Priorità e linee di intervento¶
Dalla valutazione dei dati emerge la necessità di intervenire su tre fronti prioritari:
- l’accesso ad Internet della popolazione in età lavorativa con scarse o nulle competenze digitali e livello di istruzione basso;
- l’alfabetizzazione digitale della popolazione in età lavorativa che già utilizza Internet;
- l’inclusione/accesso digitale degli anziani, delle donne non occupate o in particolari condizioni, degli immigrati, delle persone con disabilità e delle categorie svantaggiate in genere, con basso livello di istruzione.
Le priorità evidenziate si traducono in cinque linee di intervento:
- Percorsi formativi per adulti all’interno delle Istituzioni Scolastiche, in sinergia con le scuole che si aprono al territorio e potenziano le iniziative di alfabetizzazione digitale, in particolare all’interno delle attività per l’educazione permanente dei CPIA.
- Percorsi formativi all’interno del circuito educativo non formale, basati sulla valorizzazione del lifelong learning, con piattaforme di apprendimento online che accompagnino la crescita del livello di competenza.
- Percorso “della strada” – Formazione di competenze digitali e informative sul territorio, basata sul ruolo dei quartieri, delle comunità locali e degli spazi pubblici, come le biblioteche, per creare reti di punti di accesso assistiti e presídi di facilitazione digitale, in maniera pervasiva, lì dove è possibile supportare l’accesso alla rete e ai servizi digitali pubblici.
- Percorsi di comunicazione, basati sulla convinzione che i processi di alfabetizzazione e di sensibilizzazione necessitino di un’attività di comunicazione continua, anche con supporto sistematico dei mass-media, di carattere strettamente funzionale all’obiettivo e non meramente promozionale.
- Percorso dell’inclusione digitale, con una serie di misure dedicate a gruppi sociali svantaggiati quali anziani, persone con un bassa istruzione o basso reddito, persone con disabilità, anche tramite gli strumenti di ampia diffusione e semplice fruizione come quelli radiofonici e televisivi e interventi specifici di facilitazione digitale.
Dalla valutazione delle iniziative in corso e dalle esperienze realizzate emerge la necessità di:
- «far leva» sulle esperienze (sia del settore pubblico che di quello privato e della società civile) che hanno raggiunto un livello di maturità tale da poter costituire un riferimento;
- affrontare in modo sistemico il problema della carenza di integrazione (a livello territoriale oltre che tra attori di diversa tipologia e tra amministrazioni) e il carattere episodico di interventi e iniziative.
Devono essere pertanto previsti nel Piano Operativo interventi organici, di sistema e nazionali che:
- valorizzino esperienze e iniziative che si sono mostrate efficaci a livello locale e nazionale, tenendo anche conto del confronto con altri attori chiave nel panorama comunitario e delle iniziative e dei piani di sviluppo delle competenze digitali promosse dalla Commissione stessa;
- affrontino il tema dello sviluppo di competenze digitali in maniera differenziata a seconda del livello di partenza, in modo da identificare degli obiettivi graduali e azioni mirate, così anche da coinvolgere coloro che svolgono un ruolo di “mediatori” e “facilitatori” verso la cittadinanza in diversi ambiti e che meglio possono svolgere l’accompagnamento verso il digitale (bibliotecari, operatori dei centri per l’impiego, dei centri anziani, dei centri di assistenza sociale, etc.);
- integrino le disponibilità di competenze e di luoghi del territorio (es. scuole, biblioteche, associazioni, punti di facilitazione digitale, etc.) oltre che le opportunità offerte dalla radio, dalla televisione e dalla rete, secondo un approccio ibrido, in una logica generale di messa a sistema delle risorse disponibili. In questo quadro si sviluppa anche l’iniziativa avviata dal MID per la realizzazione entro il 2020 di una palestra digitale finalizzata a supportare l’acquisizione e il rafforzamento delle competenze digitali dei cittadini;
- dal punto di vista organizzativo, condividano l’approccio multistakeholder e la visione di sistema della Coalizione Nazionale, massimizzando l’integrazione e la collaborazione tra i diversi attori.
In particolare, per i CPIA, oltre ad interventi di formazione dei docenti, si ritengono prioritari interventi diretti a favorire l’impiego non occasionale di strumentazioni tecnologiche e spazi laboratoriali non soltanto nei progetti di ampliamento dell’offerta formativa, ma anche nei percorsi ordinamentali di primo livello, così come nei percorsi di apprendimento della lingua italiana. Con riferimento a quest’ultima tipologia di offerta formativa, la disponibilità di moduli didattici da svolgere mediante il supporto di strumentazioni tecnologiche si rivelerebbe particolarmente incisivo, anche in considerazione della vastità della relativa platea di destinatari.