive molte PMI.
  • I nostri laureati nel settore ICT sono molto qualificati e trovano rapida occupazione, ma sono pochi rispetto alle richieste del mercato. La presenza delle donne nei settori tecnici è troppo esigua e ciò ne limita ancora le possibilità occupazionali, per cui un supporto alla formazione delle donne nei settori tecnici è un intervento di primaria importanza.
  • I giovani utilizzano le tecnologie informatiche e telematiche in modo significativo. Tuttavia, rimangono spesso solo utenti finali. L’insegnamento deve essere tempestivo e svolto in una nuova modalità orientata alla progettazione e all’integrazione delle tecnologie nei campi d’interesse di ogni disciplina.
  • La cultura della società dell’Informazione va integrata nella nostra PA con un significativo investimento in capitale umano.
  • Il supporto all’innovazione va sostenuto con adeguati investimenti sia sul lato dell’offerta di nuove tecnologie, sia sul versante della domanda, e va coniugato con la capacità di sviluppare adeguate conoscenze nell’analisi di costi/benefici.

Nel contesto di scenari progettuali di “trasformazione digitale” si evidenzia la necessità di una significativa collaborazione e condivisione tra divisioni tecnologiche dell’ICT e divisioni di business. I manager ICT devono collaborare per sviluppare un nuovo approccio gestionale di supporto al sistema della PA e al sistema produttivo.

Emerge, inoltre, la necessità di coniugare due assi fondamentali di sviluppo a livello mondiale: trasformazione digitale e green economy. È la sfida della sostenibilità dei sistemi di produzione collegata a quella dell’innovazione dei prodotti e dei sistemi di gestione e vendita. In tale ambito l’investimento in capitale umano risulta fondamentale per garantire uno sviluppo competitivo e inclusivo del nostro Paese.